mercoledì 17 febbraio 2016

Francisco Toledo




Da giovane attempato - adesso ho 96 anni - in Messico mi imbattevo spesso nella figura dell'artista Francisco Toledo e nei suoi artefatti. Ossuto, capellone e indigeno, aveva un approccio all'arte in cui il quello che chiamerei 'primitivismo' - e non so neanche se così facendo ho reso l'idea, ma non mi viene in mente un altro termine altrettanto agile  -  figurava in forma sincera e si combinava con trame più contemporanee, senza alcuna forzatura. Su questo doppio binario, ovviamente giocava il personaggio, tra i rumori sinistri di un Messico rulfiano e l'artigianato indigeno di Oaxaca, luogo di provenienza del Nostro. Che non mancava di proporre un'idea politica, militante di arte, e per questo figurava spesso sulle pagine del mio amato giornale La Jornada
Un personaggio davvero interessante, l'artista messicano Francisco Toledo, che anni dopo scoprii essere un utilizzatore della bici per pedalate impegnate e impegnative a rivendicazione di una serie di diritti. 


E la bici fa capolino in alcune opere, piuttosto ironiche.

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