Comunicato Pendolari siciliani 27/02/2015
Sicilia: "La Continuità territoriale ha
i mesi contati"
Il
sottosegretario De Caro conferma la fine della continuità
territoriale
Vien proprio da dire che politicamente
la Sicilia è nelle mani di nessuno, non è un improperio gratuito, è la realtà
dei fatti! A 14 giorni dalla manifestazione di Messina
“Ilferribottenonsitocca” ci sembra che la musica non sia cambiata, anzi
pare che si stia intonando il “de profundis” della Sicilia con la complicità di
tutta la classe politica regionale e nazionale. Gira e rigira il taglio, anche
se fra le righe, del traghettamento dei treni diurni c’è, come si evince
dall’ultimo intervento di alcuni deputati siciliani nella Commissione Trasporti
della Camera dei Deputati. Se l’ultimo comunicato stampa su Fsnews.it ci
rassicurava che nessun taglio ci sarebbe stato ai servizi di traghettamento dei
treni e quindi dato per certo che i tagli erano rientrati, dalla risposta di
giovedì 26 febbraio 2015 del sottosegretario De Caro sembra invece confermato il
progetto già messo in atto nell’incontro dell’11 novembre 2014 e riconfermato in
data 02 febbraio 2015. Leggendo la risposta del sottosegretario si conferma in
gran parte il piano di dismissione di RFI, De Caro ha dichiarato, senza
possibilità di interpretazione, che è allo studio l’ipotesi di rottura di
carico tra Villa S.G. e Messina per dirottare i passeggeri, a piedi, sui mezzi
veloci. E’ evidente che l’On. Zappulla non conosce bene il significato di
Servizio Universale a lunga percorrenza, presente in tutte le regioni d’Italia,
nel quale è compreso il diritto dell’utenza siciliana a raggiungere il
continente senza scendere dal treno per attraversare lo Stretto da semplici
pedoni con il bagaglio a seguito. Il sottosegretario De Caro nella sua risposta
ha venduto il solito fumo parlando di un moderno servizio di traghettamento
veloce che in realtà esiste da quasi 10 anni per le esigenze dei pendolari dello
Stretto e adesso lo si vuole utilizzare anche per trasbordare i passeggeri dei
treni nella sponda opposta. La classica fava per prendere due piccioni che
presto consentirà al governo di risparmiare i 47 milioni per la continuità
territoriale siciliana che proprio non vuole più spendere. Se si aggiunge che
nella richiesta di finanziamenti europei in base ai bandi TENT-T (Trans-European
Transport Network) sono presenti progetti ferroviari e marittimi per tutte le
regioni tranne che per la Sicilia, si conferma che politicamente l’isola è nelle
mani di nessuno. Alla luce dei fatti è arrivato il momento che gli Enti Locali,
chiamati in causa dal Ministro Lupi per dare l’assenso al progetto di
dismissione, la smettano con i giochi di parole e scrivano due righe chiare al
Ministro dichiarando che la Sicilia non è disposta a scegliere fra i mezzi
veloci e le navi traghetto, i primi servono per i pendolari mentre le navi a
quattro binari sono insostituibili per la continuità territoriale ferroviaria.
Treni veloci su navi moderne e metropolitana del mare per gli abitanti dell’area
integrata dello stretto. NOI VOGLIAMO TUTTO!!!
Non
saranno le rassicurazione dell’Onorevole Garofalo a salvare il diritto
costituzionale e neanche la solidarietà del Presidente Crocetta ed i voli
pindarici del Sindaco Accorinti che ha presentato un futuristico piano di
mobilità per lo Stretto senza specificare quanti treni e quante navi sono
necessarie per garantire il servizio universale. Il modo per fermare la
discriminazione che il Governo vuole riservare ai siciliani c’è: gli Enti locali
prendano carta e penna e rigettino il piano che RFI ha presentato il 2 febbraio,
se non lo faranno in tempo utile saranno complici dell’annunciata
dismissione. Intanto resta confermato lo sciopero generale dei ferrovieri
del 25 marzo che FSI poteva evitare convocando i sindacati per revocare il
progetto del 2 febbraio; basta questo per capire che dietro le parole fumose e
l’inadeguatezza della politica il progetto di dismissione è
confermato.
Mariano Massaro OR.S.A.
Sicilia
Giosuè Malaponti Comitato Pendolari
Siciliani – Ciufer
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