lunedì 1 giugno 2015

Ciemmina 2015

Venerdì bellissima Ciemmina romana, in una Roma  in fuga dato il ponto del 2 giugno. Clima perfetto, grande serenità. 413 ciclisti contati sui Fori. Bici molto belle, perlopiù nuove. Velocità media della massa abbastanza elevata. ..

Ormai per tradizione faccio una mia cronaca personalissima di quanto visto. Mi rammarico di non poter essere a Milano per la Ciemmona, ma so che molti sono rimasti a Roma e, quindi, diversi di loro saranno qui




Piazza Vittorio, venerdì  29 maggio

Con enorme anticipo, giungo a Piazza Vittorio, dove presto mi metto a parlare e a sbevazzare con un amico, anche lui giunto parecchio tempo prima. Ma ben presto, la quiete della nostra conversazione viene interrotta da un personaggio che irrompe baldanzosamente, proponendoci una sua invenzione straordinaria. Introduce i suoi artefatti con una spietata critica alle manopole esistenti. "Vedete, sono troppo banali, io ho cercato l'essenzialità". Lui si chiama Vito, usa poco Internet, ma ha cercato sul web un produttore per realizzare le sue manopole. "Le mie manopole vanno bene per queste bici essenziali, le fisse". Ecco sotto una immagine delle manopole, messe sulle dita di Vito nel gesto churchilliano di vittoria, ma anche di Vito.


Generalmente sono abbastanza conciliante con i più disparati fenomeni del pensiero umano. Queste manopole mi sembrano un'assurdità pazzesca. Dico a Vito: "Hai provato a vedere cosa succede con le mani sudate o bagnate di pioggia?". No, non ci aveva pensato. Corre alla fontanella a bagnarsi le mani. Torna con qualche dubbio. "Beh, effettivamente, però...". Spiego che si tratta di manopole adatte ad aspiranti suicidi. Due turiste straniere ci guardano incuriosite: hanno capito cosa sta succedendo. "Questi oggetti sono assolutamente pericolosi e non li devi vendere". Lui insiste, dicendo che sono per bici e ciclisti estremi, sono essenzialissime, lucide, pulite, belle, sulle bici essenziali a ruota fissa, prive di tutto e molto trendy nel traffico urbano delle metropoli mondiali. Ne tiene una da tre mesi sul davanzale e risulta inalterata. Ha pagato 700 euro per produrre queste manopole, fatte di plastica specialissima e indistruttibile. "Quanto costano?", chiedo incuriosito. "Dieci euro". Minchia. "Guarda, osserva anche le manopole che monti sulla tua bici. Tutte le manopole sono fatte in un certo modo. Dovresti forse montarle sulla tua, per mostrare la loro utilità, dovresti inventare dei guanti speciali da indossare sempre, dovresti soprattutto pensare a un uso alternativo di questi oggetti, forse si possono usare per le scope e altri oggetti... ". Alla fine, Vito mi regala un paio di manopole.

Poi, ce ne andiamo con una scusa. Con lentezza, giungono i ciclisti. L'orario ufficiale di partenza è ampiamente superato, quando c'è ancora poca gente. Poi il numero cresce. E, alla fine, si parte.












Parco Schuster, sabato 30 maggio

Il mio arrivo, anche oggi, avviene largamente in anticipo. Un po' il caldo eccessivo, un po' la noia mi fanno partire presto da casa. Ne approfitto per una (ulteriore) visita alla basilica di San Paolo.

La luce zenitale taglia le mura in prospettive nette, quasi metafisiche (prive però delle capoccione di De Chirico).




Anche oggi il popolamento della zona avviene con una certa lentezza. 










Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.