mercoledì 29 marzo 2017
Distanza...
Sarà sempre una faticaccia, ma forse verrà vietato il sorpasso del ciclista a una distanza inferiore al metro e mezzo. Lo prevede il ddl 2658, approdato nei giorni scorsi in Senato e ora all'esame della commissione trasporti. Un articolo è qua.
giovedì 23 marzo 2017
Hangzhou, il futuro
Bici del bike sharing a Hangzhou, in Cina |
Comunicato Greenpeace
SI
ARRESTA L’AVANZATA GLOBALE DEL CARBONE, GREENPEACE: «PUNTO DI SVOLTA PER IL
CLIMA, MERITO ANCHE DELLA CRESCITA DELLE RINNOVABILI»
ROMA,
22.03.17 – Il numero di centrali a carbone in via di realizzazione nel mondo ha
registrato un forte decremento nel 2016, principalmente per l’instabilità della
politica industriale di alcuni Paesi asiatici. È quanto emerge dal nuovo
rapporto “Boom
and Bust 2017: Tracking The Global Coal Plant Pipeline”, realizzato da
Greenpeace, Sierra Club e CoalSwarm, e giunto alla sua terza edizione annuale.
Secondo
il rapporto, l’effetto congiunto del rallentamento nella costruzione di nuovi
impianti e della dismissione di parte della flotta di quelli operativi apre
alla possibilità di contenere l’aumento delle temperature medie globali nei 2
gradi centigradi, a patto che i Paesi coinvolti nell’”economia del carbone”
proseguano in questa direzione.
Il
declino dell’economia del carbone si articola in una riduzione del 48 per cento
nelle attività che precedono l’inizio della costruzione delle centrali
(realizzazione dei progetti, richiesta di permessi, attività finanziarie
dedicate), in una riduzione del 62 per cento nell’avvio di nuovi cantieri e in
un decremento dell’85 per cento nel rilascio di nuovi permessi in Cina.
Questo
andamento è dovuto principalmente a due fattori: ai provvedimenti restrittivi
adottati dalle autorità centrali cinesi nella concessione di autorizzazioni
alla realizzazione di nuovi impianti; ai tagli di budget degli investitori che
operano in India. In questi due Paesi, al momento, sono stati congelati più di
100 progetti di nuove centrali.
Oltre
al declino dei trend di costruzione di nuovi impianti, lo studio rivela anche
la cifra record di 64 GW di potenza installata a carbone dismessi nel 2015 e
nel 2016, principalmente nell’Unione europea e negli Stati Uniti: l’equivalente
di circa 120 grandi centrali.
«Il
2016 rappresenta un autentico punto di svolta per il clima», commenta Lauri
Myllyvirta, responsabile della campagna globale Carbone e Inquinamento
atmosferico per Greenpeace e co-autore del rapporto. «La Cina, ad esempio, ha
fermato la realizzazione di molte nuove centrali a carbone dopo che la fortissima
crescita delle energie rinnovabili in quel Paese le ha rese superflue per il
sistema energetico. Dal 2013, le energie pulite hanno in pratica colmato il
deficit energetico cinese».
Sempre
nel 2016, gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno registrato un forte decremento
delle emissioni, grazie al ritiro dalla produzione di molte centrali a carbone.
Anche il Belgio e l’Ontario hanno chiuso la loro ultima centrale, mentre tre
Stati del G8 hanno annunciato una data ultima per il phase out della
fonte più nociva per il clima.
«Il
trend che emerge da questo rapporto ricalca la situazione del nostro Paese»,
dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di
Greenpeace in Italia. «L’età del carbone non si è conclusa, ma si vanno dismettendo
le centrali più obsolete. E soprattutto non vi sono progetti per la
realizzazione di nuovi impianti. L’ultimo che si minacciava di voler
realizzare, a Saline Joniche, è stato definitivamente cancellato. Ma il nostro
governo, al contrario di altri, non trova il coraggio di indicare una data
ultima per l’uscita dal carbone: è il sintomo più evidente, questo, della
mancanza di una strategia energetica veramente orientata al futuro e alla
salvaguardia del clima», conclude Boraschi.
In un
quadro complessivamente molto positivo, nel rapporto emergono alcuni Paesi che
non stanno investendo nelle energie rinnovabili e che sono invece fortemente
impegnati a realizzare nuovi impianti a carbone: Giappone, Corea del Sud,
Indonesia, Vietnam e Turchia.
venerdì 17 marzo 2017
Comunicato Greenpeace
GREENPEACE:
L’ECHA IGNORA LE PROVE CHE IL GLIFOSATO POTREBBE CAUSARE IL CANCRO
ROMA, 15.03.17 - L’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) ha
deciso di respingere le evidenze scientifiche che mostrano che il controverso
diserbante glifosato potrebbe causare il cancro. La valutazione dell’ECHA
potrebbe ora aprire la strada al rinnovo per ulteriori 15 anni
dell’autorizzazione per l’uso in Ue di questo diserbante, classificato come "probabilmente cancerogeno per l'uomo"
dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC).
Greenpeace
sottolinea che questa conclusione dell’ECHA arriva nonostante le lampanti
evidenze di cancerogenicità sugli animali emerse dai test in laboratorio e il
parere contrario di oltre 90 scienziati indipendenti. Inoltre, la valutazione
dell’ECHA si basa anche su studi non pubblicati commissionati dagli stessi
produttori di questo diserbante.
«L’ECHA ha fatto un
gran lavoro per spazzare sotto il tappeto le prove che il glifosato potrebbe
causare il cancro», dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna
Agricoltura sostenibile di Greenpeace Italia. «I dati a disposizione sono più
che sufficienti per vietare il glifosato in via cautelativa, ma l'ECHA
ha preferito voltare lo sguardo dall'altra parte. Ora spetta quindi all’Italia
rimuovere subito il glifosato dai nostri campi, a cominciare dai disciplinari
agronomici di produzione integrata, dato che persone e ambiente non possono
diventare topi da laboratorio dell'industria chimica», conclude Ferrario.
Come avvenuto per
il parere dell’EFSA, anche la valutazione dell’ECHA è stata preparata sulla
base di un dossier iniziale redatto dall'Istituto federale tedesco per la
valutazione dei rischi (BfR). La valutazione sul glifosato effettuata da questo
istituto è stata pesantemente criticata da ONG e scienziati indipendenti, secondo i quali è
in contraddizione con le evidenze scientifiche.
L'ECHA è l’ente
responsabile in Ue per la classificazione e l'etichettatura di sostanze
chimiche pericolose. Secondo le regole comunitarie, una sostanza deve
essere classificata come “probabilmente” cancerogena se è dimostrato che
aumenti i tassi di cancro in almeno due studi separati condotti sulla stessa
specie. Lo IARC ha trovato prove di un aumento delle incidenze di cancro in due
studi sui topi, supportati anche da ulteriori evidenze, ma l’ECHA ha respinto
tali evidenze.
Diverse organizzazioni per la tutela di salute e ambiente hanno
inoltre sollevato preoccupazioni circa possibili conflitti di
interesse all’interno della commissione incaricata della valutazione
del glifosato dell’ECHA, e all’utilizzo per la propria valutazione anche
di studi non pubblicati forniti dalle aziende.
Quasi
mezzo milione di cittadini dell'Unione europea ha
firmato in sole cinque settimane la petizione che
chiede alla Commissione europea di vietare il glifosato in Ue, riformare
il processo di approvazione dei pesticidi, e fissare obiettivi vincolanti per
ridurre l'uso dei pesticidi nell’Unione europea.
Link Iniziativa dei cittadini europei per vietare il glifosato: http://www.greenpeace.org/italy/it/Cosa-puoi-fare-tu/partecipa/stop-glifosato/
mercoledì 15 marzo 2017
martedì 14 marzo 2017
lunedì 13 marzo 2017
domenica 12 marzo 2017
sabato 11 marzo 2017
venerdì 10 marzo 2017
lunedì 6 marzo 2017
Rebecca Flores, The Cyclist
Rebecca Flores, The Cyclist |
giovedì 2 marzo 2017
Comunicato Pedalo polis, Bergamo
1/4 furti, antifurti, lucchetti
8/4 riparare le forature
15/4 i freni
22/4 i cambi
29/4 i raggi
6/5 il nastro del manubrio
13/5 la bici da polo
20/5 Ricicla ogni ciclo
- Venerdì 3 marzo, ore 19:00, Spazio Polaresco
Aperitivo di Tesseramento 2017
Nello spazio espositivo del Polaresco, dove potrete vedere la mostra "una storia falsa di ciclisti veri" di Ale Ruggeri e la proiezione in anteprima delle foto dei campionati di ciclomeccanica 2016, ci troveremo per un aperitivo durante il quale potrete rinnovare la prestigiosa tessera di Pedalopolis che, da 10 anni, costa sempre e solo 10 €.
- Venerdì 3 marzo, ore 21:00, Auditorium Spazio Polaresco
Se qualcuno viene (in bici) ci fa piacere
In collaborazione con gli amici e gregari della Popolare Ciclistica avremo l'onore di ospitare gli autori del magazine "Bidon - ciclismo liquido" che presenteranno il loro progetto e il libro "Se quanluno viene mi fa piacere" con le cronache del Tour del France 2016.
L'ingresso è ovviamente libero.
Sito di Bidon: http://www. bidonmagazine.org
- Domenica 5 marzo, ore 21:00, Sala riunioni dello Spazio Polaresco
Assemblea annuale associazione Pedalopolis
Per fare i bilanci passati, progetti per il futuro, scambiarsi idee, proposte e opinioni, discutere e cospirare l'Assemblea annuale è il momento principale di confronto dell'associazione, siete quindi tutti invitati a partecipare.
Sarà possibile fare o rinnovare la tessera anche nella mezzora precedente l'inizio dell'assemblea.
- Da sabato 1 aprile alla Ciclostazione dei Colli alle 16:00
Corsi Sprint di Ciclomeccanica
Alla Ciclostazione dei Colli di Ponteranica ogni sabato pomeriggio alle 16:00, ci saranno una serie di lezioni di ciclomeccanica in pillole dalla durata di circa 45 minuti ciascuna.
Gratuite, aperte a tutti e senza bisogno di iscrizioni, ecco il calendario:
1/4 furti, antifurti, lucchetti
8/4 riparare le forature
15/4 i freni
22/4 i cambi
29/4 i raggi
6/5 il nastro del manubrio
13/5 la bici da polo
20/5 Ricicla ogni ciclo
mercoledì 1 marzo 2017
Edward Hopper
Casa di Edward Hopper, particolare (fonte: wikipedia) |
Edward Hopper, French Six-day Bicycle Rider, oil on canvas, 1937 |
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