sabato 11 ottobre 2014

Comunicato ADP



A Roma, dopo quasi 30anni -1986-2014 - sta per entrare in servizio il primo 

pezzo della vera e reale terza linea della metropolitana: la linea C; la tratta

finale della linea C.

Sulla data dellevento è dominata lincertezza: "Parte. Non parte il treno." 

Dopo circa 30anni di attesa (e di spesa; e che spesa!) ancora indecisione. 

Invece di attivarla di notte e senza far rumore, hanno "preparato la festa"

per sabato 11 ottobre 2014.

Ma ..... sembra che la "SICUREZZA" poneva certi problemi.

Secondo l'ADP - Associazione Diritti Pedoni - ovvero le persone "TPdipendenti"

- la SICUREZZA è vitale, fondamentale, non è un opzional.

Per questo motivo l'ADP ha prodotto il seguente COMUNICATO. 



COMUNICATO


8 OTTOBRE 2014 

SICUREZZA. Basta con i “parte/non parte”. SICUREZZA. 


La linea C parte. La linea C NON parte.


Scena vissuta con la linea B1 (3,5 km. reali).


Un “parte/non parte” che fa (sempre) percepire timore,

insicurezza, sfiducia, leggerezza.  


«Essendo il pedone un “TPdipendente”, ovvero il “potenziale utente” del

mezzo pubblico – sostiene Vito De Russis, presidente dell’A.D.P. –

Associazione Diritti dei Pedoni di Roma e del Lazio – siamo interessati

alla SICUREZZA DEL TP e, quindi, siamo contrari ai “parte/non parte”.»  


Roma è una capitale "antica"; per renderla "moderna" deve risolvere dei 

problemi. Uno di questi problemi è vitale: la MOBILITA’, quella

quotidiana e quella eccezionale. La MOBILITA’ nella sua “strada pubblica,

vitale bene comune”; nelle sue componenti attive (pedonale, ciclistica, TP e

veicolo privato) e passive (persone che non escono di casa per paura del

traffico); nel rispetto della parità dei diritti e della dignità di ogni persona; 

nella efficacia del rispetto della legalità; col bagaglio culturale della 

sicurezza stradale per educare alla “convivenza civile”. 

La carenza di tutto questo ha determinato il “DPCM 4 Agosto 2006 - 

Dichiarazione dello stato di emergenza determinatasi nella città di Roma 

nel settore del traffico e della mobilità.”  


Nel dicembre 1986 ci pensò Craxi, n.q. PCM, presentando il ddl che

divenne - dopo 4 anni esatti, dicembre 1990 - la Legge 15 dicembre

1990, n. 396.  

Tale Legge 396/90, popolarmente "Legge Roma Capitale", assegnava

risorse per un totale di Lire 1.694.000.000.000 (circa millesettecento

miliardi) attraverso legge finanziarie. Per il potenziamento del TP su

ferro – cod. d4 – erano stanziati circa Lire 113 miliardi (112.987.512.511)

per n. 8 azioni. In queste 8 azioni vi era - col cod. d4.2.8 -  la “Indagine

e progettazione della linea C e degli interventi connessi all’inserimento

urbano delle stazioni” con uno stanziamento di lire 67.417.140.000; 

nel 1999 risultavano versati circa Lire 52 miliardi (51.959.820.000).


«Siamo alla vigilia del suo 25° anniversario di studi e di un pozzo di

risorse finanziarie; dei suoi 15 anni di lavori; dell’attivazione di un primo

pezzo della linea C – aggiunge il presidente ADP – e non dimentichiamo

le tante decisioni apparse (o percepite) “capricciose”; le tante energie

consumate da chi aveva a cuore la migliore riuscita dell’opera e,

contemporaneamente, cercava di impedire il possibile spreco di risorse

finanziarie (visto il profondo pozzo).»


Per “la SICUREZZA”, l’ADP batte il tasto della fase “COLLAUDO”.


Nei “cronoprogramma” contrattuali viene specificata la

durata del collaudo “dopo la consegna degli impianti”.


Sono le persone “TPdipendenti” interessate ad avere - su tutta la

delicata e fondamentale fase del “COLLAUDO” - la massima

trasparenza e partecipazione e coinvolgimento del popolo, oltre alla

visibile e documentata “SORVEGLIANZA-PRESENZA” dei preposti 

soggetti istituzionali.


L’ADP pensa all’ AVCP, alla Corte dei Conti, ai VdF, alle ASL, ai vari

Ordini professionali, ecc.


L’ADP, da sempre, “teme” i tempi ballerini perchè li ritiene estranei

e contrari alla SICUREZZA.  


«Mai più spettacoli di “Treno che PARTE/NON PARTE”; di ”GIOCO

DELLE TRE CARTE”, conclude Vito De Russis. Si stabilisca il 

momento della apertura solo dopo la chiusura del fascicolo 

“COLLAUDO”; la sua rilettura totale (possibilmente ripetuta); la 

capillare e seria organizzazione dellevento.» 

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