Maloberti, Con la testa sono lì, 2000 |
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giovedì 24 gennaio 2019
Comunicato Stampa Greenpeace
Respinte le accuse di frode e corruzione contro
Greenpeace. Precedente importante per la libertà di espressione e partecipazione.
Roma, 24-01-2019-
Il 22 gennaio scorso la Corte statunitense del Distretto Nord della
California ha emesso una sentenza storica che respinge tutte le accuse di
frode, corruzione e violazione della “Racketeer Influenced and Corrupt
Organizations Act” (legge RICO) mosse dalla società canadese Resolute Forest
Products contro Greenpeace, Stand.earth e cinque singoli attivisti.
«Resolute è il gigante canadese del legno e della carta.
Lo abbiamo più volte contestato perché gestisce in modo irresponsabile le
foreste, violando i diritti delle popolazioni indigene e devastando l’habitat
della fauna endemica, come il caribù, specie considerata in via d’estinzione.
Per questo motivo ci ha trascinato in Tribunale, provando in ogni modo ad
intimidirci e paragonando chi difende la foresta a dei mafiosi. La legge ci ha
dato ragione e le accuse di frode e corruzione sono state respinte», dichiara
Martina Borghi, Campagna Foreste di Greenpeace Italia.
La legge RICO è stata promulgata da Nixon nel 1970 per
combattere il crimine organizzato di stampo mafioso. Appellandosi a questa
legge, Resolute ha di fatto paragonato Greenpeace a un’organizzazione mafiosa.
Nel 2017 più di 100 autori di tutto il mondo hanno firmato l’appello di
Greenpeace per la libertà d’espressione e la difesa delle foreste. Tra questi
diversi scrittori italiani, come Erri De Luca, Roberto Saviano, Susanna Tamaro
e il fumettista Zero Calcare.
Cause come queste vengono denominate Strategic Lawsuit
Against Public Participation (Cause Strategiche Contro la Pubblica
Partecipazione). Sono cause civili che, seppur spesso basate su accuse
infondate, hanno come obiettivo quello di disincentivare la protesta pubblica,
colpendo le tasche delle parti chiamate in causa. Si tratta di uno stratagemma
molto pericoloso che tende a soffocare sul nascere critiche e proteste.
«La decisione della Corte ha stabilito, quindi, un
importante precedente che tutela la libertà d’espressione e scoraggia l'uso
della legge RICO contro l'attivismo e le organizzazioni della società civile.
Un passo fondamentale per chi vuole dare al Pianeta e che non può e non deve
essere messo a tacere», conclude Borghi.
La causa legale non è ancora del tutto conclusa, la Corte
del Distretto Nord della California ha rigettato 267 delle 269 accuse di
diffamazione mosse da Resolute contro Greenpeace.
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Abraham Cruzvillegas, A. C. Mobile, 2008
Abraham Cruzvillegas, A. C. Mobile, 2008 |
Il messicano Abraham Cruzvillegas (Città del Messico, 1968) si concentra sulle dinamiche sociali, utilizzando l'improvvisazione, l'autocostruzione, gli object trouvé e prendendo spunto anche dalle collaborazioni estemporanee che via via stabilisce nei luoghi in cui lavora ed espone, a volte anche le due cose insieme, come nel caso della mostra alla Kunsthaus di Zurigo del 2018, in cui l'intero spazio della mostra - circa 1000 metri quadri - è stato trasformato in un enorme atelier.
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Noah Purifoy, No contest (bicycles), 1991
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