martedì 30 giugno 2015

Comunicato Verdi

"Il drammatico incidente mortale di oggi in cui un ciclista ha perso la vita conferma che Roma è nemica di pedoni e ciclisti". Lo dichiara il leader dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: "I numeri del rapporto Aci-Istat sono impressionanti: in un anno 39 pedoni uccisi e 97 ciclisti coinvolti in incidenti. Nessuna metropoli europea si trova in queste condizioni"


"Anche il trasporto pubblico non è all'altezza: io che uso il trasporto pubblico ogni giorno quotidianamente constato l'inadeguatezza in cui si trova. Ma quando un 'Piano Generale del Trasporto Urbano' che metta al centro le vie ciclabili, la qualità del trasporto pubblico, l'urgenza di fare la manutenzione delle strade (piene di buche) e segnaletica stradale? E quando la polizia municipale comincerà a sanzionare chi viola il codice della strada, visto che a Roma ormai è più facile trovare chi non lo viola?", conclude Bonelli.

Roma, 29 giugno 2015

mercoledì 17 giugno 2015

Melody Gardot

Un nome che è tutto un programma. E una vicenda per molti versi emblematica, quella di Melody Gardot. 

Tutto iniziò nel novembre del 2003, mentre a Philadelphia stava andando in bicicletta. Melody fu investita da una Jeep Cherokee, dopo che il guidatore era passato con il semaforo rosso. La Gardot fu ferita gravemente alla testa e alla spina dorsale; il bacino si ruppe in più punti. La ragazza fu costretta a letto in ospedale per un anno. Poi dovette reimparare a compiere diverse attività. L'incidente la rese ipersensibile alla luce e ai suoni ed ebbe danni alla memoria. Le connessioni cerebrali nelle zone che presiedevano alla percezione e alle funzioni mentali più elevate erano rimaste danneggiate, riducendo la Gardot (come lei stessa si espresse) a "una specie di vegetale". Un medico ebbe l'idea di farle fare musicopoterapia. Fu l'inizio di una nuova vita. Qui un esempio.



lunedì 15 giugno 2015

Göran Kropp



Nel 1996, Göran Kropp partì in bicicletta dalla sua casa in Svezia, diretto verso l'Everest, portando con sé l'intero equipaggiamento per la scalata. Effettuò un primo tentativo di scalata che interruppe nel timore di non riuscire a rientrare al campo base. L'11 maggio avvenne il cosiddetto disastro dell'Everest in cui morirono 8 alpinisti. Tre settimane dopo, il 23 maggio, Kropp ritentò la salita, raggiungendo la vetta senza bombole. Poi tornò in Svezia in bicicletta.

domenica 14 giugno 2015

Il monociclista e la forza popolare

È successo a Londra qualche giorno fa. Una storia emblematica. Un monociclista se ne andava a spasso per la città, quando è rimasto intrappolato sotto un autobus a due piani. Decine di persone hanno unito le forze e sono riuscite a sollevare il pesante automezzo, estraendo il malcapitato prima dell'arrivo dei soccorsi.



Il video dell'impresa è qui.

David Mansell, Nuns from Limerick bicycle across the sands

Un uomo è morto dopo essere stato investito da un’auto, a Milano, mentre stava percorrendo a piedi una pista ciclabile.I due occupanti della vettura sarebbero scappate a piedi, lasciando la vittima con la testa incastrata tra una ruota della macchina e una staccionata.

sabato 13 giugno 2015

La scomparsa di Nek Chand Saini

È morto  a 90 anni l'artista indiano Nek Chand Saini, artefice del celebre "Giardino di Pietra" di Chandigarh. 


Si tratta della seconda meta turistica più visitata del Nord dell'India. È interessante conoscere la storia di questo luogo e il modo in cui nacque. 


Nella  seconda metà degli anni '50, Nek Chand cominciò a realizzare una serie di sculture con materiali di scarto provenienti dai cantieri e da demolizioni. Segretamente, in un angolo di foresta. Le sculture raffigurano figure umane e animali.



Nek Chand lavorava come responsabile delle strade alla costruzione della città di Chandigarh, capitale congiunta degli Stati dell'India settentrionale Punjab e
Haryana, progettata da Le Corbusier.



Ogni giorno, finito il turno di lavoro, si recava in bicicletta alle pendici  dell'Himalaya per raccogliere pietre, detriti di ceramica, pezzi di bicicletta e altri materiali che collocava in una zona deserta e inospitale. Di nascosto, iniziò a realizzare con questi materiali le sue sculture.


Le autorità indiane scoprirono il sito abusivo nel 1975 e decisero di nazionalizzarlo e aprirlo al pubblico.  Nek Chand lo considerava il suo "Regno degli dei e delle dee" e fino a qualche mese fa ha continuato a lavorare a nuove opere. 

giovedì 11 giugno 2015

Stradarolo!

A  Zagarolo 150 artisti in tre giorni (12-13-14 giugno), con  spettacoli di strada, teatrali, giochi circensi, letture di saggi, racconti di viaggio e tanta musica


 Il  resto dell’anteprima di “Stradarolo” lo leggete più
 sotto o nel link:  http://www.musicraiser.com/it/projects/4111-stradarolo-big-festival

 Ritorna Stradarolo! Il nostro festival immaginifico, un esperimento concreto di arte su strada e di
 racconto del territorio. La periferia della metropoli, il suo andare e tornare, l'odissea
 pendolare. 

Stradarolo dal 1997 ha attratto decine di migliaia di spettatori, ospitato migliaia di artisti da  varie parti d'Europa, proposto surreali e notturne visioni dell'impossibile,  sfidato le leggi della gravità e del main stream system. Sarà, come sempre, tutto senza palchi, con una amplificazione minimale e un punto luce e proiezioni delle immagini bagneranno i muri delle case e sulle lenzuola stese ad asciugare, incrociando i gerani sul balcone e la cesta di cicoria fresca da capare. Quest'anno
sarà Stradarolo Big, dedicato a Francesco "Big" Di Giacomo, l'amico di sempre, nostro e del festival,un uomo meraviglioso e sincero, una voce bellissima.Francesco per tutti noi era un amico grandissimo. A Stradarolo, nel festival che lui amava e che ci ha sempre aiutato a far crescere, allestiremo una piazza “no stop” con testimoni, amici, performer che gli dedicheranno qualcosa di speciale, una registrazione inedita, un frammento dimenticato, una canzone, una lettura, un aneddoto, musicisti, faccini di palco, attori, tecnici, fonici, autisti, registi che lo amano ancora.Una no stop di 24 ore e tantissimi artisti lo racconteranno. Un quarto d'ora a testa e ci raggiungeranno testimoni da tutta Italia per questo. La domenica Stradarolo ospiterà un grande pranzo popolare con lo scenario di artisti
 che di musica popolare oggi si occupano, tutti a tavola seduti e ogni tanto comunicazioni sonore e in parola, organetti e cori e poi ancora pranzo. Una tavolata di cinquecento metri dalla Piazza del Comune a Palazzo Rospigliosi, lungo la centralissima Via Fabbrini, martire delle Fosse Ardeatine.
A Stradarolo non mancherà il teatro civile di Ulderico Pesce, il teatro Verde con la capacità di affabulare i bambini e poi personaggi della cultura, la tutela del territorio con la Ecopiazza e
un pensiero per Pierpaolo Pasolini a quarant'anni dal suo assassinio nella proiezione sociale e geografica della sua ricerca umana e ancora, la danza contemporanea, l'arte circense, il situazionismo,
l'allestimento stravagante, un gran bel festival, vedrete. Per il 12 venerdì stiamo studiando una inconsueta anteprima nella borgata di Valle Martella, molto più prossima a Roma rispetto al centro storico e sul limitare del preziosissimo insediamento archeologico di Gabi e della tenuta sempreverde di Pantano Borghese. Lo scenario sarà la rotonda spartitraffico sulla Via Prenestina. 
«I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli». 
«La tv aveva promosso lo scemo del villaggio rispetto al quale lo spettatore si sentiva superiore. Il dramma di Internet è che ha promosso lo scemo del villaggio a portatore di verità»

Umberto Eco, ieri dopo il conferimento della  laurea honoris causa in «Comunicazione e Cultura dei media» a Torino

giovedì 4 giugno 2015

Cremona-Pandino-Milano: 6 giugno 2015


Comunicato La Stazione delle biciclette

Cremona-Pandino-Milano
100 e rotti km seguendo canali e vie sterrate, si torna a sfiorare la statua del valoroso Ing.Vacchelli, questa volta al crepuscolo.

Si partecipa in coppia, con qualunque bici e con qualunque spirito, l'unica regola che si segua la traccia GPS (scaricabile qui) e vi fermiate al ristoro intermedio.

Ritrovo a Cremona dalle 15.30 presso Chocolat Cafè
Partenza alle 17.00
Arrivo a Milano con salamella e birra al Bonaventura via Zumbini 6 Milano, proprio dietro al nostro negozio di Milano Barona.

Alla partenza troverete anche un furgone dove mettere dentro zaini e zainetti e che ritroverete all'arrivo.
Tutte le info qui e per iscrizioni crepami@gmail.com

martedì 2 giugno 2015

Corso di ciclomeccanica popolare, parte II

Sul piazzale del vecchio edificio di Fisica, università La sapienza, Roma, dalle ore 17

primo incontro, 4 giugno: movimento centrale e serie sterzo,
secondo incontro, 9 giugno: le ruote
terzo incontro: 11 giugno: cambio e freni

Ciclofisica@insiberia.net
ciclofisica.noblogs.org

lunedì 1 giugno 2015

Ciemmina 2015

Venerdì bellissima Ciemmina romana, in una Roma  in fuga dato il ponto del 2 giugno. Clima perfetto, grande serenità. 413 ciclisti contati sui Fori. Bici molto belle, perlopiù nuove. Velocità media della massa abbastanza elevata. ..

Ormai per tradizione faccio una mia cronaca personalissima di quanto visto. Mi rammarico di non poter essere a Milano per la Ciemmona, ma so che molti sono rimasti a Roma e, quindi, diversi di loro saranno qui




Piazza Vittorio, venerdì  29 maggio

Con enorme anticipo, giungo a Piazza Vittorio, dove presto mi metto a parlare e a sbevazzare con un amico, anche lui giunto parecchio tempo prima. Ma ben presto, la quiete della nostra conversazione viene interrotta da un personaggio che irrompe baldanzosamente, proponendoci una sua invenzione straordinaria. Introduce i suoi artefatti con una spietata critica alle manopole esistenti. "Vedete, sono troppo banali, io ho cercato l'essenzialità". Lui si chiama Vito, usa poco Internet, ma ha cercato sul web un produttore per realizzare le sue manopole. "Le mie manopole vanno bene per queste bici essenziali, le fisse". Ecco sotto una immagine delle manopole, messe sulle dita di Vito nel gesto churchilliano di vittoria, ma anche di Vito.


Generalmente sono abbastanza conciliante con i più disparati fenomeni del pensiero umano. Queste manopole mi sembrano un'assurdità pazzesca. Dico a Vito: "Hai provato a vedere cosa succede con le mani sudate o bagnate di pioggia?". No, non ci aveva pensato. Corre alla fontanella a bagnarsi le mani. Torna con qualche dubbio. "Beh, effettivamente, però...". Spiego che si tratta di manopole adatte ad aspiranti suicidi. Due turiste straniere ci guardano incuriosite: hanno capito cosa sta succedendo. "Questi oggetti sono assolutamente pericolosi e non li devi vendere". Lui insiste, dicendo che sono per bici e ciclisti estremi, sono essenzialissime, lucide, pulite, belle, sulle bici essenziali a ruota fissa, prive di tutto e molto trendy nel traffico urbano delle metropoli mondiali. Ne tiene una da tre mesi sul davanzale e risulta inalterata. Ha pagato 700 euro per produrre queste manopole, fatte di plastica specialissima e indistruttibile. "Quanto costano?", chiedo incuriosito. "Dieci euro". Minchia. "Guarda, osserva anche le manopole che monti sulla tua bici. Tutte le manopole sono fatte in un certo modo. Dovresti forse montarle sulla tua, per mostrare la loro utilità, dovresti inventare dei guanti speciali da indossare sempre, dovresti soprattutto pensare a un uso alternativo di questi oggetti, forse si possono usare per le scope e altri oggetti... ". Alla fine, Vito mi regala un paio di manopole.

Poi, ce ne andiamo con una scusa. Con lentezza, giungono i ciclisti. L'orario ufficiale di partenza è ampiamente superato, quando c'è ancora poca gente. Poi il numero cresce. E, alla fine, si parte.












Parco Schuster, sabato 30 maggio

Il mio arrivo, anche oggi, avviene largamente in anticipo. Un po' il caldo eccessivo, un po' la noia mi fanno partire presto da casa. Ne approfitto per una (ulteriore) visita alla basilica di San Paolo.

La luce zenitale taglia le mura in prospettive nette, quasi metafisiche (prive però delle capoccione di De Chirico).




Anche oggi il popolamento della zona avviene con una certa lentezza.