mercoledì 23 luglio 2014

Con Manuela alla mai fu centrale nucleare di Montalto di Castro

Quando ero giovane, correva l'anno 1987, votai a un referendum contro il nucleare, in realtà erano tre i quesiti referendari a riguardo. Quesiti del tipo: "Non vorresti impedire la cancellazione della legge xyz che vieta la costruzione di non centrali nucleari e permette la costruzione di centrali nucleari, ih ih ih. Sì o No?"

La coalizione anti-nucleare era ampia ed eterogenea, faceva anche sperare nella nascita di una sinistra a vocazione ambientalista. Andai pure alle manifestazioni per la prima volta. Ero davvero incazzato. Si gridava: "Contro il nucleare civile e militare".


All'epoca non c'era il web, quindi si andava dentro la cabina e si leggeva questo testo, senza potersi annotare uno schema o un piccolo algoritmo su un pezzo di carta per capire se dovevi scrivere si o no. E l'idea di formulare un quesito più chiaro e diretto, tipo "Vuoi il nucleare o no?", era giuridicamente inaccettabile. A me questa cosa faceva girare le balle oltremodo. Avrei voluto leggere una cosa più diretta. Ma le norme sono norme, certe cose non possono essere semplificate ulteriormente. Comunque riuscii a votare il mio si (avevo memorizzato di dover scrivere il contrario di quello che avrei istintivamente scritto), quindi il mio sì che era un no forte e chiaro, all'uso dell'energia nucleare in Italia. Con mia sopresa vincemmo noi, i disfattisti ecologisti radicali artistoidi, con tutti i soli che ridevano gialli e rossi. Fu bellissimo. Quindi gli italiani non erano completamente un popolo di coglioni, pensai faziosamente. La costruzione della centrale nucleare di Montalto di Castro con due reattori da 1000 MW, e un sacco di soldi spesi, venne interrotta. 
The small dusty road to Montalto di Castro never-was nuclear site

Faccio una parentesi, favorita dalle insolazioni estive. Riguarda il sole, il sole che ride. Negli anni successivi  il sole che ride smise di ridere. Il partito in cui riposi tante speranze si affidò a portavoce gagà assolutamente poco attivisti. E l'ecologismo in politica cominciò a spegnersi lentamente. Disfattisti di destra dicevano che sotto il verde c'era il rosso. Magari. Comunque i portavoce dei Verdi peggiorarono sempre più, fino a memorabili sfaceli clientelari-governativi. Il sole lentamente tramontò. Però anche il nucleare. (Per una ricostruzione vedi la voce wikipedia dedicata al nucleare in Italia.)

Special equipment for my journey

Qualche anno dopo, il cielo politico italiano si tinse di marrone (procurato da fard e sostanze organiche) e anche di nero. Salì al governo una creatura mostruosa proteiforme. A partire dal 2008, a furia di decreti legge - in classico stile nostrano - si cominciò ad aprire la strada al ritorno del nucleare civile.
Avvicinamento agreste alla centrale di Montalto di Castro. La ragazza del camping aveva detto che non c'era la strada, quindi sono partito per sfida in quella direzione, e la strada c'era.
Si sarà forse capito che non sono la persona più adatta a ripercorrere la vicenda del nucleare in Italia dal punto di vista politico. A me, da uomo della strada che pedala, sembrava di aver dato il mio contributo nel 1987 dicendo no al nucleare in Italia. Invece dopo diversi anni, cominciarono a fioccare i decreti legge e nel 2010 nacque il Forum Nucleare Italiano (associazione non a scopo di lucro: non è una battuta, ma in effetti lo sembra) per fare lobby. Il nucleare è bello, buono, non costa quasi niente, è sicuro, fa bene, ne abbiamo bisogno, altrimenti come pompiamo la crescita dei consumi elettrici? Il Forum Nucleare Italiano cominciò a promuovere il nucleare, anche attraverso uno spot che viene giudicato ingannevole nel 2011 dall'Istituto dell'autodisciplina pubblicitaria. Il Forum ne pubblica una nuova versione, modificando il finale. Intanto si dibatte sul dove potrebbero sorgere le nuove centrali, costosissime e obsolete dalla nascita. La prima candidata naturale è la centrale di Montalto di Castro, quasi ultimata nel 1988, allorquando un referendum avrebbe dovuto metter fine alla questione. Situata a pochi metri dal mare, in zona etrusca e turistica, e anche in zona sismica, come la quasi totalità del Paese. La centrale è lì. Potenti elettrodotti sono stati installati, le ciminiere svettano nel cielo, ecc.
I potenti elettrodotti di Montalto di Castro, inquadrati dal cockpit di Manuela

Nel 2010 l'Italia dei valori presentò un referendum per fermare il nuovo programma elettronucleare italiano. La Corte Costituzionale dichiarò ammissibile il quesito referendario nel gennaio del 2011. Ma nel marzo 2011 il devastante terremoto in Giappone e il cosiddetto "incidente" alla centrale di Fukushima Daiichi pose la questione in ben altri termini. Si arrivò quindi al secondo referendum contro il nucleare, quello del 2011. Andai a votare contro il nucleare una seconda volta. In bicicletta.

Un guado paradossale: 1 mm di acqua scorre sotto il ponte
Intanto, pedalando, mi sono avvicinato alla centrale. Manuela risponde bene, nonostante il fondo sconnesso. Campi di pomodori si stendono nei dintorni. Chissà che bei pomodori sarebbero usciti fuori con un po' di acqua radioattiva. Mi imbatto in un gruppetto di case a vocazione agricola. Un emblema riporta A.D. 1947.

 
Se avessero messo in funzione la centrale nucleare, forse avrebbero poi riqualificato queste case e venduto qui prodotti agricoli tipici del luogo per far vedere che il nucleare è buono e fa bene.

Si noti in alto a destra la colombaia, per scampate colombe nucleari



Una vigna ombreggia un pezzetto di terra

Che gusto vedere la cancellazione sul cartello. In attesa di un terzo referendum?

L'entrata dell'impianto, che ora comprende anche la centrale elettrica Alessandro Volta a policombustibile, la più potente centrale termoelettrica italiana (dettagli su 'voce' wikipedia). Nel 2009, con la sua attività, la Alessandro Volta ha emesso un milione di tonnellate di CO2 in atmosfera. Dicono i favorevoli al nucleare che queste emissioni non ci sono con l'atomo, ma ce ne sono altre, e altri rischi

P.S:: i quesiti del 1987, quelli veri , erano:

"Volete che venga abrogata la norma che consente al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) di decidere sulla localizzazione delle centrali nel caso in cui gli enti locali non decidano entro tempi stabiliti? (la norma a cui si riferisce la domanda è quella riguardante "la procedura per la localizzazione delle centrali elettronucleari, la determinazione delle aree suscettibili di insediamento", previste dal 13° comma dell'articolo unico legge 10/1/1983 n.8)"

"Volete che venga abrogato il compenso ai comuni che ospitano centrali nucleari o a carbone? (la norma a cui si riferisce la domanda è quella riguardante "l'erogazione di contributi a favore dei comuni e delle regioni sedi di centrali alimentate con combustibili diversi dagli idrocarburi", previsti dai commi 1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12 della citata legge)"

"Volete che venga abrogata la norma che consente all’ENEL (Ente Nazionale Energia Elettrica) di partecipare ad accordi internazionali per la costruzione e la gestione di centrali nucleari all'estero? (questa norma è contenuta nella legge N.856 del 1973, che modificava l’articolo 1 della legge istitutiva dell’ENEL)."

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