Ddl ecoreati. Via libera dell’Aula in
Senato
Legambiente e Libera: “La Camera approvi subito il testo uscito da palazzo Madama senza fare modifiche”
Legambiente e Libera: “La Camera approvi subito il testo uscito da palazzo Madama senza fare modifiche”
“Dopo il voto a larghissima maggioranza del
Senato, siamo vicinissimi all’approvazione definitiva di una legge che
aspettiamo da oltre 20 anni. La Camera dei deputati metta subito all’ordine del
giorno dei lavori il disegno di legge sugli ecoreati e approvi senza fare
modifiche questa riforma di civiltà per fermare una volta per tutte i ladri di
futuro. La tutela dell’ambiente, della salute e della parte sana dell’economia
non possono più aspettare”. Così Stefano Ciafani, vice presidente di
Legambiente e Enrico Fontana, coordinatore nazionale di Libera, presenti in aula
questa mattina, hanno commentato il voto positivo dell’aula del Senato sul Ddl
sui delitti ambientali nel codice penale che ha come primi firmatari i
parlamentari Ermete Realacci (Pd), Salvatore Micillo (M5S) e Serena Pellegrino
(Sel).
“Grazie al voto dell’aula di ieri pomeriggio -
hanno continuato i rappresentanti delle due associazioni che hanno promosso
l’appello ‘In nome del popolo inquinato: subito i delitti ambientali nel Codice
penale’ sottoscritto da altre 23 sigle associative e da circa 70.000 cittadini
- è stata finalmente cancellata la non punibilità dei reati colposi in caso di
bonifica, tanto cara a Confindustria, e sono stati apportati ulteriori
miglioramenti al testo grazie al voto favorevole della maggioranza, del
Movimento Cinque Stelle e di Sel. Ora chiediamo alla presidente della Camera, ai
presidenti delle Commissioni Giustizia e Ambiente e ai capigruppo di
Montecitorio di calendarizzare immediatamente un disegno di legge su cui si è
ormai consolidata una maggioranza schiacciante che va oltre ogni schieramento,
per approvarlo definitivamente senza fare altre modifiche. Qualsiasi ipotesi
migliorativa del testo può essere eventualmente inserita in un disegno di legge
parallelo, senza ostacolare e ritardare ulteriormente l’approvazione definitiva
del testo licenziato oggi dal Senato”.
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