venerdì 7 novembre 2014

La scemenza hipster

Nella Ddr sempre in fila davanti agli scaffali vuoti

Mancava tutto, erano le commesse dei negozi ad avere il potere
Brigitte scuote la testa dai capelli bianchissimi, sbotta: «Ma che vergogna». Cinque euro per uno dei simboli più tristi della Germania comunista è troppo anche per lei che ne ha viste tante. Cresciuta dietro il muro, è amareggiata perché ha scoperto che il combinato disposto della nostalgia Ddr e della scemenza hipster può essere appeso a una stampella del mercatino di Arkonaplatz. Un orrendo sacchetto della spesa di nylon rosa a fiorellini. «Ne avevamo sempre uno nella borsetta», sospira.

Fonte e articolo completo: La Stampa

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