martedì 31 marzo 2015

Archi, sedia Weight Watcher, 2015

Archi, Weight Watcher, 2015

In questi giorni, Archi è in visita al Rotazioni Lab. Mentre si scherzava sulla pance, si è messo a trapanare e segare una sedia trovata, guarda caso, davanti a un cassonetto. Ne è nata Weight Watcher, la sedia che se mangi troppo, si rompe e ti fa cadere. Non è tarata per rompersi dopo uno snack, né dopo un piatto di pasta. Viene impiegato del bamboo, non dello zucchero caramellato, come elemento di rottura. Eppure, se mangi davvero troppo, la sedia si rompe e ti f cadere per terra. Rimani vittima della forza di gravità, che poi è il tuo peso. Era una sedia pieghevole, adesso non lo è più. Adesso ti aiuta a tenere a bada i chili di troppo.

domenica 29 marzo 2015

Archi, Wind Crimes, 2015

Archi, Wind Crimes, 2015 (ruota di bicicletta, legno, corde) versione provvisoria
Wind Chimes per venti molto forti. Ospite per qualche giorno dei Rotazioni Lab, Archi si scatena con quello che trova in giro. Nasce così Wind Crimes. Vecchi stipiti di porte di sonorità magnifica, perché di legno buono, acquistano così una loro vita sonora.

Lavorando alla seconda versione
La ruota da 28" era troppo grande per i dodici pezzi di legno risonante, quindi si è optato tra mille dubbi e qualche bicchiere di rosso per una ruota da 26", da accompagnare presumibilmente con una da 24". Staremo a vedere.

(to be continued)

sabato 28 marzo 2015

Ripristino Boby Trolley,1970, di Joe Colombo



Mi sto divertendo a restaurare un reperto anni Settanta. Si tratta del celebre Boby Trolley del geniale designer Joe Colombo. Si trova in commercio a soli 450 dollari, ma io l'ho trovato davanti a un cassonetto gratis. È il secondo che trovo, per un totale di 900 dollari. Se volete chiamarla immondizia, fate pure. Ma non è solo l'aspetto economico a interessarmi. Qui si tratta di un pezzo di storia. È interessante ricostruirla a partire da poche informazioni. La piccola opera di ripristino mi ha permesso di approfondire le caratteristiche delle ruote piroettanti per sedie, mobili, ecc. La genialità di Joe Colombo consiste nell'aver immaginato oggetti futuribili, che resistono ancora oggi grazie alla loro carica innovativa, poiché su molti versanti estetici, etici e politi, rispetto agli anni Sessanta siamo regrediti. Oppure copiamo stancamente quell'epoca di innovazioni radicali. Colombo morì nel 1971, a soli 41 anni, avendo però isegnato profondamente nella storia del disegno industriale.  

Il Boby Trolley (1971)
L'oggetto integrato, mobile, connesso con altri oggetti e con l'ambiente, fino alla concezione di nuovi modelli abitativi.come il Visiona '69, per la Bayer.


Cucina di Visiona '69
Ma smettiamo di sognare a occhi aperti e torniamo al  Boby Trolley. Atttrezzo da ufficio,. presente ancora in alcuni studi di architettura. oggetto feticcio. Bianco costa una cinquantina di dollari in meno. In effetti, il mio è bianco, è meno bello, è ingiallito. Una ruota del reperto è rotta, le altre due sono bloccate. Ricordo che gli oggetti (tavoli, comodini, sedie, ecc.) con tre punti d'appoggio - a differenza di quelli a quattro - non "ballano" mai. Il mobile è imperniato su tre lunghi ferri che tengono le ruote, sulla sommità sono chiuse da una vite a due fori. Torna utile uno strumento ciclistico per svitarle. 

                                     
I ferri vengono via un po' a fatica, sono molto arrugginiti. Bisogna fare attenzione, perché il mobile è di plastica e abbastanza fragile. Una volta smontati i ferri, li pulirò con gasolio, per poi asciugarli e ingrassarli. 


La ruota è fissata a incastro. Gli attacchi delle ruote piroettanti attualmente in commercio sono i seguenti: a vite da 8 MA, a vite da 10 MA, a innesto rapido (come in questo caso) e a piastra (ossia l'attacco con piastra quadrata e quattro viti o bulloni). Per l'innesto rapido, basta tirare o spingere.


In questo caso uso un pappagallo da idraulico per serrare il ferro e tirare via la ruota.


Il ritrovamento di una sedia da ufficio con ruote a innesto rapido, mi fornisce tre ruote di plastica praticamente nuove.


martedì 24 marzo 2015

Bocciato aumento strisce blu

Comunicato Adoc

Strisce blu, Tar boccia aumento tariffe, per Adoc vittoria dei consumatori, rincari sono stati una follia

Roma, 17 marzo 2015 – Il Tar del Lazio ha annullato l'adeguamento della tariffa oraria a 1,50 euro delle strisce blu a Roma e sospeso sia la tariffa agevolata giornaliera da 4 euro per otto ore continuative che quella mensile da 70 euro per vettura. Secondo il Tar, il Campidoglio ha utilizzato ingiustificatamente la leva finanziaria quale strumento esclusivo per migliorare l'utilizzo degli spazi di sosta tariffata, senza un contestuale incremento dell’offerta del trasporto pubblico. Per Adoc è l’ennesima dimostrazione della malagestione della città da parte dell’amministrazione.
“E’ stata una follia aumentare a 1,50 euro l’ora le tariffe delle strisce blu, ma il vero danno è stato il taglio delle agevolazioni tariffarie giornaliere e mensili. Il Tar del Lazio, ancora una volta, ha messo in luce tutta la malagestione dell’attuale amministrazione – dichiara Lamberto Santini, Presidente dell’Adoc – con l’abolizione dell’agevolazione di 4 euro per 8 ore di parcheggio l’aumento dei costi per una sosta continuativa di una giornata lavorativa è stato pari al 300%, con un impatto medio sul reddito giornaliero pari al 23%, un quarto della paga; eliminando l’abbonamento mensile di 70 euro la spesa è salita a 264 euro al mese, per un ricarico del 377% rispetto alle vecchie tariffe. Praticamente chi è costretto ad andare al lavoro con il proprio mezzo lavora per pagare il parcheggio, un’assurdità. Soprattutto considerando che l’alternativa di mobilità è inesistente, visto che il 75% circa dei cittadini romani “costretto” a raggiungere il posto di lavoro utilizzando il proprio mezzo. Aver imposto un tale aumento significa non conoscere la città che si amministra, in questo modo non si riduce il numero di auto circolanti ma si mette il cittadino spalle al muro. Visto che il trasporto pubblico capitolino fa acqua da tutte le parti, l’unica alternativa è il mezzo privato. Siamo sempre più convinti che chi non riesce neanche a portare avanti un’ordinaria amministrazione della città non possa gestire un evento straordinario come il prossimo Giubileo“.

Internet non è la risposta

Comunicato Ex Libris

il Circolo dei lettori – via Bogino 9, Torino
martedì 24 marzo alle ore 18

Il lato oscuro del web
Incontro con Andrew Keen (autore di Internet non è la risposta, Egea)  
Partecipano Juan Carlos De Martin (Nexa Center for Internet & Society)
e Bruno Ruffilli (La Stampa)
Ingresso libero fino a esaurimento posti

Nell’era digitale, Internet viene spesso considerato come uno strumento capace di democratizzare la società, indurre cambiamenti positivi sul piano sociale e culturale, creare un mondo più aperto e paritario. Non tutti però partecipano al coro degli “evangelisti” della rete. Tra le voci controcorrente, una delle più forti e conosciute a livello internazionale è quella di Andrew Keen, imprenditore e scrittore angloamericano, autore di testi che sollevano dubbi e questioni su alcuni aspetti fondamentali della rivoluzione 2.0.
Martedì 24 marzo alle ore 18 al Circolo dei lettori, Keen presenta il suo recente libro-manifesto Internet non è la risposta (Egea), in cui individua proprio in alcuni effetti generati dalla rivoluzione digitale la ragione primaria della crescente disparità tra ricchi e poveri, del depauperamento della classe media, dell'esplosione di fenomeni di voyeurismo e narcisismo come i selfie.
Londinese di nascita, ma da anni residente negli Stati Uniti, Keen si è avvicinato alla digital economy fin dagli anni '90 (nel 1995 ha fondato la start-up Audiocafe.com) e oggi è considerato uno dei più controversi e brillanti osservatori della società del terzo millennio. Le sue critiche nei confronti di Internet, in particolare della nuova dimensione del social web, sono state esposte in saggi diventati bestseller internazionali, come The Cult of the Amateur (tradotto in Italia con il titolo Dilettanti 2.0) e Digital Vertigo (Vertigine digitale).
Internet non è la risposta si inserisce in questo filone e pone l'accento sull'opera dirompente di alcune aziende (Facebook, Google, Amazon, Uber...) che – sfruttando proprio le potenzialità di Internet – stanno rivoluzionando la vita quotidiana, sociale, culturale ed economica di milioni di persone.

Difficilmente definibile come luddista (GQ lo ha inserito a febbraio nella sua lista delle “100 persone britanniche più connesse del mondo”), titolare di una seguita rubrica di videointerviste online (Keen On), al Circolo dei Lettori Andrew Keen darà vita a un intenso confronto su società e tecnologia, presente e futuro, rischi e opportunità, con Juan Carlos De Martin (informatico, docente al Politecnico di Torino e co-fondatore del Nexa Center for Internet & Society) e Bruno Ruffilli (giornalista ed esperto di tecnologia, La Stampa).

lunedì 23 marzo 2015

La ruota del mare

La ruota del mare
Passeggiavo sul litorale romano quando ho avvistato una ruota di bicicletta. Aveva navigato parecchio e avrebbe potuto raccontare molte cose. La ruota era perfettamente gonfia, altrimenti il suo destino sarebbe stato certamente diverso. I raggi erano pieni di alghe e pezzi di plastica; il cerchione era costellato di bestie o vegetali; non lo so, il confine non l'ho mai capito. Lo sgancio rapido era intatto, mostrava la sua parte cromata con sopra scritto "open". Da una mountain bike al mare, alla riva del mare, la ruota mostrava la sua resistenza. Proveniva da una vecchia bici, a giudicare dal tipo di copertone bicolore. Finita forse nei fondali marini.
Ancora una volta, la bicicletta si configura come un mezzo molto versatile: anche i suoi pezzi staccati, volevo dire sradicati.

mercoledì 18 marzo 2015

Arkells


Gli Arkells arrivano in bici alla cerimonia di premiazione degli Juno Awards canadesi, a Hamilton, Ontario, domenica 15 marzo 2015.
Un saggio di questo gruppo qui. Il cantante ricorda un po' il giovane Van Morrison.

Henri Cartier-Bresson, Firenze, 1933

Henri Cartier-Bresson, Firenze, 1933

martedì 17 marzo 2015

Metro C, in manette il direttore dei lavori. L’azienda: niente ritardi

È Stefano Perotti, responsabile della «tratta T3», arrestato a Firenze. Nelle intercettazioni riferimenti alle società e al «metodo Pambianchi»
(Fonte: la Repubblica)

IQBAL E LA PICCOLA TESSITRICE

di Arianna Di Genova,  Il manifesto, 14 marzo 2015

«Mi piacerebbe insegnare l’aquilone ai figli della padrona, si divertirebbero. Ma non so se riuscirebbero a volare: in questa città non c’è né spazio né vento né azzurro. Si impiglierebbe nelle antenne, temo, resterebbe lì a morire». 
Chi parla è Fatima, la ragazzina pakistana che, invisibile tra gli invisibili, ha condiviso le giornate
lavorative con Iqbal. Piccola se n’è anche innamorata perché lui era gentile e la «vedeva», la lasciava «esistere». Ora pensa a quel suo amico, nel suo nuovo paese, l’Italia. Le capita soprattutto di notte, quando si sveglia per il freddo. 
È lei la custode della storia di Iqbal Masih, il bambino pakistano schiavo della tessitura dei tappeti che si ribella e diventa un sindacalista in erba per necessità, denunciando la crudeltà
dei suoi padroni. Sognava di studiare legge da grande, per poter difendere i diritti di tutti. Invece, il 16 aprile 1995 – domenica di Pasqua – alcuni proiettili spezzarono la sua vita. Iqbal si accasciò come un fuscello, mentre correva in bicicletta nella sua città, Muridke. 
Sono passati vent’anni da quel brutale assassinio e Francesco D’Adamo, in Storia di Iqbal, un’edizione speciale vent’anni dopo (EL, Einaudi Ragazzi, pp. 139, euro 11, con una introduzione di Gad Lerner), ripropone quella vicenda, trasformando una biografia drammatica in un romanzo di formazione. L’espediente letterario dell’autore anche di Oh, Freedom! (sulla schiavitù nelle piantagioni di cotone) è quello del racconto di una testimone, la bambina che all’epoca dei fatti era lì, dal tramonto all’alba al telaio, sfinita dagli orari di lavoro. A dissetare la sua voglia di libertà, solo i rami fioriti di un mandorlo inquadrati da una finestrella. 
«Il riposo durava un’ora, la fame molto più a lungo», confessa Fatima. E se qualcuno dei lillipuziani lavoratori commetteva un errore, c’era la punizione della «Tomba»: una cisterna interrata nel cortile dove si finiva rinchiusi, boccheggiando per la mancanza d’aria e l’angoscia del buio. Naturalmente la Tomba
toccava soprattutto a Iqbal. Fatima ricorda bene quando arrivò quel ragazzino «sfrontato»: era un caldissimo
giorno d’estate. 
Venduto per debiti dal padre, non pensava ad altro che a scappare e nei suoi sogni di fuga c’era sempre anche lei, la sua amica del cuore. Prima di morire, diventerà celebre, viaggerà in America e in Europa, farà discorsi davanti ai potenti e denuncerà il lavoro minorile. Poi, verrà inghiottito dalla terra, a 14 anni.

Penna a sfera gigante


Per vedere l'effetto e per spiegare il funzionamento della penna a sfera, ho riempito d'inchiostro un vecchio flacone di deodorante (puzzolentissimo, in realtà). L'inchiostro non è quello giusto, non ha la sufficiente viscosità di quello che si trova nelle penne Bic, per intenderci. L'argomento dell'inchiostro delle penne a sfera mi interessa molto, perché se si imparasse a fabbricarne in casa uno decente si eviterebbe di buttare al secchio tanta plastica. Ne parlerò in un'altra occasione. Qui ho impiegato del normale inchiostro per penna stilografica che, quindi, per questo scopo è troppo liquido e scivoloso. Una prova, mischiato a altri strumenti, lo conferma inutilizzabile, almeno per un uso semantico della grafìa .     


domenica 15 marzo 2015

Maurizio OrricoCarrelli in Cina
"Da Berlino a Pechino" è il titolo della mostra fotografica di Maurizio Orrico, che si può visitare fino al 26 aprile al Museo Carlo Bilotti di Roma.

Archi, Bad Fake: Omaggio a Mark Rothko

Archi,  Bad Fake: Omaggio a Mark Rothko (2014)
Archi ha azzardato una personale rilettura dell'Untitled di Rothko, del 1953.


"I think of my pictures as dramas; the shapes in the pictures are the performers. They have been created from the need for a group of actors who are able to move dramatically without embarrassment and execute gestures without shame."
Mark Rothko
"I responsabili dell'inquinamento in Cina pagheranno un prezzo tanto alto che non potrà essere sostenuto". Ad affermarlo è il premier cinese Li Keqiang, nel corso della conferenza stampa a conclusione dell' Assemblea Nazionale del Popolo riunita a Pechino.

人民大會堂

Roma si prepara per la 'sfida Giubileo'. Obiettivo avere una Capitale "migliore" e pronta ad accogliere milioni di persone. Il Campidoglio mette in moto la macchina organizzativa in vista del grande evento: si punta a migliorare i trasporti, ad un piano bagni pubblici, a tenere i bus turistici fuori dal centro e a realizzare percorsi pedonali e ciclistici verso San Pietro. Non mancheranno i Fori imperiali totalmente pedonalizzati. 
(Fonte: Ansa, 14 marzo 2015).

lunedì 9 marzo 2015

Jason deCaires Taylor, The Fall From Grace, 2007


 Jason deCaires Taylor, The Fall From Grace (2007)

Manda sott'acqua le sue sculture e lascia che la natura faccia il suo corso, fino a creare delle forme inevitabilmente organiche. Tra le tante opere dell'inglese Jason deCaires Taylor  non manca un ciclista, situato in un fondale a largo di Grenada, nei Caraibi, dove si trova un singolare parco di sculture sotttomarino. Arte di denuncia, che reclama maggiore attenzione per i fondali, quella di deCaires. Arte che svanisce e diventa quasi irriconoscibile per l'azione della fauna e della flora marina

domenica 8 marzo 2015

Alicja Kwade, Viaggio senza arrivo

Alicja Kwade, Journey without arrival (Raleigh), 2012/2013


Alicja Kwade, Reise ohne Ankunft  2012


venerdì 6 marzo 2015

Non ci sono i soldi, che novità

Comunicato Fiab, 3 marzo 2015

FIAB chiede chiarezza
sulle prime bocciature del Senato alla Riforma del Codice della Strada.

Mancanza di copertura finanziaria o mancanza di attenzione?


Milano, 03 marzo 2015 – La notizia relativa alla bocciatura da parte della Commissione Bilancio del Senato di alcuni elementi del decreto di riforma del Codice della Strada, viene appresa con sconcerto da FIAB, la Federazione Italiana Amici della Bicicletta, che da tempo è parte attiva nel difficile cammino intrapreso per dare al Paese un nuovo modello di mobilità.

“Leggiamo dai media che la mancanza della necessaria copertura finanziaria è la motivazione che ha portato alla bocciatura di alcuni importanti provvedimenti - dichiara Giulietta Pagliaccio, presidente nazionale FIAB. - Una spiegazione troppo spesso di circostanza. Ci sembra quanto mai doveroso chiedere un chiarimento e un dettaglio specifico su quali siano gli oneri aggiuntivi previsti. Non riusciamo a capire, ad esempio, - continua la presidente - quali dovrebbero essere le risorse necessarie per dare ai sindaci la possibilità di ridurre la velocità in aree specifiche, al fine di garantire maggiore sicurezza ai cittadini”.

La proposta di Riforma del Codice della Strada, che aveva già ottenuto il via libera da parte della Camera dei Deputati, è stata bocciata, tra le altre cose, nel pacchetto di provvedimenti che riguardano la difesa dell’utenza debole della strada (pedoni, bambini, anziani, ciclisti, disabili e motociclisti) dai posti auto riservati alle donne in cinta alla pianificazione della viabilità fino a nuove norme a favore del trasporto pubblico. Stop anche ad altri provvedimenti come quello che chiede l’anticipazione dell’“ergastolo della patente” dopo aver causato il primo incidente mortale sotto l’effetto di alcool e droga o l’introduzione di nuovi guard-rail meno letali per i motociclisti.

Questo rallentamento alla Riforma del Codice della Strada arriva alla vigilia dell’importante seminario sul tema “Intermodalità tra i sistemi di Trasporto Sostenibile”, in programma giovedì 5 marzo a Montecitorio, e a poche settimane dal nuovo appuntamento sugli Stati Generali della mobilità nuova, che si svolgerà Bologna in aprile.


Fondata nel 1988, FIAB Onlus-Federazione Italiana Amici della Bicicletta è oggi la più forte realtà associativa dei ciclisti italiani non sportivi. Con circa ventimila soci suddivisi in 142 associazioni sparse su tutto il territorio italiano, FIAB è prima di tutto un’organizzazione ambientalista che, come riporta il suo Statuto, promuove la diffusione della bicicletta quale mezzo di trasporto ecologico in un quadro di riqualificazione dell'ambiente, urbano ed extraurbano.
Forte della presenza tra i suoi soci di numerosi esperti in campo sanitario, giuridico, urbanistico, ingegneristico e paesaggistico, FIAB è diventata, negli anni, il principale interlocutore di numerosi enti locali sull’importante tema della mobilità sostenibile.  FIAB è stata riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente quale associazione di protezione ambientale (art. 13 Legge n. 349/86) e inserita dal Ministero dei Lavori Pubblici tra gli enti e associazioni di comprovata esperienza nel settore della prevenzione e della sicurezza stradale.
Tra le numerose iniziative, FIAB organizza ogni anno Bimbimbici, manifestazione nazionale dedicata a bambini e ragazzi che nel 2013 ha toccato 250 città, e Bicistaffetta, per promuovere il cicloturismo quale volano economico del nostro Paese. Fiab aderisce a E.C.F.-Federazione Europea dei Ciclisti. Presidente di FIAB è Giulietta Pagliaccio.

Per ulteriori info: www.fiab-onlus.it

Arginare il monouso

Comunicato Adiconsum

Adiconsum e Pro-mo siglano un accordo
per una corretta informazione sui prodotti monouso
Adiconsum - Associazione Difesa Consumatori e Ambiente -  e Pro.mo - Gruppo Produttori Stoviglie Monouso in Plastica - hanno siglato un accordo per coordinare le attività di informazione sui temi legati  all'uso e alla valorizzazione post-consumo delle stoviglie in plastica e alla promozione delle attività di riciclo.
Il tema del fine vita e della seconda vita degli imballaggi in generale e delle stoviglie monouso in particolare sta particolarmente a cuore a Pro-mo, che da tempo realizza attività di ricerca, informazione e comunicazione, e vede in Adiconsum un partner  autorevole e obiettivo con cui confrontare le proprie posizioni e attività.
Adiconsum per parte sua ha al centro del proprio agire l'informazione e la diffusione di buone pratiche quali strumenti di difesa dei consumatori.
L'accordo Adiconsum/Pro.mo ha proprio l'obiettivo di offrire ai consumatori strumenti conoscitivi che permettano  di fare le scelte più giuste a seconda delle situazioni e delle esigenze.
"Consumo e produzione sostenibili rappresentano oggi una delle principali sfide per produttori e consumatori. Entrambi possono e devono essere la leva per cambiare il mercato verso una crescita sostenibile – afferma Pietro Giordano, Presidente nazionale di Adiconsum - Produttori e consumatori hanno la grande opportunità di poter operare questo cambiamento insieme.
Diventa, infatti, sempre più essenziale anche il “come” si raggiunge questo obiettivo. Adiconsum è convinta che sia necessario farlo insieme a quelle aziende e a quelle Associazioni che si pongono questo obiettivo  come mission, costruendo un percorso che veda l'impegno serio e concreto di tutti i soggetti coinvolti. L’obiettivo che ci siamo posti con Pro.Mo è di fornire ai consumatori strumenti informativi quanto più completi sull’intero ciclo di vita di questi prodotti, per aiutarli a compiere scelte sempre più consapevoli".
"Sul mercato abbiamo stoviglie di vario tipo: tradizionali in ceramica, monouso in plastica o biodegradabili, nessuna delle quali può dirsi sempre migliore o peggiore di altre, osserva Marco Omboni Presidente di Pro.mo. E' l'uso che se ne fa a renderle un problema o una risorsa. Il nostro obiettivo non è promuovere l'uso dei prodotti che fabbrichiamo, ma diffonderne una corretta conoscenza e favorire la cultura del riciclo che trasforma i rifiuti in valore".


Speriamo bene

Comunicato Legambiente

Ddl ecoreati. Via libera dell’Aula in Senato
Legambiente e Libera: “La Camera approvi subito il testo uscito da palazzo Madama senza fare modifiche”
 “Dopo il voto a larghissima maggioranza del Senato, siamo vicinissimi all’approvazione definitiva di una legge che aspettiamo da oltre 20 anni. La Camera dei deputati metta subito all’ordine del giorno dei lavori il disegno di legge sugli ecoreati e approvi senza fare modifiche questa riforma di civiltà per fermare una volta per tutte i ladri di futuro. La tutela dell’ambiente, della salute e della parte sana dell’economia non possono più aspettare”.  Così Stefano Ciafani, vice presidente di Legambiente e Enrico Fontana, coordinatore nazionale di Libera, presenti in aula questa mattina, hanno commentato il voto positivo dell’aula del Senato sul Ddl sui delitti ambientali nel codice penale che ha come primi firmatari i parlamentari Ermete Realacci (Pd), Salvatore Micillo (M5S) e Serena Pellegrino (Sel).

 “Grazie al voto dell’aula di ieri pomeriggio - hanno continuato i rappresentanti delle due associazioni che hanno promosso l’appello ‘In nome del popolo inquinato: subito i delitti ambientali nel Codice penale’ sottoscritto da altre 23 sigle associative e da circa 70.000 cittadini -  è stata finalmente cancellata la non punibilità dei reati colposi in caso di bonifica, tanto cara a Confindustria, e sono stati apportati ulteriori miglioramenti al testo grazie al voto favorevole della maggioranza, del Movimento Cinque Stelle e di Sel. Ora chiediamo alla presidente della Camera, ai presidenti delle Commissioni Giustizia e Ambiente e ai capigruppo di Montecitorio di calendarizzare immediatamente un disegno di legge su cui si è ormai consolidata una maggioranza schiacciante che va oltre ogni schieramento, per approvarlo definitivamente senza fare altre modifiche. Qualsiasi ipotesi migliorativa del testo può essere eventualmente inserita in un disegno di legge parallelo, senza ostacolare e ritardare ulteriormente l’approvazione definitiva del testo licenziato oggi dal Senato”.
Comunicato Naga 4/3/2015

Rom: un pregiudizio ontologico

La reazione del Naga alle dichiarazioni di Buonanno
Le dichiarazioni, o meglio, gli insulti dell'onorevole Buonanno durante la trasmissione Piazza Pulita-La7 ci amareggiano, ma non ci stupiscono.
Tanto meno ci stupisce l'applauso spontaneo del pubblico.
Ci assorda però il silenzio della politica che non prende posizione di fronte ad atti così gravi, se non per sostenerli.

"Da più di 25 anni forniamo assistenza sanitaria, sociale e legale anche ai cittadini rom e sinti e ci impegniamo nella difesa dei loro diritti e, quindi, di quelli di tutti.  Sempre di più ci rendiamo conto che le affermazioni discriminatorie nei confronti dei rom vengono lasciate scorrere senza che suscitino alcuna reazione né personale né collettiva. Anzi, spesso con reazioni di sostengo, come in questo caso." afferma Luca Cusani, presidente del Naga.

"Evidentemente il pregiudizio verso i rom è talmente radicato nella cultura nella quale viviamo da non essere neanche più riconosciuto e da aver raggiunto il livello ontologico: è sufficiente essere rom per essere qualcosa di negativo, non serve compiere nessuna azione. Questa è la realtà in cui viviamo, nell'indifferenza generalizzata. Come Naga continueremo a batterci perché si aprano orizzonti diversi oltre pregiudizi e stereotipi e, nell'immediato, esprimiamo tutta la nostra solidarietà a Dijana Pavlovic" conclude Cusani.  

lunedì 2 marzo 2015

Comunicato Pendolari siciliani 27/02/2015


Sicilia: "La Continuità territoriale ha i mesi contati"

Il sottosegretario De Caro conferma la fine della continuità territoriale
Vien proprio da dire che politicamente la Sicilia è nelle mani di nessuno, non è un improperio gratuito, è la realtà dei fatti! A 14 giorni dalla manifestazione di Messina “Ilferribottenonsitocca” ci sembra che la musica non sia cambiata, anzi pare che si stia intonando il “de profundis” della Sicilia con la complicità di tutta la classe politica regionale e nazionale. Gira e rigira il taglio, anche se fra le righe, del traghettamento dei treni diurni c’è, come si evince dall’ultimo intervento di alcuni deputati siciliani nella Commissione Trasporti della Camera dei Deputati. Se l’ultimo comunicato stampa su Fsnews.it ci rassicurava che nessun taglio ci sarebbe stato ai servizi di traghettamento dei treni e quindi dato per certo che i tagli erano rientrati, dalla risposta di giovedì 26 febbraio 2015 del sottosegretario De Caro sembra invece confermato il progetto già messo in atto nell’incontro dell’11 novembre 2014 e riconfermato in data 02 febbraio 2015. Leggendo la risposta del sottosegretario si conferma in gran parte il piano di dismissione di RFI, De Caro ha dichiarato, senza possibilità di interpretazione, che è allo studio l’ipotesi di rottura di carico tra Villa S.G. e Messina per dirottare i passeggeri, a piedi, sui mezzi veloci. E’ evidente che l’On. Zappulla non conosce bene il significato di Servizio Universale a lunga percorrenza, presente in tutte le regioni d’Italia, nel quale è compreso il diritto dell’utenza siciliana a raggiungere il continente senza scendere dal treno per attraversare lo Stretto da semplici pedoni con il bagaglio a seguito. Il sottosegretario De Caro nella sua risposta ha venduto il solito fumo parlando di un moderno servizio di traghettamento veloce che in realtà esiste da quasi 10 anni per le esigenze dei pendolari dello Stretto e adesso lo si vuole utilizzare anche per trasbordare i passeggeri dei treni nella sponda opposta. La classica fava per prendere due piccioni che presto consentirà al governo di risparmiare i 47 milioni per la continuità territoriale siciliana che proprio non vuole più spendere. Se si aggiunge che nella richiesta di finanziamenti europei in base ai bandi TENT-T (Trans-European Transport Network) sono presenti progetti ferroviari e marittimi per tutte le regioni tranne che per la Sicilia, si conferma che politicamente l’isola è nelle mani di nessuno. Alla luce dei fatti è arrivato il momento che gli Enti Locali, chiamati in causa dal Ministro Lupi per dare l’assenso al progetto di dismissione, la smettano con i giochi di parole e scrivano due righe chiare al Ministro dichiarando che la Sicilia non è disposta a scegliere fra i mezzi veloci e le navi traghetto, i primi servono per i pendolari mentre le navi a quattro binari sono insostituibili per la continuità territoriale ferroviaria. Treni veloci su navi moderne e metropolitana del mare per gli abitanti dell’area integrata dello stretto. NOI VOGLIAMO TUTTO!!!
Non saranno le rassicurazione dell’Onorevole Garofalo a salvare il diritto costituzionale e neanche la solidarietà del Presidente Crocetta ed i voli pindarici del Sindaco Accorinti che ha presentato un futuristico piano di mobilità per lo Stretto senza specificare quanti treni e quante navi sono necessarie per garantire il servizio universale. Il modo per fermare la discriminazione che il Governo vuole riservare ai siciliani c’è: gli Enti locali prendano carta e penna e rigettino il piano che RFI ha presentato il 2 febbraio, se non lo faranno in tempo utile saranno complici dell’annunciata dismissione. Intanto resta confermato lo sciopero generale dei ferrovieri del 25 marzo che FSI poteva evitare convocando i sindacati per revocare il progetto del 2 febbraio; basta questo per capire che dietro le parole fumose e l’inadeguatezza della politica il progetto di dismissione è confermato.
Mariano Massaro OR.S.A. Sicilia
Giosuè Malaponti Comitato Pendolari Siciliani – Ciufer

domenica 1 marzo 2015

Steven Gregory, Fish on a Bicycle, 1998

Steven Gregory, Fish on a Bicycle (1998)


Serie di nove sculture in bronzo, opera dello scultore britannico Steven Gregory, nato nel 1952. un pesce stufo dell'acqua che, con sembianze antropomorfizzate, fugge via. oppure ciclista che nelle logiche sistemiche rappresenta un disadattato o comunque un eccezione? In realtà, l'autore fa suo lo slogan femminista ‘A woman without a man is like a fish without a bicycle’.