martedì 30 settembre 2014

Budnitz Bikes

Paul Budnitz
È l'artefice di Ello, emergente social network (ancora in fase di rodaggio) senza pubblicità a cui per ora si accede solo per invito, ma ha al suo attivo una dozzina di aziende. Fra queste, la Budnitz Bicycles. Bici di alta qualità, e alto prezzo. Costa circa 5500 dollari la sua cruise in titanio con cinghia di trasmissione in carbonio.


Comunicato Adoc

Nuovo Codice della Strada, per Adoc deve porre più attenzione a pedoni e sicurezza stradale
Roma, 29 settembre 2014 – Il nuovo Codice della Strada dovrà necessariamente prevedere più attenzione verso i pedoni e la sicurezza stradale, in particolare per quanto concerne i controlli sui pullman, troppo spesso causa di incidenti.
“Il nuovo Codice deve focalizzarsi sulla tutela dei pedoni e più in generale sull’aumento della sicurezza stradale, in particolare nelle zone urbane – dichiara Lamberto Santini, Presidente dell’Adoc – in questo senso limitare la velocità di circolazione a 30 km/h nei centri urbani, che abbasserebbe il tasso di mortalità al 30% dal 70%, sarebbe una soluzione auspicabile, considerando che circa il 15% di tutte le vittime della strada sono pedoni,  che insieme ai ciclisti sono gli utenti più vulnerabili; così come revocare e non sospendere la patente in caso di incidenti gravi; predisporre una maggiore e migliore illuminazione sulle strade urbane e extraurbane, in particolare presso gli incroci; prevedere controlli più stringenti e continui sui pullman, troppo spesso causa di incidenti fatali.  Ma soprattutto è fondamentale infondere negli automobilisti, soprattutto più giovani e neopatentati, la consapevolezza delle loro azioni, delle regole, dei diritti e doveri, invitandoli a guidare con prudenza e coscienza. In questo senso condividiamo pienamente quanto espresso dal capo della Polizia di Stato Sgalla. E’ ancora troppo alto il numero delle vittime della strada in Italia, nel 2012 ci sono stati 62 incidenti per milione di abitanti, contro i 55 della media europea, il 7% in più, una piaga da estirpare, che va affrontata con tutti i mezzi a disposizione. Non è accettabile che in Germania il numero di incidenti sia inferiore del 40% rispetto all’Italia o che in Francia le vittime siano il 10% di meno. In tal senso ricordiamo ai consumatori la sussistenza del Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada, amministrato dalla Consap, che interviene a supporto delle vittime risarcendo i danni subiti fino a 5 milioni di euro per danni a persona per sinistro”.

sabato 27 settembre 2014

Albano Marcarini ha scritto un nuovo libro. Le strade, i passi, le montagne hanno una storia, soprattutto se si le salie si eprcorrono in bicicletta. Nel libro tante immagini, foto, dettagliate cartine e qualche bell’acquerello, una tecnica in cui Albano eccelle. Insomma, un libro fatto con il giusto trasporto sentimentale. Altrimenti in salita non ci si va proprio.


ALTI PASSI, GRANDI SALITE
Le 26 più belle sfide in bicicletta sulle Prealpi e le Alpi di Lombardia, Canton Ticino e Grigioni.
 Ediciclo editore (29 euro, 240 pagine di grande formato). È anche il primo libro della collana ‘I libri di Cycle!’ 

Il book trailer si trova qui

E se proprio pensate che tutte le strade siano in salita… potete sempre regalarlo a un vostro amico a Natale.



Comunicato pendolari FR8

A nome della parte di popolazione della linea Roma-Nettuno che ha scelto uno stile di vita più sostenibile, prediligendo come mezzo di trasporto il treno (nonostante le politiche nazionali disincentivanti), voglio esprimere tutta la nostra solidarietà al capotreno che venerdì 19 settembre alle 18 del pomeriggio, poco prima della partenza del treno Reg.12212 da Nettuno, ha subìto una assurda aggressione da parte di un gruppo di ragazzi di Anzio (non extracomunitari, né stranieri, né rom). Esprimiamo altresì il nostro sconcerto, la nostra vergogna, la nostra disapprovazione per l'ingiusto e violento gesto nei confronti di quel lavoratore che pacificamente espletava il suo dovere in servizio, con l'augurio di una completa (anche psicologicamente) guarigione.
 
Mi sia concessa una breve riflessione, avendo vissuto il misfatto in diretta, poiché, atteso ignara (e con una rabbia incontenibile) per un'ora e mezza ad Aprilia un treno per tornare a Roma la sera per un impegno, e salita sul primo treno utile dopo quello soppresso, ho appreso con incredulità la notizia da una nonna allibita, che aveva assistito alla scena e che mi chiedeva cosa ne stiamo facendo dei nostri figli...
Ho poi trovato sul web lapidari comunicati in merito.
Mi sembra un'ulteriore ingiustizia circoscrivere quell'episodio nelle quattro righe che, probabilmente, ai più che quel giorno non hanno perso la salute, la tranquillità, il treno, gli impegni, .... sono sfuggite.
E' vero, quei ragazzi hanno causato interruzione di servizio pubblico, oltraggio a pubblico ufficiale, mancato soccorso al ferito, trasgressione del regolamento di viaggio...ma sono stati messi in condizione di farlo da due fattori:
1) la totale assenza di educazione, di esempi virtuosi, di senso civico: quei ragazzi sono figli della barbarie in cui versa il nostro Paese, dove per oltre un ventennio è stata azzerata la morale, la cultura, la Politica a servizio del pubblico e il senso civico, a favore di chi ha speculato a vantaggio del proprio losco potentato economico;
2) a fronte di questi frequenti episodi, Trenitalia SpA, pur sapendolo e pur non perdendo occasione di fare comunicati per mettere in cattiva luce la nostra linea, alimentando una campagna di contrapposizione tra ferrovieri e pendolari come mai prima avvenuto, non ha mai voluto prendere provvedimenti in merito (fatto salvo il breve periodo di marketing di immagine andato in onda questa estate, con ricorso a squadre armate di scorta, pagate con denaro pubblico), nonostante che da anni il nostro comitato richieda il ripristino di 2 controllori oltre il capotreno e il macchinista, soprattutto sulla nostra linea, dove circolano treni doppio piano ad 8 convogli, e dove nel tratto Nettuno - Campo di Carne c'è una fermata in media ogni 2 km. 
Come dovrebbe fare in tali condizioni il capotreno ad assolvere a tutte le sue mansioni e contemporaneamente occuparsi della controlleria e della sicurezza a bordo?
Tanto più che a seguito della vicenda, in una nota diramata il 19 u.s. i sindacati CGIL-CISL-UIL-UGL di categoria invitano il personale di bordo a restare in cabina di guida durante la corsa, a tutela della propria incolumità. Se dunque il responsabile della nostra sicurezza non è sicuro in treno, al punto di dover rimanere chiuso in cabina, ci domandiamo come, secondo i suddetti sindacati, si dovrebbe garantire la sicurezza dei viaggiatori.
 
L'incuria e l'abbandono in cui inoltre versano le nostre stazioni, in particolare quella di Nettuno, dove continuamente i nostri treni sono oggetto di vandalismo notturno indisturbato, l'ultimo poche ore dopo l'aggressione, sono la firma di come FS gestisce il servizio ferroviario: preferisce procurare quotidiani disservizi alla popolazione e danni ai propri dipendenti piuttosto che investire lungimirantemente nella prevenzione e nella sicurezza delle infrastrutture del servizio pubblico (dato che per quanto riguarda il servizio TAV non si fanno mancare nulla!).

 
In tutto questo, i sindacati, i sindaci e la Regione da che parte stanno?
 
Rosalba Rizzuto
Comitato pendolari FR8a Carrozza

Giretto d'Italia 2014

Comunicato Legambiente, 24/09/2014

Giretto d’Italia 2014: Le magnifiche 12 avanguardie della ciclabilità in Italia.

Sono Bolzano, Padova e Reggio Emilia le regine della quarta edizione del  Giretto d’Italia,
il Campionato della ciclabilità urbana di Legambiente, Fiab, Città in bici

Oltre 11.500 bici hanno attraversato i “varchi” nelle 12 città che hanno aderito alla sfida

A Bolzano il maggior numero assoluto di ciclisti: passano dai varchi più di 14 bici al minuto

Il Giretto d’Italia 2014 era inserito tra le iniziative della
“Settimana europea della mobilità sostenibile”
e rientrava tra gli eventi del circuito VeloLove, festival permanente dei ciclisti urbani


Bolzano, Padova e Reggio Emilia sono le tre città che, ieri, si sono aggiudicate la maglietta rosa del quarto Giretto d’Italia, il Campionato nazionale della ciclabilità urbana organizzato dalle amministrazioni comunali insieme a Legambiente, Fiab e Città in bici in 12 comuni. La sfida si è svolta venerdì scorso, 19 settembre, monitorando in  un normale giorno lavorativo, quanti mezzi a pedali hanno varcato i check-point allestiti per l’occasione in vari punti dei comuni che hanno aderito all’iniziativa. Il conteggio, effettuato nell’arco delle due ore stabilite, ha permesso di evidenziare la città con maggior numero assoluto di ciclisti in circolazione nei punti controllati.
In generale sono passati attraverso i varchi, nelle 12 città aderenti alla sfida, oltre 11mila e 500 ciclisti e sono molti i comuni che hanno incrementato notevolmente la ciclo mobilità.
Bolzano è in testa grazie a numeri di passaggi assoluti di bici molto alti in entrambi i varchi scelti. In tutto più di 14 bici al minuto hanno passato i punti di controllo allestiti a Bolzano. Ma anche Padova, Reggio Emilia, Venezia Mestre e Ferrara meritano una segnalazione per avere ampiamente superato le 10 biciclette al minuto passate dai varchi controllati. Anche Genova, che nei numeri non eccelle affatto, mostra però, in una realtà oggettivamente difficile per le due ruote a pedali, un chiaro incremento della ciclabilità urbana rispetto alle esperienze monitorate negli ultimi anni, anche grazie ad una maggiore attenzione e pianificazione del comune.

“Le novità più importanti di questa quarta edizione del Giretto d’Italia – hanno sottolineato Legambiente, Fiab e Città in bici – sono state sostanzialmente due. La prima è stata la spontaneità e la convinzione con la quale le dodici città partecipanti hanno aderito al nostro invito a questa nuova edizione del “giretto”. La seconda è stata la scelta di conteggiare solo ed esclusivamente le bici in ingresso città nei due varchi scelti dalle amministrazioni per i monitoraggi.
I risultati ottenuti dai monitoraggi hanno confermato che tutte le 12 città partecipanti rappresentano il meglio delle esperienze urbane del nostro Paese per quel che concerne la mobilità ciclabile: la serie A della ciclabilità urbana.
Questa quarta edizione ha infatti confermato un crescente interesse di cittadini e soprattutto amministratori, verso sistemi di mobilità alternativa e sostenibile in ambito urbano. La bici inizia ad essere percepita come realmente competitiva e alternativa all’auto privata. Nelle città dove si investe su ciclabilità e sicurezza, limitando al contempo l’abuso dell’auto, è possibile ottenere risultati straordinari come quelli delle città vincitrici di questa quarta edizione del Giretto d’Italia. Un segnale importante per gli amministratori - concludono le associazioni - che hanno il compito di ridisegnare la mobilità urbana e che possono, proprio favorendo l’uso delle bicicletta, liberare le nostre città da ingorghi e inquinamento.  

Va ricordato che il monitoraggio del Giretto d’Italia ha un valore simbolico e che la diversità delle città in gara in termini di urbanistica, densità abitativa e dinamiche di traffico rende complesse le valutazioni.

Giretto d’Italia 2014 - Classifica finale

(Passaggi assoluti di bici)


Città
Check point 1
Bici
Check point 2
Bici
Bici totali
BOLZANO
v.le Trieste
808
San Quirino
898
1706
PADOVA
San Francesco
1280
Bassanello
261
1541
REGGIO EMILIA
p.ta San Pietro
860
p.ta Castello
585
1445
VENEZIA Mestre
Dante
1019
Miranese
358
1377
FERRARA
Cassoli
237
Bologna
1089
1326
PESARO
Cardinale Massaia
622
Ponte Vecchio
300
922
RAVENNA
Randi
509
Rubicone
250
759
BOLOGNA
Matteotti
470
San Donato
283
753
TRENTO
tre novembre
440
via Vannetti
206
646
TORINO
Lungo Dora Savona
251
c.so Francia
272
523
CARPI
C.so Fanti
235
Gobetti
215
450
GENOVA
XX settembre
35
Gramsci
40
75

Bici Totali
11523


giovedì 25 settembre 2014

Comunicato Fiab Ciclobby, Milano

Segnaliamo l'intervento del presidente di Fiab Milano Ciclobby pubblicato su ArcipelagoMilano

Da qualche mese è in discussione al Parlamento la riforma del Codice della Strada finalizzata a dare, negli intenti dichiarati dal legislatore, maggiore attenzione alla mobilità sostenibile, alla pedonalità, alla ciclabilità.

Tra le misure proposte, vi è quella di regolamentare il “senso unico eccetto bici”, ovvero la possibilità di far circolare, a determinate condizioni, le biciclette nei due sensi su strade a senso unico per gli altri veicoli.

Questa norma è stata respinta in Commissione alla Camera, poco prima della pausa estiva, sulla base di un emendamento di una parlamentare di Scelta civica, privo di motivazione e senza che risulti traccia di discussione. Si è poi innescato un dibattito mediatico perlomeno approssimativo nei contenuti, in cui anche il ministro Lupi si è sentito di dire la sua, bocciando la proposta senza peraltro aver cura di documentarsi. Né è mancato chi ha affermato che una simile norma non può funzionare da noi perché è lontana dalla cultura del nostro paese.

Ma la delicata materia della sicurezza stradale può essere governata con le mere opinioni? O non appare invece necessario rispondere alle critiche e ai commenti in modo oggettivamente fondato?



Dal punto di vista delle regole, giova ribadire che il senso unico eccetto bici (Double sens cyclableContraflow cycling o Radfahren gegen die Einbahnstraße o Sens Unique Limité o BEV/beperkt eenrichtingsverkeer, secondo le denominazioni assunte nei vari ordinamenti) esiste in tutta Europa, e funziona con successo da anni. In Germania le prime applicazioni risalgono addirittura alla fine degli anni Ottanta; a Parigi è in corso dal 2010. Ma l’Italia si rifiuta di fare proprie le migliori esperienze degli altri paesi in fatto di mobilità e di sicurezza stradale.

La richiesta di introdurre il "senso unico eccetto bici" è stata avanzata da ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), da FIAB e altre associazioni ciclistiche e ambientaliste per la “Mobilità nuova”, con il preciso obiettivo di incrementare lo sviluppo della ciclabilità nei nostri centri urbani, allineando l’Italia ai paesi europei.

Praticamente, si tratta di consentire ai ciclisti di procedere nel senso inverso a quello delle auto, in presenza di alcune condizioni - nelle zone a 30 km/h e su strade a senso unico sufficientemente larghe - ma sempre a discrezione dell’Amministrazione locale. Tale “eccezione” deve essere regolata da un’apposita e chiara segnaletica.

Questa misura di governo del traffico, che integra e non esaurisce certamente le politiche a sostegno della mobilità dolce, presenta molti vantaggi.

Innanzitutto, crea percorsi più brevi e diretti per il ciclista, così di fatto incentivando e favorendo l’utilizzo della bici per gli spostamenti in città. Consente poi ai ciclisti di evitare strade principali che siano maggiormente trafficate o pericolose. Inoltre, grazie al contatto visivo degli utenti della strada che la reciproca visibilità garantisce, favorisce condizioni di migliore sicurezza. Il provvedimento costituisce altresì una misura di completamento a basso costo della rete ciclabile esistente, come elemento di raccordo di zone a traffico moderato, zone pedonali, piste, corsie ciclabili, creando dunque le condizioni per una maggiore permeabilità ai ciclisti attraverso la città.

A fronte di questi numerosi e oggettivi benefici vi è chi si accanisce nella ricerca di problemi alle soluzioni, e non viceversa.

Una delle obiezioni più frequenti è che il “senso unico eccetto bici” metta in pericolo i ciclisti.

I numeri però dicono altro. E’ bene sapere, infatti, che in Italia l’80% degli incidenti con investimento di ciclisti è laterale, mentre solo l’8% è di tipo frontale. Di questi, la percentuale che avviene nelle zone 30 è irrilevante. Al contrario, il 60% degli incidenti ai ciclisti in città avviene in corrispondenza degli incroci, e di questi addirittura la metà in incroci segnalati. Ciò conferma senza possibilità di equivoco che non è il semaforo a proteggere il ciclista, ma la velocità ridotta e la visibilità.

Per citare un caso emblematico, a Bruxelles, dove il “controsenso ciclabile” è ammesso sulla quasi totalità delle strade a senso unico – per uno sviluppo lineare di circa 400 km -, il 95% degli incidenti che hanno coinvolto ciclisti è avvenuto su strade prive di "controsenso ciclabile" e solo il 5% su strade che invece lo prevedono. Di questo 5%, inoltre, solo la metà procedeva ‘controsenso’. Questi dati negano quindi in modo netto una evidenza statistica di maggiore pericolosità del senso unico eccetto bici.

D’altronde, ci sono anche città italiane, come Bolzano, Reggio Emilia, Ferrara, Lodi, Padova che hanno già introdotto in via sperimentale questo provvedimento con innumerevoli vantaggi: a Reggio Emilia, ad esempio, l’uso della bicicletta è aumentato del 9% e l’incidentalità in generale è diminuita del 6%.



Però, una volta smontato l’argomento sicurezza, ecco che i cercatori di problemi invocano l’alibi della diversità culturale italiana: “rassegnatevi, la nostra situazione è diversada noi manca il senso civico”.

Facciamo sempre molta attenzione quando vengono proposti argomenti concernenti la “diversità”.

Altrove la cultura è diversa... le città sono diverse... la situazione è diversa... le risorse sono diverse... gli spazi sono diversi…

Dietro questi concetti si nascondono spesso, in modo più o meno consapevole, degli alibi di chi in realtà non vuole cambiare nulla: questo è il vero problema politico, in Italia.

E’ evidente che il cambiamento richiede anche lo sforzo di uscire dal rassicurante perimetro delle proprie abitudini. Ma la storia recente ci è decisamente di aiuto.

Chi avrebbe mai detto che, in Italia, si sarebbe smesso di fumare nei locali pubblici? Eppure è successo.

Chi avrebbe creduto che avremmo fatto la raccolta differenziata? Eppure... E, proprio nel campo della mobilità, che dire dell’uso delle cinture di sicurezza e del casco per la moto?

Allora, respingiamo al mittente l’alibi della “cultura”, che, senza ragionevolezza, costringe il nostro Paese a restare fermo in una posizione di retroguardia. E pensiamo, più correttamente, a come cambiare le modalità di partecipazione e coinvolgimento della politica. I cittadini sono spesso molto più avanti dei loro rappresentanti.

Noi, dopo anni di discussioni sterili, non possiamo più attendere.



Eugenio Galli (presidente Fiab Milano Ciclobby)

lunedì 22 settembre 2014

Colbrelli, un operaio ai Mondiali

«Sto coi piedi per terra. Quando il c.t. [Cassani] dice che ho preso le cose con un po' di superficialità ha perfettamente ragione. Ma adesso ho tanta grinta e motivazioni. Ho lavorato un anno in fabbrica, adesso faccio quello che mi piace e che ho sempre desiderato: voglio odermi questi anni magici e migliorare ancora tanto».

Sonny Colbrelli, convocato nella nazionale italiana per i Mondiali di ciclismo 2014 che si svolgono domenica prossima.


Zhang Dali, Pigeons

Zhang Dali, Pigeons (cyanotype)

domenica 21 settembre 2014

Social Street Palermo, un'esperienza davvero interessante

Social Street Palermo è ufficialmente uno strumento di partecipazione
per la città di Palermo


Nella relazione annuale del comune di Palermo di cui all’art. 17 della L.R. 7/92 si legge che
‘L'amministrazione ha messo a disposizione spazi e strumenti al fine di avviare l'attività delle Social Street, luoghi virtuali di comunicazione e di partecipazione alle scelte di governo. Tutto ciò nel rispetto dell’autonomia che tale strumento di partecipazione e coinvolgimento deve avere. L’amministrazione ha scelto di mettersi in ascolto delle istanze che vengono avanzate dall’attività delle social street.’
Un grande risultato per la rete di cittadini che si è attivata da pochissimo tempo (marzo 2014) e ha dimostrato di essere uno strumento efficace di partecipazione volontaria.
Social Street Palermo ha consentito in pochi mesi alla cittadinanza di interagire in modo semplice e veloce. Ha migliorato l’efficienza e la qualità di alcune zone sperimentando nuovi modelli di aggregazione tramite le nuove tecnologie. Alcune azioni sono anche state agevolate dagli amministratori che si sono resi disponibili e aperti alle richieste dei cittadini.
Social Street Palermo è una metodologia che utilizza i social network per aggregare le persone tramite la localizzazione. È un’idea di condivisione innovativa rivolta a tutti i cittadini. È un mezzo apartitico, libero, sociale e solidale, una comunità partecipativa che sta sviluppando iniziative per la città.
L’aggregazione dei cittadini avviene in maniera spontanea. Chi vuole aderire a Social Street Palermo lo può fare liberamente e velocemente. Basta controllare sul sito www.socialstreetpalermo.it se esiste già una social street nella zona, in caso contrario si può creare un gruppo su Facebook e invitare i propri  vicini, segnalando il gruppo creato alla pagina web o alla pagina Facebook, in poco tempo la notizia si diffonderà sul web e sui social media creando un effetto virale.
Il progetto Social Street Palermo sviluppa l’attenzione su un tema prettamente culturale, ovvero la diffusione e la valorizzazione della ‘bellezza’. Bellezza è amare gli spazi comuni, tenere pulito, abbellire l’arredo urbano, coinvolgere tutti i cittadini in un modo di vivere che rende felici.
A luglio è nata grazie all'agenzia di comunicazione Altraforma l’app ‘Palermo Pulita’ che consente di migliorare la questione rifiuti in città in modo semplice e intuitivo. Attraverso tre passaggi ‘Clicca’, ‘Scatta’, ‘Segnala’ una foto geolocalizzata della segnalazione viene caricata sul server in modo totalmente anonimo. Si potrà scegliere se segnalare: Discarica abusiva, Rifiuto pericoloso, Rifiuto urbano o Danni all’arredo urbano. I dati statistici raccolti dalle segnalazioni degli utenti, verranno mostrati sotto forma di “density map” per capire quale zona è più sporca o disagiata. Grazie a un accordo con la Rap le zone bonificate verranno eliminate di volta in volta dalla mappa visibile sul sito. In arrivo anche la versione per dispositivi apple grazie alla collaborazione di Push civic Startup.
Lo spazio comune per i social streeters è un prolungamento di casa propria, insieme si coltiva la cultura del bello e la creazione di valore dalle infinite risorse disponibili: monumenti storici, mare, natura, cultura millenaria.
Dal principio della valorizzazione della bellezza è nata l’ultima azione, in ordine di tempo: la nascita di un gruppo di partecipazione per la valorizzazione del percorso Arabo- Normanno candidato a entrare a far parte del patrimonio dell’umanità Unesco.
Il gruppo si impegna a creare iniziative per valorizzare il percorso arabo-normanno in modo che esso diventi concretamente patrimonio conosciuto e amato da palermitani e non.
Tante le azioni previste, la prima Il 22 settembre quando arriveranno a Palermo i commissari dell'Unesco che dovranno accettare o meno la nostra candidatura a patrimonio dell’umanità.

Oggi la prima stampante 3-D in orbita

La NASA ha lanciato una capsula Dragon contenente rifornimenti e materiali per la ISS, Stazione spaziale internazionale. Purtroppo ci sono 20 topi da vivisezionare, per cui invitiamo gli astronauti alla disobbedienza civile. Le ragioni della scienza non possono giustificare questo atto di crudeltà in orbita. Ci sarà nel carico anche una stampante 3-D prodotta dall'azienda Made in Space che servirà in futuro per costruire pezzi di ricambio direttamente nello spazio.Cominceranno i primi esperimenti con plastica morbida, in futuro si potranno produrre oggetti in plastica più dura.

Uno dei collaudi a gravità zero della stampante 3-D
Dicono i realizzatori della stampante: “We really can't afford to bring everything we need for an indefinite amount of time. We'll need to get to the point where we can make things that we need as we go.” 


More info here.

Manifestazione contro il riscaldamento globale. Domenica 21 settembre. Roma, Colosseo, ore 15

Comunicato Avaaz


21.9.2014 15:00

Colosseo, 00184 Roma, Italia
Roma, Lazio
Domenica 21 settembre ci sarà una mobilitazione mondiale: migliaia di eventi, centinaia di migliaia di persone in piazza in tutto il pianeta per mandare un messaggio chiaro e enorme ai capi di governo di tutto il mondo, che si riuniranno a New York al Summit d'emergenza dell'ONU sul clima. 

Obiettivi della giornata: 

***consegnare alle istituzioni italiane una petizione globale per chiedere l'obiettivo del 100% di energia pulita;

***mandare foto e video a New York, dove si terrà l'evento principale proprio davanti agli occhi dei leader di tutto il pianeta, e far vedere che ci siamo tutti!

Ecco il programma dettagliato della giornata della marcia 

ORE 15 :
appuntamento al Colosseo (nella zona tra Colosseo e Arco di Costantino) per formare un grande cuore verde simbolo della marcia mondiale. Sarà realizzata una foto aerea che verrà proiettata assieme a centinaia di altre sullo schermo della marcia di New York.
Chiunque voglia partecipare ci mandi la sua adesione con nome e cognome, mail e telefono . Abbiamo bisogno di tanti di voi, più saremo più grande sarà il nostro Cuore!!

ORE 16 :
partenza della biciclettata dal Colosseo: attraverseremo con una bellissima biciclettata colorata e "musicale" il centro di Roma, toccando i simboli della nostra città! 

Alla fine del percorso confluiremo all'evento di tutte le altre organizzazioni promotrici in Via dei Fori Imperiali

Coloro che dopo la coreografia del cuore non prenderanno parte alla biciclettata potranno raggiungere direttamente l'evento dei Fori. A seguire il link del programma:

https://www.facebook.com/events/275931729264405/?fref=ts


Questa sarà una giornata storica, per la prima volta la gente scenderà in piazza contemporaneamente in tutto il mondo per la salvezza del nostro pianeta ! Più saremo più potremo esercitare pressione sulle nazioni che hanno il potere di decidere con le loro scelte politiche il destino del nostro meraviglioso pianeta! 
Chiamate i vostri amici, parenti, colleghi, coinvolgete più persone possibile!

Per aggiornamenti e proporti come volontario visita:

http://www.avaaz.org/it/event/climate/Marcia_Globale_per_il_Clima_47/