Una volta il web era quasi completamente vuoto. Ci si muoveva digitando indirizzi, invece di cercare sui motori di ricerca, come si fa oggi. Poi arrivò AltaVista: era il dicembre del 1995. Il web cominciava a riempirsi. All'epoca del suo avvio, AltaVista indicizzava circa 20 milioni di pagine, una cifra enorme se si pensa che motori come Lycos e InfoSeek, per citarne un paio, erano molto meno capaci.
In un'epoca di pluralismo, in cui si poteva scegliere tra più motori, era interessante raffrontare i risultati. Oggi no. Chi si è affacciato al web dopo l'avvento di Google forse neanche si pone il problema.
Il prossimo 8 luglio AltaVista chiude. Lo ha deciso il suo attuale proprrietario, Yahoo!, che invita a usare il proprio motore di ricerca.
Non è il motore in sé a turbare, quanto piuttosto le trasformazioni omogeneizzanti del web, l'inevitabile uniformità, che nasconde certo un grande pluralismo.
Fate un'ultima ricerca su AltaVista, se volte, qua.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.