Fonte: Aduc
Un'esposizione prolungata alle particelle fini che sono nell'aria (PM) avrebbe “importanti effetti nefasti sulla salute”,
anche se le concentrazioni non vanno oltre i limiti stabiliti dalle
norme europee. E' il risultato di uno studio finanziato dall'Ue e
pubblicato oggi 9 dicembre sulla rivista medica britannica “The Lancet”;
studio che si basa su ventidue indagini in tredici Paesi su oltre
360.000 persone che sono state mediamente monitorate durante quattordici
anni.
La direttiva europea sull'aria del 2008 ha imposto agli Stati membri un
plafond medio annuale di 25 microgrammi per ogni metro cubo di
particelle nell'aria, mentre l'Organizzazione Mondiale della Sanita'
(OMS) indica come valore limite 10 microgrammi per ogni metro cubo.
“E' significativa l'associazione tra l'esposizione prolungata ai PM
2,5 e le morti premature, anche dopo aver epurato i dati da fattori
quali il tabagismo, il livello socio-economico, l'attivita' fisica, il
livello di educazione, e l'indice della massa corporale”, scrive The Lancet.
Le PM 2,5 sono le microparticelle piu' fini, con un diametro inferiore a
2,5 micron -cioe' la dimensione di un batterio. Sono quelle che
generano i maggiori problemi per la salute, perche' la loro dimensione
gli consente di penetrare piu' facilmente e profondamente nei polmoni.
Da questo ne deriva che una piccola variazione dell'inquinamento
attraverso i PM 2,5 rappresenta nettamente un maggiore rischio per la
salute di coloro che vi sono esposti. “Lo studio valuta che per ogni
aumento, ogni anno, di 5 microgrammi in ogni metro cubo della
concentrazione di PM 2,5, il rischio di morte per causa naturale cresce
del 7%”, spiega The Lancet.
I decessi per “causa naturale” escludono le morti per incidenti
e i suicidi, per i quali l'inquinamento non ne puo' esser causa. Questa
differenza di 5 microgrammi per metro cubo e' quella che esiste tra
una zona urbana molto frequentata dalle autovetture e un luogo lontano
dal traffico, precisa l'autore principale di questo studio, l'olandese
Rob Beelen.
L'inquinamento dell'aria esterna e' stata classificata in ottobre, dal
Centro internazionale di ricerca sul cancro (CIRC), come un fattore
cancerogeno certo per l'uomo, un'esposizione alle particelle puo'
provocare asma, allergie, malattie respiratorie o cardiovascolari. Un
recente studio fa sapere che anche una leggera esposizione aumenta il
rischio che i bimbi siano sottopeso alla nascita.
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