Bolzaneto/Antigone. Gonnella: non ci sono più scuse, si approvi
subito il reato di tortura
“Si
approvi subito la legge che punisce la tortura”. A dirlo è Patrizio Gonnella,
presidente di Antigone, a seguito del patteggiamento dell’Italia con sei delle
vittime delle torture all’interno della Caserma di Bolzaneto durante il G8 del
2001 a Genova.
Ad
ognuna delle stesse andranno 45.000 € di risarcimento per quelle violenze,
stessa cifra che lo stato fu costretto a risarcire ad Arnaldo Cestaro per le
torture alla scuola Diaz all’indomani della sentenza della CEDU nell’aprile del
2015. Sempre 45.000 € furono offerti anche ai due detenuti vittime di torture
nel carcere di Asti nel dicembre del 2004. In quest’ultimo caso fu però la
stessa Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che oggi ha riconosciuto chiuso il
caso a seguito dell’accordo fra Stato e vittime, a scartare la possibilità
della composizione amichevole offerta dal governo italiano. Caso questo per il
quale si è in attesa della sentenza.
“Ancora
una volta la Corte Europea ci dice che in Italia la tortura esiste e viene
praticata” sottolinea Gonnella. Ancora una volta il governo italiano è chiamato
a rispondere per episodi di tortura e per il fatto di non prevedere sufficienti
rimedi interni che possano garantire giustizia alle vittime. Più volte gli
organismi internazionali hanno sollecitato il nostro paese a dotarsi di una
legge che punisse questo crimine contro l’umanità, per ultimo il Comitato
Diritti Umani delle Nazioni Unite riunitosi a Ginevra lo scorso mese di marzo.
L’Italia - prosegue Gonnella - da 28 anni disattende i suoi impegni”.
“È
tuttavia importante e da sottolineare il fatto che, nel caso di oggi, il
governo abbia riconosciuto per la prima volta le sue responsabilità
assumendosi, dinanzia ai giudici della Corte, l’impegno a dotare l’Italia di un
reato specifico. Ora - conclude Gonnella - si rispetti questo impegno e si
approvi subito la legge contro la tortura”
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