Comunicato Greenpeace
GLI ORSI POLARI DI
GREENPEACE IRROMPONO NELLA RAFFINERIA DI SHELL IN DANIMARCA PER PROTESTARE
CONTRO I PIANI DI TRIVELLAZIONI PETROLIFERE NELL'ARTICO
Danimarca, 28/08/13
- Questa mattina attivisti di
Greenpeace travestiti da orsi polari hanno fatto irruzione in una delle sei
raffinerie di Shell in Europa a Fredericia, Danimarca, per protestare contro i
piani dell’azienda di trivellare nell’Artico.
Gli attivisti hanno coperto il logo di
Shell con il logo della campagna Save the Arctic, usato già al Grand Prix di F1
in Belgio domenica scorsa.
“Shell è a capo della corsa al petrolio
nell’Artico, uno degli ecosistemi più fragili e vulnerabili del pianeta. Gli
orsi polari sono saliti sulla raffineria per far conoscere al mondo intero i
pericolosi piani di Shell nell'Artico” ha dichiarato Helene Hansen, membro del
movimento savethearctic.org presente sul tetto della
raffineria.
Shell aveva già tentato di trivellare in
Alaska, ma a seguito di una serie di errori, tra cui una piattaforma arenata ed
una incendiata, è stata costretta ad abbandonare i suoi piani. Malgrado ciò
l’azienda ha concluso un accordo con il gigante russo Gazprom per esplorazioni
nella Russia Artica, dove le norme di tutela ambientale sono più deboli e gli
incidenti molto più frequenti.
“Siamo qui per conto di quasi 4 milioni di
persone per tracciare sui ghiacci una linea di confine che chiediamo a Shell di
non oltrepassare. L’Artico è dimora di specie uniche come gli orsi polari e i
trichechi e di comunità locali che vi abitano da millenni. Uno sversamento di
petrolio in quest’area metterebbe in serio pericolo tutto l'ecosistema. L’Artico
merita la nostra protezione, non lo sfruttamento da parte di compagnie
petrolifere” continua Helen Hansen.
“Shell spende milioni di euro in
pubblicità e non vuole far sapere al pubblico dei suoi piani di trivellare
nell’Artico. I nostri attivisti stanno smascherando la verità che si nasconde
dietro il logo di Shell. Questo è solo l’inizio della nostra campagna”, dichiara
Ben Ayliffe, Campaigner di Greenpeace International.
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