La celebre Ups, dopo sperimentazioni di consegna in bici nella città di Amburgo, sbarca a Portland, Oregon - meravigliosa città progressista e a misura di bici - con un servizio di consegne su e-bike.
martedì 13 dicembre 2016
Comunicato La Stazione delle biciclette
Un'ora di tempo per percorrere la maggiore distanza possibile, è questa la sfida con cui campioni e ciclisti semisconosciuti si sono cimentati nel corso della storia del ciclismo.
Record dell'ora - La storia, le imprese, i campioni è il libro che ha scritto Fabio Guerini e che vogliamo presentarvi assieme al Comitato Velodromo Vigorelli.
Vi aspettiamo giovedì 15 dicembre dalle 19.00 in via Ettore Ponti 21 per una serata di racconti, e dato che il milanesissimo velodromo Vigorelli ha fatto da sfondo a numerosi tentativi, a fine serata ci salutiamo con #panettone e abbondante crema di mascarpone.
Record dell'ora - La storia, le imprese, i campioni è il libro che ha scritto Fabio Guerini e che vogliamo presentarvi assieme al Comitato Velodromo Vigorelli.
Vi aspettiamo giovedì 15 dicembre dalle 19.00 in via Ettore Ponti 21 per una serata di racconti, e dato che il milanesissimo velodromo Vigorelli ha fatto da sfondo a numerosi tentativi, a fine serata ci salutiamo con #panettone e abbondante crema di mascarpone.
GIOVEDÌ' 15 DICEMBRE 2016, ore 19.00
La Stazione Delle Biciclette - Barona
Via Ettore Ponti, 21 - Milano
La Stazione Delle Biciclette - Barona
Via Ettore Ponti, 21 - Milano
giovedì 8 dicembre 2016
Oxford Street presto libera!
Nel mondo civilizzato la pedonalizzazione delle aree urbane fa passi da gigante.
Oxfor Street a Londra sarà riservata al transito dei pdoni nel 2020, dichiara l'ufficio del sindaco della metropoli britannica. In una delle strade più famose del mondo sarà vietato tutto il traffico, compresi autobus e taxi. Ogni settimana 4 milioni si persone visitano la strada. E i commercianti non si lamentano.
Oxfor Street a Londra sarà riservata al transito dei pdoni nel 2020, dichiara l'ufficio del sindaco della metropoli britannica. In una delle strade più famose del mondo sarà vietato tutto il traffico, compresi autobus e taxi. Ogni settimana 4 milioni si persone visitano la strada. E i commercianti non si lamentano.
martedì 6 dicembre 2016
In arrivo una raffica di suv...
Dal supplemento motori del "Sole 24 ore" di oggi: "Un anno sotto il segno dei suv. In arrivo, nel 2017 una raffica di nuovi modelli [...] nuove generazioni di suv che hanno contribuito a creare il fenomeno e la suv-mania che contraddistingue il panorama automobilistico attuale".
Fine della citazione.
Ci vorrebbe una bella tassa di circolazione di 3 mila euro più assicurazione e tariffa doppia per il parcheggio (visto l'ingombro)
Fine della citazione.
Ci vorrebbe una bella tassa di circolazione di 3 mila euro più assicurazione e tariffa doppia per il parcheggio (visto l'ingombro)
Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, stanzierà 770 mila sterline (912234 euro) per la ciclabilità della metropoli nel corso del suo mandato. Tra i progetti due superciclabili.
A Madrid via le auto dal centro per le feste natalizie
La sindaca di Madrid, Manuela Carmena (di Podemos) ha deciso di chiudere al traffico di auto, moto e camion da giovedì scorso all'8 gennaio.
Il Municipio di Madrid ha così deciso di dare più spazio ai pedoni in occasione delle festività natalizie, chiudendo la Gran Vía e altre strade del centro. La metropolitana e gli autobus pubblici sono stati rafforzati. Alcuni commercianti hanno protestato, altri no. La gente ora cammina in mezzo alla strada. Il traffico umano è aumentato. Scelte coraggiose, per una sindaca coraggiosa.
Il Municipio di Madrid ha così deciso di dare più spazio ai pedoni in occasione delle festività natalizie, chiudendo la Gran Vía e altre strade del centro. La metropolitana e gli autobus pubblici sono stati rafforzati. Alcuni commercianti hanno protestato, altri no. La gente ora cammina in mezzo alla strada. Il traffico umano è aumentato. Scelte coraggiose, per una sindaca coraggiosa.
venerdì 2 dicembre 2016
La grande truffa dei rifiuti
italiani: ci costano 25mila euro al minuto
Un’inchiesta di Wired Italia,
dati alla mano: solo 30 discariche sono a norma nel nostro paese
Un’inchiesta
di Wired Italia sul mondo dell’immondizia. Un mix di dati, interviste,
reportage e mappe. Perché il prezzo da pagare non è solo economico, riguarda
anche la salute di tutti i cittadini
13
miliardi di euro ogni anno, quasi 36 milioni di euro al giorno, 25mila
euro al minuto. In pratica quanto una manovra finanziaria. È questo il
costo del giro d'affari sulla gestione dei rifiuti del Belpaese,
calcolato da Wired Italia, nell’inchiesta Rifiuti d’Italia. Cifre
al ribasso, su cui si staglia una grande opacità della pubblica
amministrazione, terreno fertile per criminalità organizzata e corruzione,
accertate da 314 inchieste giudiziarie con 1.602 arresti, 7.437 denunce e 871
aziende coinvolte in tutte le regioni d’Italia.
Una vera
e propria truffa ai danni dei cittadini, perché la monnezza è oro, ma
non per coloro che riciclano, come come ricostruito nell’inchiesta. Nel 2014,
solo 390 milioni di euro sono rientrati nelle casse dei Comuni e dei consorzi
di filiera da Conai, a fronte di un valore di 1,9 miliardi di euro di rifiuti
differenziati. La tassa sui rifiuti, quindi, dovrebbe costarci molto meno
cara. Ma diventa anche un prezzo drammatico per la collettività,
considerando l’impatto ambientale e il danno sulla salute,
determinati dalla cattiva messa in esercizio di discariche e inceneritori e
purtroppo incalcolabili. In violazione all’articolo 13 della direttiva europea
2008/98, che ingiunge “la gestione dei rifiuti sia effettuata senza danneggiare
la salute umana, senza recare pregiudizio all’ambiente”.
In Italia
sono 155 le discariche di rifiuti urbani e speciali fuori legge in cui
si sono smaltiti rifiuti indifferenziati tal quali, causando emissioni
di liquami, gas nocivi e percolato. E solo 30 sono a norma
in tutto il Paese.
L'inchiesta
non dimentica le buone pratiche possibili, con esempi che vanno da
Treviso a Parma, fino alla Campania. Né gli oltre duemila comuni che in Italia
hanno superato il 65% di raccolta differenziata.
Per
sviluppare l’inchiesta Rifiuti d’Italia, Wired ha studiato,
interpretato dati, raccolto testimonianze, viaggiato per l’Italia. E fatte
molte domande a esperti, amministratori, scienziati, sindaci, cittadini. Fino a
porre i nostri quesiti ad alcuni dei più importanti rappresentanti delle
istituzioni, in cerca di una soluzione per il problema dei rifiuti italiani.
Dal ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, ad Alessandro Bratti, presidente
della Commissione di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei
rifiuti, e a Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale contro la
corruzione. Una maggior apertura dei dati economici, ambientali e sanitari
favorirebbe anche il monitoraggio dei cittadini. Ma basterebbe questo per
risolvere la crisi dei rifiuti d’Italia?
Presentazione a Milano del libro Merckx, il
Figlio del tuono
Venerdì 2 dicembre, alle ore 18,30, da Rossignoli, corso Garibaldi 71
a Milano
con l'autore, Claudio
Gregori e Marco Pastonesi
Il titolo
dell'appuntamento è Una serata col Cannibale. Storie di uomini e bici. Si parlerà di Eddy Merckx e di altre storie del grande
ciclismo con il tandem Gregori-Pastonesi. A seguire brindisi per gli auguri.
lunedì 28 novembre 2016
Roma precipita all'88° posto per qualità della vita
Mantova prima in Italia per qualità della vita. Lo dice la classifica di ItaliaOggi-Università La Sapienza. Trento è al secondo posto, terza Belluno. Roma precipita all'88 posto, perdendo 19 posizioni (31 in confronto al 2014).
«Questa è una piazza costituente e ri-costituente. Vogliamo un giorno un Governo popolare di liberazione nazionale, fondato sul lavoro e non sul denaro. Noi vogliamo mettere al centro invece, ambiente, acqua pubblica, lavoro, cultura. Dopo il 4 dicembre vogliamo una internazionale dei beni comuni contro le oligarchie: non molleremo mai».
Luigi De Magistris, Roma, Piazza del Popolo, 27 novembre 2016.
sabato 26 novembre 2016
¡Hasta la victoria, siempre!
Fidel Castro (1926-2016)
Provateci voi a fare una Rivoluzione e a mantenere uno stato marxista-leninista per 50 anni a 150 Km dagli Stati Uniti d'America.
La testimonianza più sensata che ho letto in questo frangente, si trova qua.
Luis Corda, Camilo Cienfuegos entra all'Avana assieme a Fidel Castro, gennaio 1959 |
Colonna sonora: Pablo Milanes, Canción para la unidad latinoamericana
Il dittatore dello stato libero di Bananas, di Woody Allen (1971).
Our Man in Havana, di Graham Greene (1958).
E per chi non lo conoscesse, linko lo straordinario documentario sulle biciclette a Cuba, Havana Bikes.
Poco dopo essere uscito dal carcere, dopo 27 anni di prigionia, Nelson Mandela volò a Cuba per incontrare Fidel e per ringraziarlo per l'appoggio ricevuto dall'Anp nella lotta contro l'apartheid.
Il video dell'incontro è qui. (Per me la traduttrice è un genio.)
venerdì 25 novembre 2016
Comunicato Greenpeace
BLACK
FRIDAY: PER GREENPEACE LA MODA A BASSO PREZZO COSTA TROPPO AL PIANETA
ROMA, 24.11.16 –
Una nuova ricerca pubblicata oggi da Greenpeace Germania, alla vigilia del
Black Friday, la giornata che negli Stati Uniti segna l’inizio dello shopping
natalizio e che sta diventando popolare anche in Italia, evidenzia le gravi
conseguenze sull’ambiente dell’eccessivo consumo, in particolare di capi
d’abbigliamento. “Difficile resistere alla tentazione di un buon affare, ma
l’offerta di prodotti a basso costo fa sì che consumiamo e produciamo rifiuti a
un ritmo più elevato di quello che il nostro pianeta può sostenere” afferma
Giuseppe Ungherese, responsabile Campagna Inquinamento di Greenpeace.
In risposta al
consumismo sfrenato un crescente numero di persone sceglie di astenersi e
osservare il “Buy Nothing Day”, a cui partecipa anche Greenpeace, che si
celebra domani in coincidenza con il Black Friday. Per ricordare ai consumatori
quanto spesso gli acquisti d’impulso finiscano in discarica “trash queens”,
vestite con abiti frutto del riciclo di indumenti dismessi, sfileranno in tre
città asiatiche ed europee.
La ricerca
pubblicata oggi da Greenpeace Germania mostra come il business
dell’abbigliamento a basso costo si stia espandendo rapidamente. In media una persona
acquista il 60 per cento in più di prodotti d’abbigliamento ogni anno e la loro
durata media si è dimezzata rispetto a 15 anni fa producendo montagne di
rifiuti tessili. La produzione di vestiti è raddoppiata dal 2000 al 2014, con
le vendite che sono passate da un miliardo di miliardi di dollari nel 2002 a
1,8 miliardi di miliardi nel 2015. Si prevede che nel 2025 arrivino a 2,1
miliardi di dollari.
L’impatto
ambientale deriva da veri fattori quali le sostanze chimiche usate
dall’industria tessile che inquinano fiumi e oceani e le elevate quantità di
pesticidi impiegati nelle piantagioni di cotone che contaminano le terre
agricole o le sottraggono alla produzione di alimenti. Uno dei costi maggiori
per il pianeta viene però dal crescente uso di fibre sintetiche: il poliestere,
in particolare, emette quasi tre volte più CO2 nel suo ciclo di vita rispetto
al cotone. Presente già nel 60 per cento dell’abbigliamento, questo materiale
può impiegare decenni a degradarsi e contaminare l’ambiente marino sotto forma
di microfibre in plastica.
Le aziende
dell’abbigliamento devono ripensare questo modello di consumo usa e getta e
produrre capi che durino più a lungo e che siano riparabili e riutilizzabili”
spiega Ungherese. “Come consumatori prima di effettuare il nostro prossimo
acquisto chiediamoci: ne ho realmente bisogno?”.
Greenpeace si
occupa dell’impatto del settore del tessile dal 2011, con la campagna Detox che
ha avuto l’adesione di 78 tra grandi marchi internazionali e numerose realtà
tessili italiane, 27 delle quali del distretto tessile di Prato. Queste imprese
si sono impegnate a eliminare l’uso di sostanze chimiche pericolose entro il
2020 e stanno già facendo molti progressi in questo senso. Tuttavia, ogni
progresso sarà vanificato se continua la tendenza a produrre vestiti a basso
costo con crescenti livelli di produzione e consumo di risorse.
Leggi la ricerca
(in inglese): http://www.greenpeace.org/international/Global/international/briefings/toxics/2016/Fact-Sheet-Timeout-for-fast-fashion.pdf
giovedì 24 novembre 2016
Comunicato Ispra
PRESENTAZIONE RAPPORTO RIFIUTI URBANI 2016
Roma, 30
novembre 2016
Sala Auditorium MATTM – Via Capitan Bavastro, 180
Ore 14,30 – 17,30
In questa XVIII edizione del Rapporto
Rifiuti Urbani dell’ISPRA verranno presentati i dati, aggiornati all’anno 2015,
sulla produzione, raccolta differenziata, gestione dei rifiuti urbani e dei
rifiuti di imballaggio, compreso l’import/export, a livello nazionale,
regionale e provinciale e le informazioni sul monitoraggio dell’Istituto sui
costi dei servizi di igiene urbana e sull’applicazione del sistema tariffario.
Comunicato Fondazione Guccione
LA GIORNATA MONDIALE IN MEMORIA DELLE VITTIME DELLA STRADA 2106 NON E' ANCORA CONCLUSA!
ROMA ore 14.45, via Marsala, 8 "Galleria Caracciolo"
LA GIORNATA MONDIALE IN MEMORIA DELLE VITTIME DELLA STRADA 2106 NON E' ANCORA CONCLUSA!
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato una Medaglia quale premio di rappresentanza della Presidenza della Repubblica italiana per la #WDR2016.
TORINO ore 9.00, Sala Rossa, Palazzo di Città
Mercoledì 23 novembre 2016, alle ore 9, si terrà un Consiglio comunale straordinario aperto, nella bella Sala Rossa del Palazzo di Città, a Torino, interamente dedicato alla #WDR2016. L'Amministrazione comunale di Torino ha aderito alla nostra proposta di convocare un apposito consiglio straordinario.
Torino è la prima città al mondo a compiere questo gesto istituzionale forte. Unitariamente. Infatti ilpresidente del Consiglio comunale, Fabio Versaci, ha coinvolto tutti i capigruppo consiliari che unanimemente hanno deciso la convocazione dell'importante incontro istituzionale.
A loro, alla Sindaca Chiara Appendino, all'assessora alla Mobilità Maria Lapietra ed a tutta la Giunta vanno i nostri sentiti ringraziamenti.
Saranno presenti anche l'Inviato Speciale del Segretario Generale dell'Onu per la sicurezza stradale, Jean Todt, i Presidenti di ACI ed FLG, Angelo Sticchi Damiani e Giuseppe Guccione.
Sempre mercoledì 23 novembre 2016 nel pomeriggio, alle ore 14.45, inaugureremo il Centro nazionale assistenza per le vittime della strada a Roma intitolato a Marcel Haegi, fondatore della FEVR (Federazione Europea Vittime della Strada) e ad altre 20 vittime della strada i cui familiari hanno co-presentato insieme ad FLG la petizione su Change.org per richiedere a Governo e Parlamento di varare una Legge per l'assistenza alle vittime strada.
Ed all'iniziativa romana saranno presenti, a suggellarne l'importanza - dopo quella di Torino - l'Inviato Speciale del Segretario Generale dell'Onu per la sicurezza stradale, Jean Todt, i presidenti di ACI ed FLG, Angelo Sticchi Damiani e Giuseppe Guccione, la rappresentante della FEVR e Direttore della nostra consorella spagnola Pat A PAT, Yolanda Domenech.
martedì 22 novembre 2016
Presentato a Londra il piano industriale 2017-2019 dell'Enel. "E' in atto una vera e propria rivoluzione dell'energia, si prevede un aumento del consumo di energia elettrica entro il 2050 dell'11% rispetto al 2013, e l'urbanizzazione sembrerebbe essere inarrestabile, tutti vogliono vivere nelle citta'". Lo ha detto l'amministratore delegato di Enel, Francesco Starace.
venerdì 11 novembre 2016
Comunicato varie associazioni ambientaliste
COMUNICATO STAMPA
ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE
SENATO APPROVA GRAVI MODIFICHE ALLA LEGGE QUADRO SU AREE PROTETTE IGNORANDO COMPLETAMENTE PROPOSTE MOTIVATE PRESENTATE DA TUTTO IL MONDO AMBIENTALISTA (E NON SOLO)
“Né il Senato, né il Governo hanno accolto le osservazioni e le proposte di 17 Associazioni Ambientaliste e di centinaia di esperti e uomini di cultura, che hanno criticato in modo fermo e elaborato proposte migliorative. Risultato, una riforma sbagliata che chiediamo con forza venga modificata alla Camera”. Così le Associazioni subito dopo il voto con cui Palazzo Madama ha approvato, in prima lettura, il disegno di modifica della legge 394/91 sulle aree protette.
“Non volendo cogliere il senso costituzionale che vede la tutela della natura in capo allo Stato, la riforma non valorizza il ruolo delle aree protette come strumento efficace per la difesa della biodiversità e non chiarisce il ruolo che devono svolgere la Comunità del Parco. Un testo che doveva rafforzare il ruolo e le competenze dello Stato centrale nella gestione delle aree marine protette, ma che in realtà continua a lasciare questo settore nell’incertezza e senza risorse adeguate. Perché non possiamo non sottolineare che questa riforma viene fatta senza risorse, che la legge approvata non riesce a delineare un orizzonte nuovo per il sistema delle aree protette e senza migliorare una normativa che, dopo 25 anni di onorato servizio, non individua una prospettiva moderna per la conservazione della natura nel nostro Paese”.
Numerosi e tutti molto preoccupanti sono i punti più critici del disegno di legge approvato al Senato:
· Una modifica della governance delle aree protette che peggiora la qualità delle nomine e non razionalizza sufficientemente la composizione del Consiglio direttivo, in cui viene prevista la presenza di portatori di interessi specifici e non generali come deve essere. Non vengono definiti strumenti di partecipazione dei cittadini né la previsione di comitati scientifici;
· Una governance delle Aree marine Protette che non prevede alcuna partecipazione delle competenze statali e individua Consorzi di gestione gli uni diversi dagli altri;
· L’assenza di competenze specifiche in tema di conservazione della natura di Presidente e Direttore degli Enti Parco;
· Un sistema di “royalties” che, pur legato ad infrastrutture ad alto impatto già esistenti, deve essere modificato per evitare di condizionare e mettere sotto ricatto i futuri pareri che gli enti parco su queste dovranno rilasciare;
· Una norma che attraverso la “gestione faunistica”, con la governance prevista, acuirà le pressioni del mondo venatorio;
· L’istituzione di un fantomatico Parco del Delta del Po senza che venga definito se si tratti o meno di un parco nazionale, quando peraltro la costituzione di questo, come Parco Nazionale, è già oggi obbligatoria ai sensi dalla legge vigente
· Non si vietano le esercitazioni militari nei parchi e nei siti natura 2000;
· Non si garantisce il passaggio delle Riserve naturali dello Stato, del personale e delle risorse impegnato, ai parchi;
Sono alcuni dei motivi che fanno di questa riforma una riforma sbagliata, incapace di dare soluzioni ai problemi delle Aree Protette, ma addirittura tale da avvicinare troppo sino a sovrapporre pericolosamente i portatori d’interesse con i soggetti preposti alla tutela, svilendo la missione primaria delle aree protette e mettendole in ulteriore sofferenza. Alla luce di ciò, gli elementi utili introdotti dalla riforma, soprattutto in termini di pianificazione, di classificazione e gestione dei siti della rete Natura 2000, di considerazione dei servizi ecosistemici, appaiono sostanzialmente depotenziati.
“Abbiamo dato la massima disponibilità al confronto, elaborando argomenti seri e proposte dettagliate. Con infinito rammarico siamo costretti a dover prendere atto di mancate risposte del relatore, della maggioranza e del Governo, con il risultato doppiamente negativo di perdere l’opportunità di miglioramenti costituzionalmente coerenti e di determinare un grave scollamento tra la politica italiana ed un approccio alla conservazione della natura coerente alle indicazioni ed agli obblighi internazionali”, continuano le Associazioni ambientaliste che concludono: “A venticinque anni dalla sua approvazione, il Senato, snaturandone i presupposti, approva modiche inadeguate alla legge sulle aree protette che ha garantito la conservazione della natura e la salvezza di una parte cospicua del territorio italiano. La questione ora si sposta alla Camera dei Deputati dove le Associazioni Ambientaliste faranno di tutto per far sentire una va ben oltre loro e coinvolge tutto il mondo della cultura e della scienza del nostro Paese”.
Roma, 10 novembre 2016
Le associazioni che hanno chiesto modifiche al Senato
Ambiente e Lavoro,
AIIG - Associazione Insegnanti di Geografia Club Alpino Italiano Centro Turistico Studentesco Ente Nazionale Protezione Animali FAI - Fondo Ambiente Italiano Greenpeace Italia Gruppo di Intervento Giuridico Italia Nostra, LAV - Lega Antivivisezione Legambiente Lipu Marevivo Mountain Wilderness Pro Natura SIGEA WWF Italia
COMUNICATO STAMPA
ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE
SENATO APPROVA GRAVI MODIFICHE ALLA LEGGE QUADRO SU AREE PROTETTE IGNORANDO COMPLETAMENTE PROPOSTE MOTIVATE PRESENTATE DA TUTTO IL MONDO AMBIENTALISTA (E NON SOLO)
“Né il Senato, né il Governo hanno accolto le osservazioni e le proposte di 17 Associazioni Ambientaliste e di centinaia di esperti e uomini di cultura, che hanno criticato in modo fermo e elaborato proposte migliorative. Risultato, una riforma sbagliata che chiediamo con forza venga modificata alla Camera”. Così le Associazioni subito dopo il voto con cui Palazzo Madama ha approvato, in prima lettura, il disegno di modifica della legge 394/91 sulle aree protette.
“Non volendo cogliere il senso costituzionale che vede la tutela della natura in capo allo Stato, la riforma non valorizza il ruolo delle aree protette come strumento efficace per la difesa della biodiversità e non chiarisce il ruolo che devono svolgere la Comunità del Parco. Un testo che doveva rafforzare il ruolo e le competenze dello Stato centrale nella gestione delle aree marine protette, ma che in realtà continua a lasciare questo settore nell’incertezza e senza risorse adeguate. Perché non possiamo non sottolineare che questa riforma viene fatta senza risorse, che la legge approvata non riesce a delineare un orizzonte nuovo per il sistema delle aree protette e senza migliorare una normativa che, dopo 25 anni di onorato servizio, non individua una prospettiva moderna per la conservazione della natura nel nostro Paese”.
Numerosi e tutti molto preoccupanti sono i punti più critici del disegno di legge approvato al Senato:
· Una modifica della governance delle aree protette che peggiora la qualità delle nomine e non razionalizza sufficientemente la composizione del Consiglio direttivo, in cui viene prevista la presenza di portatori di interessi specifici e non generali come deve essere. Non vengono definiti strumenti di partecipazione dei cittadini né la previsione di comitati scientifici;
· Una governance delle Aree marine Protette che non prevede alcuna partecipazione delle competenze statali e individua Consorzi di gestione gli uni diversi dagli altri;
· L’assenza di competenze specifiche in tema di conservazione della natura di Presidente e Direttore degli Enti Parco;
· Un sistema di “royalties” che, pur legato ad infrastrutture ad alto impatto già esistenti, deve essere modificato per evitare di condizionare e mettere sotto ricatto i futuri pareri che gli enti parco su queste dovranno rilasciare;
· Una norma che attraverso la “gestione faunistica”, con la governance prevista, acuirà le pressioni del mondo venatorio;
· L’istituzione di un fantomatico Parco del Delta del Po senza che venga definito se si tratti o meno di un parco nazionale, quando peraltro la costituzione di questo, come Parco Nazionale, è già oggi obbligatoria ai sensi dalla legge vigente
· Non si vietano le esercitazioni militari nei parchi e nei siti natura 2000;
· Non si garantisce il passaggio delle Riserve naturali dello Stato, del personale e delle risorse impegnato, ai parchi;
Sono alcuni dei motivi che fanno di questa riforma una riforma sbagliata, incapace di dare soluzioni ai problemi delle Aree Protette, ma addirittura tale da avvicinare troppo sino a sovrapporre pericolosamente i portatori d’interesse con i soggetti preposti alla tutela, svilendo la missione primaria delle aree protette e mettendole in ulteriore sofferenza. Alla luce di ciò, gli elementi utili introdotti dalla riforma, soprattutto in termini di pianificazione, di classificazione e gestione dei siti della rete Natura 2000, di considerazione dei servizi ecosistemici, appaiono sostanzialmente depotenziati.
“Abbiamo dato la massima disponibilità al confronto, elaborando argomenti seri e proposte dettagliate. Con infinito rammarico siamo costretti a dover prendere atto di mancate risposte del relatore, della maggioranza e del Governo, con il risultato doppiamente negativo di perdere l’opportunità di miglioramenti costituzionalmente coerenti e di determinare un grave scollamento tra la politica italiana ed un approccio alla conservazione della natura coerente alle indicazioni ed agli obblighi internazionali”, continuano le Associazioni ambientaliste che concludono: “A venticinque anni dalla sua approvazione, il Senato, snaturandone i presupposti, approva modiche inadeguate alla legge sulle aree protette che ha garantito la conservazione della natura e la salvezza di una parte cospicua del territorio italiano. La questione ora si sposta alla Camera dei Deputati dove le Associazioni Ambientaliste faranno di tutto per far sentire una va ben oltre loro e coinvolge tutto il mondo della cultura e della scienza del nostro Paese”.
Roma, 10 novembre 2016
Le associazioni che hanno chiesto modifiche al Senato
Ambiente e Lavoro,
AIIG - Associazione Insegnanti di Geografia Club Alpino Italiano Centro Turistico Studentesco Ente Nazionale Protezione Animali FAI - Fondo Ambiente Italiano Greenpeace Italia Gruppo di Intervento Giuridico Italia Nostra, LAV - Lega Antivivisezione Legambiente Lipu Marevivo Mountain Wilderness Pro Natura SIGEA WWF Italia
venerdì 4 novembre 2016
Comunicato Adoc
SICUREZZA
STRADALE, ADOC FAVOREVOLE A SEQUESTRO AMMINISTRATIVO DELLO SMARTPHONE IN CASO
DI INCIDENTE
L’Adoc
aveva già lanciato la proposta di un fermo amministrativo del cellulare, spesso
causa di incidenti anche mortali
Roma,
3 novembre 2016 – La distrazione è una delle principali cause degli incidenti
stradali, e l’uso dello smartphone in auto ne è la principale origine. Ben
vengano quindi, secondo l’Adoc, nuove severe norme in materia, dal ritiro della
patente per chi usa il cellulare in auto senza vivavoce o auricolare al
sequestro amministrativo dello stesso.
“Usare
lo smartphone in auto costituisce una pericolosa fonte di distrazione alla
guida, causa principale degli incidenti stradali – dichiara Roberto Tascini,
Presidente dell’Adoc – come Adoc avevamo da tempo lanciato l’idea di un fermo
amministrativo del cellulare in caso di incidente. Siamo quindi favorevoli alle
ipotesi di riforma della normativa in materia, che prevedono proprio il
sequestro amministrativo dello smartphone in caso di necessità di appurare se
la causa di un incidente sia stato proprio il suo utilizzo. Tra le ipotesi è previsto
anche il ritiro immediato della patente, anche se si tratta della prima
violazione, per chi usa il telefono senza utilizzare i supporti previsti quali
vivavoce o auricolare.”
“Purtroppo
rinunciare ad utilizzare lo smartphone anche quando si è alla guida sta
diventando un vizio molto discutibile – continua Tascini – e molto pericoloso:
basti pensare che inviare un sms alla velocità di 100 km/h ci fa guidare alla
cieca per circa 100 metri. E’ evidente la pericolosità insita in questi
comportamenti. Non dobbiamo prevedere solo normative più severe, ma anche
campagna informative continue sul corretto uso del telefono in auto.”
domenica 30 ottobre 2016
Ruba una bici con una gamba ingessata, ma poco dopo viene fermato dalla polizia. Un cittadino romeno di 48 anni è stato arrestato a Torino, in via Bologna, all’angolo con via Alessandria. L’uomo è accusato di tentato furto aggravato.
venerdì 28 ottobre 2016
Comunicato Fiab-Ciclobby, Milano
Buongiorno, Assessore Granelli,
in merito all'articolo comparso oggi sul Corriere Milano
visti gli allarmanti dati circa l'aumento degli ingressi di veicoli privati in Area C, le rinnoviamo con vigore la richiesta che le abbiamo presentato nelle osservazioni al suo documento Azioni per migliorare la mobilita’ nella Cerchia dei Bastioni - Riduzione della congestione dovuta ai cantieri di M4 del 6 ottobre 2016.
A questo proposito le abbiamo scritto:
Non concordiamo con la decisione di continuare ad esentare i veicoli elettrici e ibridi elettrici dal pagamento di Area C.
Area C è nata come provvedimento di “congestion charge”: pertanto i veicoli, ancorché elettrici, e quindi maggiormente virtuosi sul piano delle emissioni, contribuiscono alla congestione del traffico, occupando lo spazio nella stessa misura degli altri veicoli.
Pertanto, con riferimento all'utilizzo privato, sarebbe auspicabile che fossero sottoposti anch'essi ad una tariffazione di ingresso in Area C, eventualmente differenziando la tariffazione per gli altri mezzi meno “virtuosi”, in modo da tenere conto anche delle dimensioni di ingombro dei veicoli; provvedimenti di questo tipo sarebbero funzionali ad una visione in prospettiva di un centro car free.
Sosteniamo con forza le motivazioni che ci spingono a chiederle una revisione dei criteri di accesso dei veicoli elettrici e ibridi elettrici in Area C, nel senso sopra descritto.
Cordiali saluti
Guia Biscaro
presidente Fiab Milano CICLOBBY
Comunicato Antigone
TORTURA/ANTIGONE. Diaz e Bolzaneto: un altro giudice ci ricorda
come in Italia non si possa fare giustizia nei casi di tortura. Gonnella:
"Renzi e Orlando si impegnino per far approvare subito la legge"
"Condotte
di vera e propria tortura". "La volontà di cagionare dolore
nell'abusare delle rispettive posizioni di potere e autorità".
È quanto
scrive la giudice del tribunale civile di Genova Paola Luisa Bozzo
Costa nella sentenza con la quale riconosce a Tanja, una delle tante
persone che subì violenza nella scuola Diaz e nella caserma di Bolzaneto
durante il G8 del 2001 a Genova, danni morali e fisici per 175 mila euro.
Vere
e proprie torture che in sede penale non sono state punite poiché, come scrive
la stessa giudice, la “lesione di diritti della persona a protezione
costituzionale non sono oggetto di tutela della norma penale sanzionatrice in
questione".
“Ancora
una volta - dichiara Patrizio Gonnella - un giudice italiano ci ricorda come in
Italia non si possa fare giustizia”. “Era già accaduto per le torture nel
carcere di Asti. In quel caso il giudice mise nero su bianco che le violenze
subite da due detenuti erano torture ma che, per l’assenza di una norma ad hoc,
non erano perseguibili come tali”.
Quelle
torture sono ora al vaglio della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo
(anche grazie alla collaborazione di Antigone nel predisporre i ricorsi), così
come lo sono le violenze nella caserma di Bolzaneto e lo sono state in passato
quelle alla scuola Diaz. In quest’ultimo caso i giudici di Strasburgo
condannarono l’Italia proprio per quelle torture, sollecitando il nostro Paese
a dotarsi di una legge.
Una
sollecitazione cui l’Italia ha risposto con l’affossamento della legge in
discussione in Parlamento, sostituendo la sua approvazione ad un tentativo di
patteggiamento con i due detenuti di Asti e i trentuno ricorrenti delle
violenze a Bolzaneto. 45mila euro ciascuno per rinunciare al ricorso e alla
presumibile condanna. Una compensazione che la Corte nel caso di Asti e i
ricorrenti nel caso di Bolzaneto hanno rispedito al mittente. Si aspettano
dunque, a breve, le sentenze per entrambi questi casi.
“Nonostante
la legge in discussione da oltre due anni, nonostante l’impegno internazionale
assunto nel 1988, quando l’Italia ratificò la Convenzione ONU contro la
tortura, nonostante l’impegno assunto da Renzi all’indomani della condanna per
le torture alla scuola Diaz, il nostro paese resta il paradiso dei torturati”
dichiara Gonnella.
“Giovedì scorso con decine di organizzazioni della società civile italiana - prosegue il presidente di Antigone - siamo stati in piazza Montecitorio per chiedere subito la legge”.
“Una richiesta rivolta al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e al ministro della Giustizia Andrea Orlando che rinnoviamo. L’Italia - conclude Gonnella - non può essere ancora terra di impunità per chi si macchia di crimini contro l’umanità”.
“Giovedì scorso con decine di organizzazioni della società civile italiana - prosegue il presidente di Antigone - siamo stati in piazza Montecitorio per chiedere subito la legge”.
“Una richiesta rivolta al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e al ministro della Giustizia Andrea Orlando che rinnoviamo. L’Italia - conclude Gonnella - non può essere ancora terra di impunità per chi si macchia di crimini contro l’umanità”.
Comunicato Greenpeace
ACCORDO UNIONE
EUROPEA-CANADA, GREENPEACE: «DIBATTITO PUBBLICO SOFFOCATO, UE HA OBBLIGO DI
TUTELARE PERSONE E AMBIENTE»
BRUXELLES, 27.10.16
– Commentando l’annuncio del raggiungimento di un compromesso sul CETA,
l'accordo di libero scambio tra Ue e Canada, Federica Ferrario, responsabile
Progetti Speciali di Greenpeace Italia, dichiara:
«È deludente
constatare come il dibattito pubblico sul CETA venga soffocato nonostante ce ne
sia un gran bisogno. Difficilmente le modifiche concordate nelle ultime ore
potranno affrontare tutti i gravi problemi legati a questo accordo. Esamineremo
il testo concordato dal Belgio, per verificare la reale portata e il peso
legale in caso di approvazione da parte degli altri Paesi membri e del Canada.
In Europa sono milioni i cittadini che protestano contro accordi come CETA e
TTIP, l'Italia e l’Ue hanno dunque l'obbligo morale di fissare standard
commerciali elevati, in grado di tutelare le persone e l'ambiente», conclude
Ferrario.
mercoledì 26 ottobre 2016
Black Panther Party: 50 years ago
1966-2016
The relatively small organization had tremendous reach and influence (source: Nbc)
Fifty years ago this month, a small group of African-American activists in Oakland got together and decided to take a different kind of strategy in the fight for civil rights. They formed what was initially called the Black Panther Party of Self-Defense (ph), and it did look like an army of sorts. Members wore berets and black leather jackets. They carried rifles. To the communities they served, the Black Panthers were seen as vigilantes. But to law enforcement, they were a threat (source: here).
Per saperne di più, ci pensa la Nbc: qui.
All power to the People: una mostra a Oakland qua.
Voodoo Child (Slight Return) fu presentato da Jimi Hendrix come l'inno nazionale delle Black Panther. Qua la straordinaria versione di Woodstock.
domenica 23 ottobre 2016
L'Onu: usare il 20%del budget trasporti per pedoni e ciclisti
L’Unep, l’Agenzia dell’Onu per l’ambiente, chiede ai Paesi membri di utilizzare almeno il 20% dei loro budget dedicati ai trasporti alla mobilità pedonale e ciclabile. Il rapporto dell'Agenzia, il "Global Outlook on Walking and Cycling", mette in relazione diretta la mancanza di investimenti e infrastrutture per camminare e per andare in bici con la mortalità nei cosiddetti "incidenti" stradali. Ogni anno circa 1,3milioni di persone muoiono per questa causa: quasi la metà sono pedoni, ciclisti e motociclisti.
Un classico: cose già sentite, esortazioni di indirizzo, statistiche...
Un classico: cose già sentite, esortazioni di indirizzo, statistiche...
giovedì 20 ottobre 2016
A New York i bike messenger si coalizzano
M E S S E N G E R A L L I A N C E I S B O R N ! ! !
Per reagire all'effetto dumping provocato da app come Uber, DoorDash e PostMates, a New York i corrieri, compresi quelli in bici si sono coalizzati nella New York Messengers, che sarà associata a uno dei maggiori sindacati dei tassisti, la National Taxi Workers Alliance, che raccoglie gli autisti indipendenti e non protetti dal Fair Labor Standards Act . Compagnie come Uber classificano i bike messenger come independent contractors per non pagare loro le spese quando si infortunano sul lavoro. Questo non accade solo in America.
Per reagire all'effetto dumping provocato da app come Uber, DoorDash e PostMates, a New York i corrieri, compresi quelli in bici si sono coalizzati nella New York Messengers, che sarà associata a uno dei maggiori sindacati dei tassisti, la National Taxi Workers Alliance, che raccoglie gli autisti indipendenti e non protetti dal Fair Labor Standards Act . Compagnie come Uber classificano i bike messenger come independent contractors per non pagare loro le spese quando si infortunano sul lavoro. Questo non accade solo in America.
Un bike messenger nell'inferno metropolitano |
Francobollo Usa del 1902, fonte: wikipedia |
Non sembra, in fondo, una lotta tra chi lavora per strada rischiando la salute e l'incolumità e chi ha prodotto software di successo, che ha abbassato i prezzi delle consegne?
Rimandata l'approvazione della legge quadro sulla Mobilità Ciclistica
Lettera della presidente della Fiab, Giulietta Pagliaccio
Caro Graziano Delrio,
Giusto qualche ora fa mi hanno detto che un bambino è stato ferito da un’auto all’uscita dalla scuola e sa perché? Perché a Melegnano, nell’avanzatissimo nord Italia in provincia di Milano, come in moltissime altre città d’Italia, gli amministratori pubblici preferiscono far finta che il problema della sicurezza dei bambini all’uscita delle scuole non esista. Si preferisce pensare a soluzioni varie che non mettano in discussione l’uso dell’auto con le soluzioni più stravaganti, tutto ma non toglieteci l’auto.
Poco dopo questa notizia, mi arriva l’altra: ancora una volta il Parlamento non è riuscito ad approvare la Legge Quadro sulla Ciclabilità, una legge che avrebbe portato l’Italia, finalmente, ad avere una politica nazionale concreta per cambiare la mobilità nelle nostre città. Una Legge che avrebbe finalmente messo alle strette anche quegli amministratori più riottosi, insensibili e anche incapaci di affrontare il cambiamento per rendere più vivibili le città che governano.
Ci avevamo creduto, vi avevamo creduto che questa volta si potesse realmente “cambiare verso”! Bello slogan, Matteo Renzi, ma evidentemente tra le priorità anche di questo Governo non rientrano la salute pubblica, la sicurezza sulle strade, la vivibilità nelle città che stanno morendo di traffico.
Presidente Renzi, Ministro Delrio, quanti anni ancora dovremo attendere perché la mobilità in Italia sia all’altezza dei paesi europei più avanzati? Quanti morti ancora dovremo contare sulle strade? E quanti a causa di inquinamento e malattie da vita sedentaria?
Che delusione!"
Che delusione!"
martedì 18 ottobre 2016
Volevo sapere se c'è il rischio che scoppi
SmartBike: la bici elettrica di lusso firmata Samsung
Samsung e Italjet hanno lanciato SmartBike, una bicicletta elettrica di lusso...
Fondo BIBLIOTECA DELLA
BICICLETTA LUCOS COZZA
BIBLIOTECA CASA DEL PARCO
Via Pineta Sacchetti 78, Roma
W la bici. Dal 13 al 2 novembre 2016
Mercoledì 19 ottobre
Ore 18 - reading e inaugurazione
“Pantani era un Dio”, di Marco Pastonesi,
66thand2nd 2014
Reading con Tamara
Bartolini e Michele Baronio, ospite Marco Pastonesi.
Il concorso letterario Bicicletterario
distribuirà storie nelle borracce selezionate dai concorsi precedenti. Cicloriffa finale
domenica 16 ottobre 2016
Giorgio Orelli, il poeta in bicicletta
Giorgio Orelli (1921-2013) |
Giorgio Orelli, Sulla salita di Ravecchia
Chi è questo che viene, che solo di vista conosco,
con uno spolverino di tinta neutra,
e adesso che spingo a mano la bici mi segue da presso
e prima di giungere in cima all'allegra salita
«scusi» mi fa toccandosi svelto il cappello
di falda severa, «la borsa cade?»
«Grazie, lasciamola
andare dove vuole» dico «tanto, cadendo si avvita
al portapacchi, vede?, dove di certo starebbe
fino al Giudizio Universale. Grazie,
comunque».
E lui: «Lei non conosce me, io svizzero
tedesco, di Zurigo, ma già tanti anni in Ticino,
io testimone di Geova, sa lei
che la fine del mondo è vicina e tutti i capri
saranno separati dai pecori, lei sa?»
«Lo so» rispondo (neri gallini ci guardano
di profilo da un orto, l'acqua che va nel tombino
ciangotta che pare un uccello)
«lo so perché anch'io sono oriundo
dell'aldilà».
(dal Corriere del Ticino, 10 ottobre 1996)
sabato 15 ottobre 2016
Bob Dylan canta, suona, pitta e...salda
Risulta irreperibile anche se suona quasi tutte le sere. L'Accademia di Svezia non riesce a parlare con Bob Dylan, dopo avergli assegnato il Premio Nobel per la letteratura 2016. Ma l'eterno menestrello svolge molte attività, oltre a suonare: tra queste anche la pittura e la scultura.
Bob salda e il suo laboratorio è molto intrigante per chi ama il recupero e il riutilizzo di oggetti metallici. Sembra quasi una ciclofficina.
Bob sceglie i pezzi |
E il risultato è interessante. Qui alcune foto di Dylan al lavoro nel suo ampio (beato lui) atelier.
Dylan al cannello |
Due sculture di Bob |
Anche Bob ha usato pignoni e catena di bicicletta, sono oggetti troppo irresistibili |
giovedì 13 ottobre 2016
Maurizio Cattelan, Dynamo Secession, 1997
Maurizio Cattelan, Dynamo Secession, 1997. Due biciclette, due guardiani di sala, generatore, lampadine, Installazione presso la Wiener Secession, Vienna 1997. (Foto ©®™: Matthias Herrmann.) |
mercoledì 12 ottobre 2016
Scrivere a mano fa bene alla mente
Comunicato Franco Angeli Editore
SCUOLA 1. SCRIVERE A MANO, IN CORSIVO FA BENE ALLA MENTE E AL LINGUAGGIO. I RISULTATI DI UN ESPERIMENTO
I BAMBINI E LA SCRITTURA L'esperimento Nulla dies sine linea di Benedetto Vertecchi, Franco Angeli Editore. I risultati di un esperimento ideato e coordinato dal pedagogista Benedetto Vertecchi che ha coinvolto circa 400 bambini di 3a, 4a e 5a elementare di due scuole romane. Per 4 mesi, un quarto d'ora al giorno, è stato chiesto ai bambini di scrivere con la penna, in corsivo, brevi testi e pensieri di quattro, cinque righe. Il risultato è una mole di 28.000 documenti manoscritti che dimostrano come alla diminuzione della capacità di scrittura manuale corrisponda una minore coordinazione tra pensiero e azione. Ma anche un peggioramento nell'organizzazione del discorso, un impoverimento del linguaggio e della memoria. Al contrario, man mano che i bambini si abituano ad usare la penna, sono visibili progressivi migliora menti: nell'accuratezza e ricchezza del linguaggio, nella struttura della frase, addirittura nell'ortografia. Segno che nella scrittura corsiva il pensiero corre fluido dalla testa alla mano. Una continuità virtuosa, quella tra attività mentale e motoria, tra percezione e manualità, che rischia di perdersi con i dispositivi utilizzati per la scrittura digitale.
SCUOLA 1. SCRIVERE A MANO, IN CORSIVO FA BENE ALLA MENTE E AL LINGUAGGIO. I RISULTATI DI UN ESPERIMENTO
I BAMBINI E LA SCRITTURA L'esperimento Nulla dies sine linea di Benedetto Vertecchi, Franco Angeli Editore. I risultati di un esperimento ideato e coordinato dal pedagogista Benedetto Vertecchi che ha coinvolto circa 400 bambini di 3a, 4a e 5a elementare di due scuole romane. Per 4 mesi, un quarto d'ora al giorno, è stato chiesto ai bambini di scrivere con la penna, in corsivo, brevi testi e pensieri di quattro, cinque righe. Il risultato è una mole di 28.000 documenti manoscritti che dimostrano come alla diminuzione della capacità di scrittura manuale corrisponda una minore coordinazione tra pensiero e azione. Ma anche un peggioramento nell'organizzazione del discorso, un impoverimento del linguaggio e della memoria. Al contrario, man mano che i bambini si abituano ad usare la penna, sono visibili progressivi migliora menti: nell'accuratezza e ricchezza del linguaggio, nella struttura della frase, addirittura nell'ortografia. Segno che nella scrittura corsiva il pensiero corre fluido dalla testa alla mano. Una continuità virtuosa, quella tra attività mentale e motoria, tra percezione e manualità, che rischia di perdersi con i dispositivi utilizzati per la scrittura digitale.
Il 13 ottobre in piazza per il reato di tortura
Comunicato Antigone
Tortura: l’Italia non può più aspettare. Il 13 ottobre in piazza
per il reato
A
dicembre saranno 28 anni che l’Italia aspetta l’introduzione del reato di
tortura nel proprio codice penale.
Tanti
ne sono passati da quando il nostro Paese ha ratificato la Convenzione delle
Nazioni Unite contro la tortura, impegnandosi ad inserire questo delitto nella
propria legislazione.
All’inizio
di questa legislatura una proposta di legge aveva iniziato il suo iter
parlamentare. Approvata al Senato nel marzo 2014, successivamente fu approvata
alla Camera, all’indomani della condanna dell’Italia per le torture nella
scuola Diaz da parte della Corte Europea per i Diritti dell’Uomo, nell’aprile
del 2015. Il testo, qui modificato, fu spedito nuovamente al Senato dove è
stato affossato.
Eppure
in Italia non sono mancati i casi di tortura per i quali, le vittime, non hanno
ricevuto giustizia. Oltre alla scuola Diaz, anche gli episodi di violenza
avvenuti nella caserma di Bolzaneto durante il G8 di Genova del 2001 e le
torture avvenute nel carcere di Asti nel 2004 sono attualmente all’attenzione
della CEDU che, a breve, si pronuncerà su entrambi. Lo Stato italiano aveva
proposto una composizione amichevole, patteggiano le torture per 45.000 a testa
per ogni ricorrente, lasciando intendere quanta consapevolezza ci sia, anche da
parte del governo, rispetto al fatto che quegli atti si possano qualificare
come tortura. Torture per le quali, in Italia, esiste l’impunità.
Perciò
Antigone ha promosso il 13 ottobre, a partire dalle ore 10.00, un sit-in in
Piazza Montecitorio, per chiedere al Presidente del Consiglio Matteo Renzi
e al Ministro della Giustizia Andrea Orlando, di farsi garanti
dell’approvazione del reato di tortura.
L’Italia
non può più aspettare.
Hanno
finora aderito: A buon diritto, ACAT Italia, ACT, Amnesty International Italia,
Arci, BIN Italia, Camera Penale di Roma, CILD, CIR, Cittadinanzattiva, CNVG,
Associazione Federico Aldrovandi, Forum Droghe, Fondazione Franca e Franco
Basaglia, Fuoriluogo, FP CGIL, Giuristi Democratici, associazione radicale Il
detenuto ignoto, L’altro diritto, Magistratura Democratica, Medici contro la
Tortura, Naga, Progetto Diritti, Radicali Italiani, Ristretti Orizzonti, SIPP,
Società della Ragione, Unione delle Camere Penali Italiane.
"Le mie serate a consegnare pizze per 200 euro al mese"
Dopo lo sciopero dei fattorini in bicicletta, sulla Stampa una notte a Torino con un messenger di Foodora. Con il nuovo contratto i fattorini in bici guadagnano meno di un euro al Km.
"We deliver, you enjoy" (motto di Foodora)
"Quando il cervellone elettronico di Foodora che regola l’app «Hu[r]rier» ti sceglie per una consegna in base alla velocità media e posizione, ti invia un messaggio con i particolari dell’ordinazione. Ma senza far suonare il cellulare. Il rischio? Non accorgersene. E non rispettando i tempi della consegna previsti".
"We deliver, you enjoy" (motto di Foodora)
"Quando il cervellone elettronico di Foodora che regola l’app «Hu[r]rier» ti sceglie per una consegna in base alla velocità media e posizione, ti invia un messaggio con i particolari dell’ordinazione. Ma senza far suonare il cellulare. Il rischio? Non accorgersene. E non rispettando i tempi della consegna previsti".
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