mercoledì 27 maggio 2015

L'inquinamento riduce l'intelligenza: evidenze scientifiche

(ANSA) - NEW YORK, 26 MAG - L'aria della Grande Mela sta
inquinando anche il cervello di molti bambini. E' il risultato
shock di uno studio della Columbia University, secondo cui i
bimbi newyorchesi più esposti all'inquinamento dell'aria
mostrano un quoziente intellettivo inferiore alla media. Alla
stessa stregua di quei ragazzi costretti a vivere la loro
infanzia in un ambiente di privazioni, disagi e ristrettezze
economiche.
   "Questi risultati sono molto preoccupanti perché anche
piccoli cedimenti del quoziente intellettivo possono avere un
impatto notevole sul futuro benessere, anche economico, di una
persona", spiegano i ricercatori della Columbia sul dossier
pubblicato sul 'Neurotoxicology and Teratology Medical Journal'.
   Gli studiosi sono giunti alle loro allarmanti conclusioni
dopo aver seguito per sette anni lo sviluppo di 276 minori
scelti da tutte le aree di New York: da Harlem al Bronx alla
zona residenziale di Manhattan di Washington Heights. Ebbene, i
bambini che hanno vissuto negli ambienti più poveri o
maggiormente esposti alle polveri inquinanti hanno avuto sul
fronte del quoziente intellettivo un risultato di 6,6 punti più
basso di quello degli altri ragazzi.
   In particolare quello che è stato osservato è un livello
molto inferiore sul fronte della memoria e del ragionamento.
Addirittura dalle analisi del sangue del cordone ombelicale sono
state rinvenute tracce di una esposizione agli idrocarburi e
alle sostanze tossiche create dalla combustione dei diversi
carburanti delle auto o degli impianti di riscaldamento.
Insomma, gli effetti negativi dell'inquinamento si fanno sentire
ancor prima di essere nati, e determinano in parte lo stato di
salute e lo sviluppo fisico e mentale dei nascituri. Tutte
conseguenze che si accentuano quando si nasce in famiglie
disagiate.
   Ad essere colpita in particolare è la parte sinistra del
cervello, che se danneggiata può rallentare la velocità  del
pensiero e causare deficit di attenzione e problemi di

iperattività.

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