lunedì 5 agosto 2019

lunedì 17 giugno 2019

Luca Conti, Un titolo vale l'altro (poesie 2016-18)


Con molta soddisfazione, dopo qualche mese di lavoro, abbiamo stampato. Io e Eddy, di Carta canta print shop, in piazza dell'Ateneo Salesiano, che consiglio caldamente, dai menù ai libri d'arte alle magliette serigrafate. La carta della copertina è fabbricata a mano in un mulino a vento olandese. Nulla è stato lasciato al caso. Un sacco di bozze, in cui poesie entravano, uscivano, cambiavano.


Includo in questa presentazione anche un testo, una poesia dedicata in qualche modo alla bici, l'unica del libello su questo tema. Ah, il libro non ha prezzo, non ha editore, non ha isbn ed è stato stampato in 60 copie.





Pedalare nella Via Lattea


Pedalare nella Via Lattea,
lanciando alle stelle molliche di pane
e grida di avvertimento agli incroci.

Quando la pelle suda
e passa tra un frastuono amplificato,
nelle nubi di vapore e il metallo dissepolto
c'è il mistero di questo universo,

antico, profondo, freddo e buio,
inesplorato e inaccessibile ai
suoi innumerevoli abitanti, abbarbicati in misura
variabile a masse planetarie da reinventare,
mentre altri si accontentano, esistono
e non implorano, neanche chiedono, adesso.

Su, su, portami a spasso,
drin, drin,
spostatevi all'incrocio,
l'incrocio galattico
ora è mio. 



                                                           (ottobre 2017)


domenica 2 giugno 2019

Richard Carapaz vince il Giro d'Italia 2019


Richard Carapaz, ecuadoriano, latinoamericano, el rey del Giro d'Italia 2019. La sua prima bicicletta fu trovata dal padre nella spazzatura. Da quel giorno ha pedalato, ha scalato, ha vinto. E ora è entrato nell'albo d'oro dei grandi, aggiudicandosi il Giro d'Italia 2019 a Verona. A proposito, lo so che è una battaglia persa: la parola 'ecuadoreño' non esiste in nessuna lingua di questo pianeta, tanto lo so che domani qualcuno lo metterà finanche nei titoli. Ciclisti latinoamericani, invadete il vecchio ciclismo europeo con la vostra tenacia! E Chad Haga, vincitore di tappa, quasi ammazzato da un'automobile. Martoriato, dato peer spacciato come agonista, è tornto a vincere. L'ombra del male sullo sport di questi atleti generosi, che lottano ogni giorno contro la fatica.

sabato 1 giugno 2019

Ciemmona 2019


A San Paolo i ciclisti affluiscono con lentezza esasperante (per alcuni).


Poi la massa critica si muove. Stimo almeno un 4000 persone, una ragazza poi mi dice che dovrebbero essere 3000. Ci sono anche le vie di mezzo, non lo so. Comunque non sono né 2000 né 10 mila, ok? In ogni caso un botto di gente che oggi ha deciso di pedalare in gruppo.


Il clou per me è l'invasione della Cristoforo Colombo, una strada dove ogni anno muoiono troppe persone e che per un po' respira con le pedalate di persone felici, almeno oggi.

la Ciemmona da alcuni è stata fatta correndo, da altri con i pattini, certi erano su dei risciò complicatissimi. Altri, addirittura, l'anno fatta in monociclo...Ammirazione sconfinata.

martedì 28 maggio 2019

Foolpool: il teatro delle creature ciclistiche meccaniche




Materiale istruttivo, seppure tardivamente per la preparazione spirituale alla Ciemmona. Il collettivo tedesco Foolpool, di matrice teatrale-performativa, ma dotato di una solida preparazione e inventiva di natura meccanica - è da tempo al lavoro su robot e altre creature realizzati con parti di bicicletta. Una roba spaziale. Dovete assolutamente approfondire la questione, per cui vi allego alcuni materiali di partenza.  



Due video: uno qui, l'altro qua.

mercoledì 22 maggio 2019

venerdì 17 maggio 2019

Per me è troppo

Jeff Koons, Rabbit (1986)

Jeff Koons non m'ha mai entusiasmato. Il mercato lo premia. Il suo Rabbit (1986) è stato battuto all'asta da Christie's per 91.07 milioni di dollari più le tasse. Per me è troppo.

lunedì 13 maggio 2019

Antonia Pozzi (1912-1938)


Poetessa di una profondità abissale, Antonia Pozzi scelse di morire a 26 anni. Amava le lunghe passeggiate in bicicletta, e la bici fa capolino in qualche poesia come questa che segue.

da Periferia (21 febbraio 1938)

Sento l’antico spasimo
– è la terra
che sotto coperte di gelo
solleva le sue braccia nere –
e ho paura
dei tuoi passi fangosi, cara vita,
che mi cammini a fianco, mi conduci
vicino a vecchi dai lunghi mantelli,
a ragazzi
veloci in groppa a opache biciclette,
a donne,
che nello scialle si premono i seni [...]

martedì 7 maggio 2019


La Stazione delle biciclette: Flding Bike demo day, 11 maggio 2019

Comunicato La Stazione delle biciclette, Milano 

Folding Bike demo day, 11 maggio 2019
 10.30-18.30

Dove: La Stazione delle Biciclette – Via Ettore Ponti 21, Milano

Una bicicletta pieghevole allarga gli orizzonti del vostro pedalare: si piega in un istante, la potete caricare in treno, in autobus, portarla al cinema o al ristorante. Una piccola valigia che in pochi secondi si trasforma in mezzo di locomozione.

Ogni modello ha le sue caratteristiche e peculiarità e per non farsi mancare nulla ci sono anche bici pieghevoli a pedalata assistita.



Dedichiamo una intera giornata a chi vuole conoscere trucchi e segreti delle bici pieghevoli, ma soprattutto a chi le vuole provare.

Su fb l'evento è qui

lunedì 6 maggio 2019

mercoledì 24 aprile 2019

Che mi metto stasera?


Cari sorelle e fratelli, siamo entrati in qualche modo nel periodo di quaresima Ciemmonica. Attraverso le festività del 25 aprile e del 1° maggio, le prime pedalate lunghe, abbronzature e forse persino i primi bagni al mare, questo periodo di preparazione e risveglio culmina nelle tre giornate di celebrazione della Ciemmona. Ciclisti paesani (i migliori), sportivi, urbani, ecc. si raccolgono in assemblee gremite per pedalare insieme. Periodo di allenamenti, certo, ma anche di feste e bisbocce.
Quando sei a casa da solo e afferri il telecomando per fare una telefonata, ossia ti osservi mentre compi un errore tecnologicamente marchiano, in cui prevale l'analogia sulla logica assiomatica, capisci che è giunto il momento di una bella pedalata notturna, nel silenzio misterioso, andando a caso o con precise tappe obbligate. In questo contesto di Liberazione, c'è una domanda fondamentale che devi farti. "Chemmemetto stasera?". Cioè, che me metto sotto al culo per farmi vedere, senza contare troppo su questo aspetto nei miei movimenti furtivi ma armoniosi, tra auto in sosta, incroci e buche nella notte romana e auto in movimento, ora che la gente guida guardando Facebook? La scelta nel mio lab è varia, anche per un paio di luci trovate in terra pedalando. Comunque, per la cronaca, preferisco le luci con batterie AAA o AA, ovviamente ricaricabili. Quindi, care sorelle e fratelli, mettete una luce rossa sotto la sella, un'altra davanti sul manubrio o sul casco. E pedalate accorti nelle notti romane, quando gli altri dormono, i semafori sono luci gialle intermittenti e persino le fontanelle fanno rumore.

venerdì 1 marzo 2019

La liquefazione del pixel


Il pittore britannico Francis Bacon aveva previsto tutto. Forme che si squagliano e che, così facendo, emanano meglio la loro essenza interiore: il tempo che pare deformare gli istanti a suo piacimento. La corruzione della forma nell'amorfismo. Tutto questo davanti a un televisore che funziona male, o che finalmente sta funzionando bene. Non mi stanco di guardare queste immagini che, invece di variare, si fissano in istanti di corruzione cromatica e lineare. La liquefazione del pixel come il frazionamento delle particelle elementari... Poi ci pensa la sintonia automatica a interrompere il sogno baconiano di un'ulteriore angolazione della forma.


giovedì 21 febbraio 2019

15 anni non sono pochi: La Stazione delle Biciclette a Milano


Comunicato La Stazione delle Biciclette (con tanti auguri da parte del blog Rotazioni Lab):

Era novembre 2003, la data esatta non si sa. Inauguravamo La Stazione delle Biciclette a San Donato Milanese. Abbiamo fatto scorrere un po' di ruote nel frattempo e siamo arrivati a quindici anni.
Il decennale ci è sfuggito, ma adesso abbiamo una gran voglia di fare festa, una festa in piena regola, con giochi, musica, biciclette, la giusta dose di gradazione alcolica e un cuoco d'eccezione per la serata.

Dalle 18.00 alle 20.00 si spilucca qualcosa e si giuoca:
·  un maestro di monociclo per chi vuole imparare le basi,
·  qualche garetta con la canguro bike,
·  il campionato intergalattico di ciclotappo (portate il vostro tappo di fiducia se lo avete),
·  una sala cinema con proiezioni di chicche in loop,
·  uno spazio bimbi per colorare e giocare con le bici di carta,
·  La mostra di illustrazioni del nostro Alessio (@salae.illustratore).
.Dalle 18.30 alle 20.30 in diretta dal vivo PopUp la trasmissione in trasferta di Radio Popolare e poi musica dal vivo con Blu Klein.
Alle 20.00 Beppe Dalera, cuoco e ciclista, ci sforna qualche manicaretto e per finire una bella torta con le candeline. 22.30 tutti a nanna


Evento facebook qui.

Sabato 2 Marzo 2019 dalle 18.00 La Stazione delle Biciclette via Ettore Ponti 21.
Altri appuntamenti
Il trittico 2019 la presentazioneMercoledì 27 febbraio. Upcycle Milano Bike Cafè.

Bici Biomeccanica e Birra: giovedì 7 marzo. Bikefellas Bergamo.

Mountainbike in notturna a Milano: Venerdì 22 Marzo. Porto di mare un parco per Milano

giovedì 14 febbraio 2019

RIP Opportunity (2004-2019)

Una spettacolare immagine della sonda che proietta la sua ombra sulla superficie di Marte, di gran lunga il pianeta del sistema solare che più amiamo

Dopo 15 anni di servizio su Marte e 5000 cicli di ricarica, la sonda Opportunity della Nasa ha terminato il suo ciclo vitale. Curiosity è ancora in azione, ma tutto fa pensare che nei prossimi anni il mondo delle sonde planetarie cambierà con l'arrivo di nuove macchine cinesi e indiane. Se mai mi trovassi a passare su Marte, qualche pezzo di Opportunity lo prenderei.

Opportunity su Marte in una ricostruzione artistica

Tanta strada ha percorso la sonda sul pianeta rosso
Il luogo dell'ammartaggio di Opportunity è intitolato a Ray Bradbury (1920-2012). Una personalità incredibile, semplice, geniale, a noi Bradbury era molto simpatico anche perché, nonostante abitasse a Los Angeles, città infernalmente motorizzata non aveva mai guidato l'automobile. Questo, nonostante le descrizioni di automobili a tavoletta tra i deserti di Marte. Si fatica a descrivere Bradbury come uno scrittore di fantascienza: questa sembra più che altro una semplificazione commerciale. Anche perché tra le sabbie rosse arrivano messaggi di saggezza tutta terrestre, per i terrestri. In Cronache marziane, scrive: "Gli uomini di Marte si accorsero che per sopravvivere avrebbero dovuto dimenticare la solita domanda: Perché vivere? La vita era risposta a se stessa. La vita era propagazione di maggior vita e di un vivere la miglior vita possibile. La vita era bella ora e non abbisognava di discussioni e di analisi.” Addio, Opportunity, un altro sogno dell'umanità si è compiuto.

Theo Jansen a Milano







Sculture, leggerissime, mosse dal vento, spinte dall'uomo, in dialogo costante con le forze della Natura. Le opere dell'artista olandese Theo Jansen (1948) sono in mostra dal 20 febbraio a Milano, al Museo della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci", in un clima assolutamente leonardesco. Strandbeest - letteralmente 'animali da spiaggia' -, sculture mobili, zoomorfe o quasi, che vengono spostate dal vento. Certo, Leonardo usava il legno e Jansen, almeno negli anni Novanta, quando iniziò a produrli, il PVC. Perché, ovviamente, Jansen deve essersi studiato bene certe macchine del genio di Vinci, questo è evidente. Certo vedere la plastica su una spiaggia vicino al mare fa subito scattare associazioni non entusiastiche, specie in clima di riduzione dei consumi dell'usa e getta e potremmo anche vagheggiare una versione 2.0 dei Strandbeest. D'altra parte, è pur vero che la plastica è un materiale straordinario, che non va assolutamente gettato e, per lo scopo che si propone l'artista, è quasi insostituibile. Noi, ostinati a cercare assonanze col mondo della bici, abbiamo scovato anche qualche scultura dotata di ruote, ma altre sembrano avere delle strane zampe. Ruote, arti, articolazioni, pulegge, forcelle: tutto si mescola nella fantasia inesauribile degli artisti che lavorano con opere cinetiche. Non a caso la mostra si intitola "Dream Beasts". Coraggio, visitatori incalliti della locomozione artistica, continuate a sognare e a sperimentare! (LC)