In pratica, i ciclisti continueranno a fare quello che hanno sempre fatto, ma a loro rischio e pericolo. Ma forse anche i sindaci volenterosi continueranno a fare quello che stavano facendo, ossia usare il senso unico eccetto bici, come si fa nelle più evolute città italiane. E del mondo. Vi ripropongo un post in cui ho raccolto esempi di questa pratica, che non ha nulla di rivoluzionario. Qui.
Sul sito Ecoblog trovate su questo tema un'intervista a Giulietta Pagliaccio, presidente della FIAB, da cui estraggo la notizia recente:
"Dopo un iter durato dal 2012 si è infranta pochi giorni fa la proposta di modifica al Codice della Strada per rendere effettivo il controsenso ciclabile o senso unico eccetto bici. L'emendamento che ha cancellato il controsenso ciclabile è stato approvato in Commissione Trasporti della Camera dei Deputati su proposta di Scelta Civica. In sostanza si dava la possibilità ai ciclistidi procedere nel senso inverso a quello delle auto in
strade ben specifiche - aree 30 km/h su vie a senso unico
sufficientemente larghe e sempre a discrezione del sindaco, in funzione
alle esigenze del traffico locale".
Fine della citzione.
Ciclisti! Ricordatevi delle misure oscurantiste contro la bicicletta operate da alcuni deputati quando andrete a votare (se lo fate ancora)!.
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