sabato 20 dicembre 2014

Bici smontate e smontabili




Fa sempre un certo effetto vedere le cose smontate. Il fotografo canadese Todd McLellan ne ha fatto un libro interessante, edito nel 2013, che si intitola Things Come Apart. Soggetto delle immagini sono per esempio un orologio, un coltellino svizzero, elettrodomestici vari smontati e con i pezzi disposti in modo che si vedano chiaramente e con qualche minimo tocco scenografico nella disposizione. Poteva mancare la bicicletta, chiedo retoricamente? No, è evidente.


L'immagine fa venire in mente la celebre foto di Robert Doisneau che ritrae il regista Jacques Tati, autore fra della pellicolJour de fête (1949), uno dei classici cinematografici riguardanti la bici.
Robert Doisneau, Le vélo de Tati (1949)


Non mi intratterrò qui sulla pratica dello smontaggio compulsivo, sperando però che altri condividano questo passatempo. Invece è interessante dare un'occhiata ad alcune recenti esperienze nel settore della progettazione. Si tratta di bici non facili, non sono pieghevoli, ma la possibilità di montare e trasportare o spedire a pezzi una bici è un aspetto che può portare ancora molte novità in futuro.
La Lucide design, interessante azienda  indiana di progettazione, ha realizzato quest'anno la Kit Bike.


Montata, la bici risulta così:


Importante focalizzarsi sullo snodo, cioè quella parte che deve garantire che i pezzi restino attaccati l'uno all'altro anche in una discesa a forte velocità.
Per i miei gusti, questa giunzione va bene per le scaffalature, ma non mi rassicura molto per le bici. Gusti personali, s'intende.

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