E' successo ancora. Un altro ciclista
morto sulle strade milanesi.
Questa volta in pieno centro, a poche
decine di metri dal Duomo.
Secondo le prime ricostruzioni, Ahmed,
31 anni, procedeva in corso Europa e a un certo punto, per evitare lo sportello
distrattamente aperto da chi aveva parcheggiato dove non poteva, forse persino
in seconda fila, ha sterzato improvvisamente ed è stato travolto in pieno da un
furgone che giungeva alle sue spalle, uccidendolo sul colpo. Anche il furgone,
a quanto pare, si è fermato alcune decine di metri dopo: il che lascerebbe
supporre una velocità notevole del mezzo.
L'ennesimo incidente mortale impone a
tutti una seria riflessione sulle questioni attinenti il controllo e la
regolazione del traffico cittadino. La situazione è seria e grave.
La valutazione delle responsabilità
penali compete alla magistratura e le indagini faranno il loro corso. Ma c’è
una responsabilità politica che diventa ormai difficile negare per la scarsa
attenzione con cui questi temi sono stati sino ad ora
trattati.
Occorre dare un segnale forte, fermo,
chiaro e civile: non è possibile morire in questo modo!
Fiab
Ciclobby aderisce al presidio indetto per domani mattina alle ore 8,30 in corso
Europa, all’altezza del civico numero 11 (ang. Via Cavallotti), invitando chi
può a partecipare con una fascia rossa al braccio.
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