Ieri sono stato a un incontro molto interessante. Verteva sulla mobilità, una tematica inquadrata a partire dal punto di vista dei ciclisti urbani - giacché l'incontro era organizzato dalla Ciclofficina popolare Don Chisciotte - ma che finisce per toccare temi molto più ampi come il diritto agli spazi pubblici, le scelte politiche, la carenza e inefficienza di servizi pubblici di trasporto a Roma, le zone trenta, e molto ancora.
 Allego qualche materiale fatto circolare. 
BICINOMIA. domenica 23 febbraio dalle 17 in poi
Ripensare il diritto alla mobilità tra associazionismo e azione diretta
"Bicinomia" 
 è la traduzione italiana del neologismo francese "velonomie", che  
significa "guadagnare l'autonomia nell'autoriparazione della propria    
bicicletta". Come "velorution"), è un accorpamento di concetti che ne  
genera uno nuovo. "Bicinomia" è "guadagnare l'autonomia energetica dal  
petrolio" e "guadagnare la possibilità di  autotrasportarsi". 
Con 
 questo titolo presentiamo un ciclo di iniziative per riflettere sulla  
capacità emancipatrice e autonomizzante della bici rispetto al mercato 
e  agli stili / modi di vita che ci vengono imposti e per suscitare il  
dibattito tra le diverse visioni della bici e della mobilità di chi  
lotta quotidianamente contro la dittatura dell'automobile.
All'incontro hanno partecipato Vittorio Sartogo (Coordinamento Associazioni Lazio Mobilità Alternativa), Ciclofficina pop. Don Chisciotte, Paolo Bellino, (Savaliciclisti e altro ancora), Alberto Fiorillo (Legambiente e autore del libro "Nobici" ), Comitato Pigneto, coordinamento Calma.
Allego materiali che offrivano lo spunto di partenza.
Negli ultimi 10 anni l’uso quotidiano delle biciclette in città, le critical mass e le ciclofficine sono state un laboratorio che ha aperto un nuovo spazio politico in cui immaginare e praticare il cambiamento della mobilità, radicandolo nell’azione diretta quotidiana contro le nocività ambientali e la violenza sociale e ambientale dei mezzi motorizzati privati.
Nel 2011 e nel 2012 sono state vendute più biciclette che automobili,
 ma la cultura degli spostamenti quotidiani in  bici resta marginale 
rispetto all’uso privato dei veicoli a motore. Occorre non prendere 
fischi per fiaschi e contestualizzare questo  dato statistico 
all’interno dell’immagine green
 della bici, che è stata sussunta dal mercato per aprire nuovi segmenti 
di vendita. In altrre parole la bicicletta, da veicolo di senso critico 
che permette di immaginare la vita  metropolitana su basi umane ed 
ecologiche, sta diventando sempre più moda e business. 
Lottare per una mobilità fatta di persone e non di macchine
Vogliamo
 quindi discutere insieme a voi su cosa significhi oggi essere un 
attivista della bicicletta, lottare per una mobilità fatta di persone e 
non di macchine. Vogliamo cercare di capire come sta cambiando 
l'immaginario legato alla mobilità, ora che la bicicletta è un trend topic dei social media privati facenti capo a multinazionali che trattano le persone e le loro idee come oggetti di marketing. 
La senzazione pè che bisognerebbe reincontrarsi, focalizzando i temi delineati in questo primo incontro. Punti di contatto ci sono tra realtà diversissime che si dedicano alla mobilità come associazione o agiscono a livello territoriale. 
Altri maeriali si trovano sulla pagina del sito ciclofficinepopolari.it
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