giovedì 30 maggio 2013

Loopwheels


Inventata dall'ingegnere britannico Sam Pearce, la ruota ha tre molle in carbonio, che attutiscono gli urti.  Non è un'idea nuova, qui sotto vedete i precedenti. Ringrazio Antonello per la preziosa segnalazione. Altri dettagli qui.


Comunicato ciclofficinepopolari

Forum delle ciclofficine

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Siamo lieti di invitarvi al Forum delle Ciclofficine d’Europa e del mondo che si terrà a Roma dal 29 al al 31 maggio 2013 c/o C.S.O.A eXSnia
Siete pregati di confermare la vostra partecipazione a info[AT]ciclofficinepopolari.it
Dopo 10 anni di attività di chiavi inglesi e di concetti, vogliamo chiederci cosa significhi una Ciclofficina oggi, quale sia il senso della riappropriazione degli spazi della condivisione delle conoscenze.
Sentiamo il bisogno di riflettere sulla direzione del nostro andare in bicicletta e sul senso delle nostre abilità meccaniche. È a partire da queste domande che abbiamo pensato di allargare la discussione alle altre Ciclofficine, che con noi condividono pratiche e orizzonti, anche se spesso si muovono in contesti molto diversi da quello romano. Luoghi dove ad esempio la bicicletta è già da tempo inserita a pieno titolo tra i mezzi di trasporto e il suo uso è soggetto a norme e vincoli, oppure in luoghi in cui la Ciclofficina è sponsorizzata da enti pubblici o privati, o crea reddito.
Abbiamo pensato di creare un momento d’incontro tra le Ciclofficine e la Critical Mass che si svolgerà la settimana precedente alla 10° Ciemmona. Lo vogliamo fare ospitando un Cyclocamp (dal 24 maggio al 3 giugno) e un Forum delle Ciclofficine, non solo per ricoprirci di grasso dalla testa ai piedi, ma anche condividere riflessioni, idee, pratiche e conoscenze. Siamo convinte che mettere in contatto le tante Ciclofficine, nelle loro somiglianze ma soprattutto nelle loro differenze, possa portare una rinnovata coscienza del nostro pensare globalmente e agire localmente. Per dare più slancio alla discussione ci è sembrato opportuno concentrarla nelle 3 giornate prima della Ciemmona (29,30,31 maggio), in cui ci sarà il Forum.
Lo schema che segue è la nostra proposta di Forum, aperta ad ogni cambiamento e stravolgimento, da pensare e fare insieme.
I giorno, merc 29 maggio, ore 14-18LE CICLOFFICINE E LE PRATICHE.
Presentazione delle nostre esperienze e dei diversi terreni di lotta. Riciclo, Do-it-yourself, tecnologie conviviali.
II giorno, gio 30 maggio, ore 14-18: I PROGETTI E IL TERRITORIO.
Raccontiamoci le nostre differenze: azioni dal basso o insieme alle istituzioni, autoreddito o rifiuto della mediazione del denaro. E poi, cosa facciamo a parte riparare/inventare/costruire biciclette? Quali oggetti e quale tecnologia sentiamo essere a misura d’uomo? Saldatura, falegnameria, sartoria ecc. ecc.
III giorno, ven 31 maggio, ore 14-17: “THINK GLOBALLY, ACT LOCALLY”
La realtà delle Ciclofficine nasce da esigenze comuni e si è sviluppata condividendo pratiche ed idee. Ora, quali ulteriori percorsi comuni possiamo condividere? Ha senso costruire una rete europea delle ciclofficine? Quale sarebbe la sua utilità e quali finalità dovrebbe perseguire? Vogliamo rendere periodico un incontro annuale internazionale delle Ciclofficine? Lo vogliamo fare nella cornice della Ciemmona o itinerante? Vogliamo unirlo al Cyclocamp?
Ci sembra opportuno che i partecipanti preparino una breve presentazione in inglese (Powerpoint o similare, formato preferito pdf) della propria realtà per lasciarla alle altre Ciclofficine.
Un esempio di template per la presentazione potrebbe essere:
  • Chi è lo speaker (1 slide)
  • Quale realtà rappresenta (1 slide)
  • Organizzazione: dove è ospitata la realtà, quando è aperta al pubblico, quanti sono gli attivisti ecc.
  • Modus operandi e bacino di utenza
  • Progetti realizzati.
  • Progetti futuri.
Queste presentazioni, insieme ad un resoconto scritto che riassumerà gli incontri dei tre giorni, andranno a costituire un documento che cercheremo di cucire insieme in una piccola pubblicazione.
Per tutte le partecipanti sarà a disposizione il giardino del centro sociale eXSnia per piantare le vostre tende.
Il campeggio è totalmente gratuito e occorre che tutte collaborino nella sua organizzazione e gestione. Siamo rigorosamente antifasciste, antisessiste e antirazziste. Se non vi riconoscete in questi valori fondamentali non siete affatto le benvenute.
Rete delle Ciclofficine popolari di Roma
Informazioni sul Cyclocamp: http://ciclofficinepopolari.it/iniziative/2013/cyclocamp-roma, http://cyclocamp.org
Informazioni sul Forum: http://ciclofficinepopolari.it/iniziative/2013/forum-delle-ciclofficine
Informazioni sulla 10° Ciemmona: http://ciemmona.org
Il luogo del campeggio è il CSOA eXSnia: http://exsnia.it
Mandate una email di conferma a: info[AT]ciclofficinepopolari.it
Prenotate uno spazio per la vostra tenda mandando una email a: accomodation[AT]ciemmona.org
Avete bisogno di una bici? faremo il possibile! Scrivete a bikesharing[AT]ciemmona.org
P.S. Parliamo al femminile perchè siamo tutte persone

premiazione del Giretto d'Italia


Ciemmona 2013


Comunicato Adoc


MOBILITA’ ROMA: ADOC AL FUTURO NUOVO SINDACO DI ROMA, RISOLVERE AL PIU’ PRESTO SNODO PRATI FISCALI-SALARIA, TRAFFICO CAOS OGNI GIORNO
Roma, 30 maggio 2013 – L’Adoc lancia il primo appello al futuro nuovo Sindaco di Roma, è necessario risolvere al più presto le problematiche dello snodo tra Prati Fiscali e Salaria, sempre estremamente trafficato, causando ritardi, disagi e danni anche economici ai cittadini.
“Invitiamo il futuro nuovo Sindaco di Roma a intervenire subito sullo snodo Prati Fiscali-Salaria, ad oggi un inferno per i cittadini della Capitale – dichiara Lamberto Santini, Presidente dell’Adoc – uno snodo fondamentale per la circolazione e una delle principali porte d’ingresso della città non può rimanere in queste condizioni, con traffico perenne che causa enormi disagi ai cittadini e offre un brutto biglietto da visita della Capitale.”
Comunicato Greenpeace Italia

GREENPEACE INVIA A TUTTI I PARLAMENTARI IL CORTO CHE ENEL VUOLE
CENSURARE: INDAGATO IL REGISTA MIMMO CALOPRESTI

ROMA, 29/05/13 – Oggi, nella cassetta postale di tutti i parlamentari, Greenpeace ha fatto recapitare una copia Dvd del cortometraggio “Uno al giorno”, che l’associazione ha realizzato lo scorso autunno. Per aver mostrato a tutti cosa vuol dire produrre elettricità col carbone, sono indagati - presumibilmente per diffamazione - il regista Mimmo Calopresti e lo sceneggiatore Manfredi Giffone, in seguito a una denuncia di Enel “contro ignoti”.

Il cortometraggio, che vede la partecipazione di noti attori come Haber, Quartullo, Ceccarelli e Briguglia e la collaborazione dei Subsonica per le musiche, parla degli impatti sanitari ed economici del carbone che Enel utilizza per produrre in Italia quasi il 50 per cento della sua elettricità. Secondo uno studio commissionato da Greenpeace, che applica una metodologia già in uso nell’UE a dati di emissione forniti dalla stessa azienda, i fumi delle centrali a carbone di Enel causano nel nostro Paese una morte prematura al giorno e circa 1,8 miliardi di euro di danni l’anno.

“Greenpeace accusa da tempo Enel per gli impatti del suo carbone, ed è già stata trascinata in tribunale dall’azienda numerose volte”, dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace. “Proprio in una di queste circostanze, la scorsa estate, la magistratura ha rigettato il ricorso dell’azienda e giudicato legittime le nostre accuse poiché fondate su dati veridici:
il cortometraggio “Uno al giorno” nasce proprio da quei dati e da quella storica sentenza”.

Il carbone di Enel uccide e arreca danni enormi all’Italia. È incredibile che oggi, per averlo detto con un cortometraggio realizzato dopo quella sentenza, un noto regista e un giovane autore risultino indagati per reati penali di cui ancora non si conosce il dettaglio.
Le copie del cortometraggio di Calopresti recapitate oggi a tutti i deputati e senatori sono accompagnate da una lettera in cui Greenpeace chiede alle istituzioni di farsi carico della condotta di un’azienda controllata dallo Stato.

“L’irresponsabilità di Enel, incapace di rispondere alle accuse ma sempre solerte nello sguinzagliare i propri legali, questa volta ha tracimato nel tentativo di censura” aggiunge Boraschi. “Abbiamo deciso di informare di questo il Parlamento per capire se Enel è davvero sotto il controllo dello Stato o se può infischiarsene delle accuse documentate che le vengono rivolte perché la politica non è in grado di controllarla”.

La condotta legale di Enel ha un preciso carattere intimidatorio. Enel ha deciso di non rispondere nel merito alle accuse che l’associazione ambientalista le muove e di perseguire Greenpeace e chi con essa collabori in ogni occasione possibile. Una multinazionale con un fatturato da 80 miliardi di euro può spendere quanto vuole in avvocati, per tentare di silenziare chiunque; può persino permettersi di uscire sconfitta dalle aule giudiziarie, come le è già successo, sapendo comunque che le sue azioni legali possono ostacolare la protesta o consigliare di desistere.

Greenpeace non desisterà. Ci si domanda però se sia legittimo che un’azienda controllata dallo Stato proceda in questa direzione quando le critiche che le vengono rivolte, come ricordato in una sentenza favorevole a Greenpeace, riguardano interessi collettivi “di rango costituzionale” come la salute pubblica.

martedì 28 maggio 2013

Cyclocamp 2013

Sta prendendo corpo all'interno del Csoa ExSnia di Roma il Cyclocamp, campeggio annuale delle ciclofficine di tutto il mondo. Quest'anno, in occasione del decennale della Ciemmona, il Cyclocamp si tiene a Roma, nella nostra bella Caput Mundi, così attenta ai problemi della ciclabilità.

È un piacere reincontrare i ragazzi viennesi, giunti in massa e dotati perfino di una piscina. Il campeggio prende forma. Si attende l'arrivo di molte altre ciclofficine, in inglese "bike kitchen".



Il piazzale davanti alla ciclofficina Don Chisciotte è una festa di velocipedi.

Si ammira, fra l'altro, una due piani in bambù: un lavoro straordinario.


Questa, se non sbaglio, è la due piani a ruota fissa di un atletico giovane austriaco.
Si provano i mezzi appena saldati. Nell'aria, un  coro di frullini e le scintille dei saldatori.
Poi si fa silenzio. Appare Cinzia, vincitrice delle prime Grazielliadi di Roma, nel 45 a. C. Allora vinse Livius.

La sala stampa è gremita. Si beve birra per tradurre meglio in inglese i testi per l'imminente Summit delle ciclofficine.





lunedì 27 maggio 2013

Ladies Night nelle ciclofficine popolari romane


Archi, Omaggio a Duchamp

Archi, Omaggio a Duchamp (2013)
A un secolo esatto dal ready made seminale, Ruota di bicicletta di Marcel Duchamp, Archi si presenta con un artefatto su cui ci si può anche sedere, risparmiando sulla forcella, che viene utilizzata per far andare una bici. Certo, lo slancio dell'originale qui appare ridimensionato. Ma è tutta roba riciclata, e giocare non costa nulla.

Marcel Duchamp, Ruota di bicicletta (1913)

venerdì 24 maggio 2013

Bike sharing a Roma: finalmente (ma è quello della Luiss)

Anche la Luiss, Università Guido Carli di Roma (di Confindustria) si dota di un servizio di bike sharing (dettagli qui), con 50 biciclette a disposizione degli studenti. Nel frattempo, sulla ciclabilità romana gli Enti locali (sostenuti dal denaro pubblico) fanno finta di niente.


La bici antartica


Agli scienziati del CNR nella base artica "Dirigibile Italia" di Ny Alesund, un villaggetto di 38 persone circa situato a 1.200 chilometri dal Polo Nord, è stato consegnato un mezzo assai curioso.
Il mezzo è dotato di ruote chiodate ed è a pedalata assistita. Il motore e la batteria lavorano  fino a -30° C.
La bicicletta raggiunge i 25 km orari su manto nevoso, ma con un piccolo ritocco alla parte elettrica può superare i 40 km orari e mettere i ricercatori al sicuro in caso di fuga.

Fonte e articolo completo: National Geographic Italia

Bentornati nel Medioevo

Oltre l'80% dei ginecologi è obiettore di coscienza e le donne respinte dalle istituzioni tornano al segreto: ventimila le interruzioni di gravidanza illegali calcolate dal ministero della Sanità, ma secondo alcune stime sono almeno il doppio.

Fonte: La Repubblica



Verdi: a Roma il trasporto pubblico è una "carriola"

Comunicato Verdi (n.d.r.: un po' troppo lungo, il comunicato. Sulla ciclabilità ho aggiunto il mio commento, entro parentesi quadre)

ROMA: VERDI, ALEMANNO HA MESSO IN GINOCCHIO TRASPORTO PUBBLICO CHE E' DIVENTATO UNA 'CARRIOLA'
MILITANTI VERDI DENTRO CARRIOLE DA MURATORI "RIPRODUZIONE FEDERE DEL TPL DELLA CAPITALE"


"Alemanno ha messo in ginocchio il trasporto pubblico di Roma che, come ben sanno i cittadini, è diventato una vera e propria 'carriola'. Scarsa frequenza delle corse, autobus vecchi e inquinanti, carrozze della metro fatiscenti, sporche e che non arrivano mai sono il dramma con cui le romane e i romani devono confrontarsi nei loro spostamenti quotidiani". Lo ha detto il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli durante la presentazione del Dossier ROMA NON SI MUOVE svoltasi oggi a Piazzale Ostiense alla quale erano ha partecipato, tra gli altri, anche il presidente dei Verdi del Lazio Nando Bonessio che è anche capolista nella lista per le elezioni comunali di Roma dei Verdi per Ignazio Marino. Nel corso dell'iniziativa alcune militanti del 'Sole che ride' erano sedute in 3 carriole da muratore.

"Questa è la riproduzione fedele di cosa sia diventato il trasporto pubblico capitolino che, dopo anni di pessima gestione e tagli continui si è trasformato in un incubo per i cittadini - ha concluso Bonelli -. Trasformare Roma dalla cenerentola d'Europa in un'Eco-capitale è possibile ma occorrono risorse che in tempi di crisi non è facile reperire. Per questa ragione noi Verdi proponiamo un metodo innovativo per finanziare un grande piano per la mobilità pulita anche attraverso l'alienazione del patrimonio immobiliare del Comune di Roma (anche derivante dal trasferimento dei beni demaniali statali, come definito dalle procedure del decreto legislativo su Federalismo Fiscale) che, ovviamente, non sia di pregio storico, artistico e monumentale".

I 10 punti del Piano Mobilità dei Verdi:

1. NUOVI INVESTIMENTI PER UN PIANO DELLA MOBILITA' PULITA. Le risorse recuperate attraverso l'alienazione del patrimonio immobiliare del Comune di Roma, che non sia di pregio storico, artistico e monumentale, anche derivante dal trasferimento dei beni demaniali statali, come definito dalle procedure del decreto legislativo su Federalismo Fiscale sono destinate al potenziamento del Trasporto pubblico locale a Roma, in particolare per la realizzazione di nuove linee di Tram, nuovi percorsi di autobus, aumento frequenze delle linee del trasporto pubblico e delle metropolitane e acquisto di autobus ecologici.
2. METRO DI SUPERFICIE. Avviare la progettazione e individuare le risorse per la realizzazione di metropolitane leggere di superficie per collegare il centro alla periferia e alcuni comuni dell'Hinterland romano, come ad esempio quelle che colleghino Roma a Pomezia, Ostia dall'Aeroporto di Fiumicino o lungo la Tiburtina
3. AZZERARE VERTICI ATAC. Azzerare i vertici, ripensare completamente i management e l’organizzazione e i meccanismi decisionali rendendoli snelli ed efficienti e riorganizzazione delle risorse umane. Individuare le risorse per acquistare nuovi mezzi a basso impatto ambientale, potenziare le linee e le corsie preferenziali e i collegamenti COTRAL Spa e TRENITALIA Spa con l’hinterland della Capitale.
4. PIANO LOGISTICO DELLE MERCI. Si dovranno anche rivedere e riorganizzare le piattaforme di scambio e le fasce orarie per la consegna delle merci su gomma in modo che no si vada più a gravare sulle fasce orarie in cui la mobilità veicolare è più alta (dalle 6:30 alle 9:30 e dalle 15:30 alle 18:30) favorendo l'ultimo miglio con i mezzi elettrici. Utilizzare il raccordo ferroviario già esistente realizzato per i mondiali Italia 90 e mai utilizzato.
5. PIANO PER LA MOBILITÀ CICLISTICA. deve essere creata una rete ciclabile protetta che si muova anche attraverso i parchi e le aree verdi di Roma, realizzando collegamenti appositi per la connessione tra un’area e l’altra. [n.d.r.: VAGHISSIMI, dai Verdi ci si aspettava un po' di più., la rete ciclabile protetta è una chimera, soprattutto a Roma]
6. MULTI-SHARING. Individuazione di risorse per implementare in tutta la città i sistemi di Bike-sharing e Car-sharing. Sconti per l'intermodalità metro/bici.
7. BUS TURISTICI. Piano di circolazione e sosta dei bus turistici all’esterno e all’interno del raccordo anulare con il divieto di transito e sosta nel centro storico.
8. BASTA PERMESSI ALLA CASTA. Eliminazioni dei privilegi per l'accesso al centro storico per parlamentari, consiglieri regionali e comunali.
9. ISOLE PEDONALI, 'ZONE TRENTA', PEDONI E DISABILI. Aumento delle Isole pedonali. Pedonalizzare tutta l’area del Tridente ed altre da individuare all’interno delle mura Aureliane, istituendo in tutto il centro storico, e in parti sensibili, della città le Zone Trenta (trenta chilometri orari). Interventi per i pedoni e i disabili con l'allargamento dei marciapiedi, con la razionalizzazione e la manutenzione degli attraversamenti. Sanzioni più severe per chi ostruisce gli attraversamenti pedonali.
10. TAXI ELETTRICI E IBRIDI. Incentivi comunali per nuovi Taxi elettrici e ibridi.

Scarica il dossier ROMA NON SI MUOVE

Roma, 23 maggio 2013

Roma, la città morta

Comunicato Adoc

COMUNICATO STAMPA
TRASPORTI: Adoc, Roma ha la più bassa viabilità a livello internazionale, attese infinite alle fermate, strade impraticabili, metro a singhiozzo
Roma, 23 maggio 2013 – Attese tra i 40 minuti e l’ora alle fermate dell’autobus, servizio metro spesso in panne o ritardato, strade impraticabili e sconnesse. Questa, secondo l’Adoc, è la situazione standard del servizio di trasporti di Roma.
“La situazione dei trasporti a Roma è diventata ormai ingestibile e esasperante per gli utenti – dichiara Lamberto Santini, Presidente dell’Adoc – è la Capitale con la più bassa viabilità a livello internazionale. Alle fermate degli autobus spesso le attese arrivano all’ora, oscillando in media sui 30 minuti, il servizio di metropolitana, in particolare la B1, è spesso fermo o con ritardi mostruosi, le strade, sia centrali che periferiche, sono spesso impraticabili per l’enorme quantità e densità di buche e manto stradale sconnesso, causando traffico e attentando alla sicurezza sia degli automobilisti che dei pedoni. Una mobilità pessima, allo sbando, che deve essere il tema principale di cui il nuovo Sindaco dovrà affrontare. Un impegno non più prorogabile, la situazione va sanata”.

Don Andrea Gallo (1928-2013)

Genova - Singolare intervista in tandem a don Andrea Gallo su RadioBici realizzata sabato 31 marzo. "Quando ha visto la bicicletta non ha fatto una piega: "Belìn, ci muoviamo". Questa è la prima parte di una pedalata di trenta minuti. Nei prossimi giorni caricheremo anche altri stralci".
guarda il video [clicca]

Fonte: qui.

«In Italia è tutto da rifare come nel Dopoguerra, la democrazia dove è?».



Comunicato Chiarelettere

Il ricordo di Chiarelettere
Con lui avevamo lavorato fino a un mese fa alla preparazione del suo ultimo libro, In cammino con Francesco http://bit.ly/13B0iMy pensato subito dopo le dimissioni di Ratzinger e chiuso subito dopo l’elezione a pontefice di papa Bergoglio. Lo avevamo raggiunto nel suo studio che era veramente il suo rifugio e nello stesso tempo l’ultima navicella cui molti si aggrappavano per salvarsi e non cadere giù. La prima sera parlammo di papa Ratzinger, delle ragioni che lo costrinsero a lasciare, dei troppi veleni del vaticano, del marcio dentro lo Ior, soprattutto dell’incapacità delle gerarchie di guardare fuori delle mura leonine. La volta dopo parlammo invece di papa Francesco, Andrea ne era contento, le sue parole  pronunciate subito dopo l’elezione il conclave, gli piacquero, dopo tanto tempo di buio gli sembrava di tornare a vedere un po’ di luce, che fosse tornato il buon vento del Concilio Vaticano II per anni messo da parte soprattutto da papa Wojtyla, poi da Ratzinger.
Parlava con entusiasmo, ogni tanto alzava la voce e come era sua abitudine riusciva a passare da un argomento all’altro per poi ritrovare un filo comune che riannodava tutto dando a quelle parole un senso  e indicando un percorso, tra battute, aneddoti, esclamazioni.  Mentre i suoi collaboratori uno dopo l’altro vinti dal sonno si accasciavano sulle poltroncine dello studio, lui continuava nel suo percorso e dava a noi nuovi elementi per il libro, per aggiungere nuove chiavi di lettura e migliorarlo.
Non avremmo mai pensato che questo libro sarebbe stato il suo ultimo.
Chiarelettere è vicina a tutti gli amici della Comunità di San Benedetto e li ringrazia per la collaborazione, l’amicizia e la disponibilità dimostrata in questi anni in cui siamo riusciti tutti insieme a diffondere meglio che potevamo le sue parole.  Rimane adesso molto lavoro da fare per non disperdere tutto l’impegno e l’energia che Don Gallo ha messo al servizio degli altri. Le istituzioni non lascino sola la Comunità e le persone che vi lavorano con sacrificio e dedizione ogni giorno.
Don Andrea Gallo
IN CAMMINO CON FRANCESCO
Dopo il conclave. Povertà, giustizia, pace

La scheda e il video del libro: http://bit.ly/13B0iMy

mercoledì 22 maggio 2013

Roma muore

Comunicato Legambiente


Roma negli anni attraverso i dati di Legambiente
Il dossier dedicato all’analisi dell’ecoperfomance ambientali di Roma dal 2003 al 2011

Smog, traffico e consumo di suolo stanno soffocando la città. Nessun progresso in questi anni: trasporto pubblico e isole pedonali al palo, poco diffuse le energie rinnovabili

“Il sindaco che verrà dovrà dare immediatamente un segnale ai cittadini. Far rinascere e migliorare la Capitale in una chiave eco-sostenibile è oggi la migliore risposta all’altra grande emergenza cittadina, la mancanza di lavoro”

I candidati sindaci intervistati in bici per le strade di Roma da Legambiente, Libera, #Salvaiciclisti e DaZero con la collaborazione di BicycleTv e TwitBattito:
“Ciclointerviste coi candidati per discutere sul campo delle emergenze romane” (i video su www.legambiente.it e su http://bicycletv.it/)

Confronto tra candidati sindaco a Roma

Fonte e articolo completo: Corriere della Sera

Biciclette e bus turistici. La domanda sul bike sharing: c'è un candidato disposto a investire in questo settore? De Vito alza la mano: «Posso dirlo io?». No, c'è un ordine da seguire. Scherza Marchini: «Mica sei a scuola, De Vito», «Lo so, mi sono proposto». Tocca ad Alemanno rispondere, anche sui cartelloni pubblicitari: «Tutte le capitali europee fanno bike sharing grazie agli impianti pubblicitari ma da noi c'è un eccesso di presenza pubblicitaria, va ridotto. Appena lo faremo potremo offrire spazi pubblicitari e avere il bike sharing».
De Vito: «Alemanno dice che bisogna ridurre gli impianti pubblicitari? Li ha portati da 20 mila a 36 mila». Marino: «C'è stato un fallimento, Alemanno ha speso 1 milione e 800 mila euro, aveva previsto 450 biciclette, a Londra sono 19 mila, a Parigi 24 mila...». Marchini prima a Marino - «Non citare Londra, lì una banca ha pagato fior di quattrini, se ne trovi una a Roma disposta a pagare...» - poi ad Alemanno: «Meno luminarie, sindaco, e più corsie preferenziali, più strade e marciapiedi sistemati».

La bicicletta allena anche gli sciatori

Fonte e articolo completo: Wintersportnews

Paris e compagni, già 80km in bicicletta, 15km in salita - Con Video-interviste

di Gianmario Bonzi,  21 maggio 2013 alle 15:00

Paris e compagni, già 80km in bicicletta, 15km in salita - Con Video-interviste
E' ufficialmente partito il "Tour della Sicilia in bici" per la squadra maschile italiana di sci alpino, agli ordini del dt Claudio Ravetto. Quasi ottanta chilometri in bicicletta condotti con un buon passo, di cui una quindicina in salita con punte del 10%: questo il menù della prima giornata di lavoro. Sulle stradine che girano attorno a Messina, Manfred Moelgg, Dominik Paris, Werner Heel, Roberto Nani, Luca De Aliprandini, Florian Eisath e Mattia Casse hanno svolto un proficuo allenamento aerobico, seguiti dai preparatori atletici Vittorio Micotti e Tommaso Frilli e dai tecnici Jacques Theolier e Angelo Weiss, con il contorno dello splendido scenario delle bellezze della Sicilia.

martedì 21 maggio 2013

A Roma spostamenti indegni di un Paese moderno

Comunicato Eurispes

I trasporti nelle grandi aree metropolitane: la sostenibilità come motore della crescita. Il caso Roma

A pochi giorni dal voto per il rinnovo dell’Amministrazione capitolina, l`Osservatorio sulla Mobilità e i Trasporti Eurispes si rivolge a tutti i candidati Sindaco: al primo posto dell’agenda della nuova consiliatura si mettano i problemi del trasporto locale, del pendolarismo e di una mobilità sostenibile.
La perdurante crisi economica sta intervenendo come fattore di accelerazione su alcuni dei principali driver del cambiamento in atto nei grandi agglomerati urbani e del loro hinterland: aumento della popolazione, scarsa crescita dei servizi anche per effetto delle politiche di taglio della spesa, rapida estensione delle aree metropolitane, esplosione del trasporto privato, mobilità privata e collettiva.  
Il trasporto di persone e di merci nelle grandi aree metropolitane costituisce probabilmente la principale sfida che politica ed imprese dovranno affrontare nei prossimi anni. Per Roma la sfida è ancora più impegnativa: per la sua peculiare storia ma soprattutto per alcune discutibili scelte di sviluppo urbano. Con i suoi tre milioni di abitanti, una estensione geografica seconda alla sola città di Londra e, soprattutto, gli oltre venti milioni di visitatori/anno, la Capitale si trova in una condizione di svantaggio rispetto a tutte le altre grandi città europee. Questo influisce negativamente sulla crescita del Pil locale e sulla qualità della vita dei suoi abitanti.
Roma è la città con il più alto numero di autoveicoli privati: 74 ogni 100 abitanti (2011) contro 25 di Parigi (2011), 31,4 di Londra (2011), 46 di Madrid (2011).
Il congestionamento del trasporto di superficie cittadino – effetto congiunto della dimensione del trasporto privato e, tra l’altro, della particolare struttura urbana del centro storico e dalla disordinata crescita che senza interruzione prosegue dal dopoguerra ad oggi – non è stato risolto. L’impietoso confronto tra km di metropolitana di alcune capitali europee declina il ritardo romano: rispetto ai 45,2 km di Roma, Parigi può contare su una rete di 213 km, Madrid di 293 km e Londra di 402 km. Insomma le linee delle sole capitali confrontate superano la nostra intera rete nazionale.
A Roma la velocità media del trasporto su gomma, nella fascia oraria che va dalle 8 alle 9 del mattino, non supera i 15 km/h per i mezzi pubblici e 17 km/h per i mezzi privati (2011). Più veloci delle nostre, tutte le altre principali capitali europee: 24 km/h a Madrid (2008), 29 km/h a Londra (2011, fascia oraria 7 am-7 pm), 20,4 km/h a Parigi (2007, nella fascia oraria 7-8 del mattino).
In Italia, sono 3 milioni i pendolari che ogni giorno per i loro spostamenti usano i treni e i mezzi pubblici; eppure, la politica nazionale dei trasporti e della mobilità in generale continua a scommettere sul trasporto su strada. Secondo quanto emerge da un recente studio di Legambiente, negli ultimi dieci anni il 71% dei finanziamenti della Legge Obiettivo sono stati destinati alle strade e autostrade, il 15% alle ferrovie e solo il restane 14% alle reti metropolitane.
A Roma, essere pendolari è una scommessa quotidiana. L’arretratezza delle infrastrutture ferroviarie, la vetustà dei treni e dei mezzi di superficie, l’assenza, in ogni via di ingresso alla Capitale, di corsie dedicate ai mezzi su gomma rendono gli spostamenti da e verso il centro nelle ore di punta indegni di un paese moderno.
Decenni di politiche poco lungimiranti che la crisi economica sta mostrando in tutta la loro gravità. Nel confronto europeo l’Italia mostra deficit strutturali significativi. Con ritardi pesanti proprio nel comparto ferroviario: mentre in Europa mediamente ci sono 8 treni km per ciascun abitante, in Italia si scende a 5. Il ritardo infrastrutturale aumenta soprattutto nelle grandi città.
Lo sviluppo di soluzioni per la mobilità collettiva e per una razionale movimentazione delle merci costituisce, insieme, la risposta alle istanze di sostenibilità sociale ed economica, di riduzione dell’impatto ambientale, di sostegno allo sviluppo della imprenditorialità locale.
Esso richiede però investimenti da definirsi nell’ambito di una progettualità complessiva e complessa, capaci di muovere da una seria analisi volta alla identificazione dei problemi, delle risorse disponibili, pubbliche e private, delle conseguenti strategie percorribili: urbanistiche, infrastrutturali, tecnologiche, di comunicazione, commerciali.
In questo senso, la reingegnerizzazione della mobilità delle grandi aree metropolitane costituisce insieme l’occasione per una razionalizzazione della spesa pubblica e privata e per la realizzazione di investimenti in infrastrutture e tecnologie necessarie alla crescita economica delle aree di incidenza.
Questi temi saranno affrontati nel primo Libro Bianco dell’Osservatorio Mobilità e Trasporti recentemente istituito nell’ambito delle attività istituzionali dell’Eurispes e diretto dall’Ing. Carlo Tosti.
L’iniziativa dell’Osservatorio nasce dalla intuizione della necessità di proporre ad imprese, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali ed Istituzioni, un riferimento professionale e autonomo in grado di produrre studi socio-economici, analisi di trend e scenari per un settore ritenuto dall’Eurispes nevralgico per il rilancio della produttività e dei servizi nel Paese.
Questa intuizione è stata confermata dalla rapidissima adesione all’Osservatorio di imprese e organizzazioni di grandissima rilevanza nazionale e internazionale: stakeholder, privati e pubblici, appartenenti al mondo dei servizi, della tecnologia, della gestione del trasporto, delle infrastrutture e della ricerca. Il Libro Bianco, sul quale Eurispes sta impegnando un proprio gruppo di ricerca e al quale stanno collaborando alcune delle aziende aderenti, muove da una approfondita analisi dello stato della mobilità nelle grandi aree metropolitane per individuare le principali aree di potenziale sviluppo e definire le possibili collaborazioni pubblico-privato per il rilancio del settore.
Le aree di approfondimento sono quelle del trasporto stradale, ferroviario e aereo, del fenomeno del pendolarismo e del turismo incoming, della qualità e dei costi del servizio, della integrazione tra trasporto lunga percorrenza e locale, della interoperabilità, intermodalità, degli investimenti in infrastrutture e tecnologie, delle piattaforme di informazione pubblica e cittadina; infine, del ruolo della normativa locale e nazionale nel ridisegno del modello di mobilità e nella trasformazione delle abitudini.
L’Osservatorio presenterà il suo primo Libro Bianco nell’autunno inoltrato del 2013.
In questo quadro, l’Osservatorio esprime la piena disponibilità per un confronto con i candidati Sindaci per mettere a disposizione gli approfondimenti già realizzati sui temi sin qui trattati, e, allo stesso tempo, per accogliere stimoli, sensibilità e suggerimenti che possano trovare gli approfondimenti necessari nel quadro di analisi in elaborazione.
Comunicato Aduc

Comunicato di Primo Mastrantoni
16 maggio 2013 9:31
 
 
Il presidente della Commissione Giustizia del Senato, Francesco Nitto Palma, ha dichiarato che intende presentare una proposta di legge per il condono edilizio che, soprattutto, interessera' le 129mila case abusive della regione Campania. Si pensi che nel quartiere di Pianura (Napoli) ci sono 70mila domande di condono a fronte di una popolazione di 58mila persone. Naturalmente, le case abusive non hanno pagato, ne' pagheranno, l'IMU. Che i condoni rappresentino la negazione dello Stato di diritto e' indubbio e premiare i furbi a scapito degli onesti e' una cosa che fa ribollire il sangue. Alcune considerazioni vanno pero' fatte relativamente al condono edilizio. Chi e' il titolare primo del controllo del territorio? I Comuni, cioe' i Sindaci. Come mai costoro hanno consentito che si devastasse un'area sotto il loro controllo? Perche' non sono intervenuti prima dello scempio? E, ora, cosa intendono fare? La palla passera' al Parlamento, se ne vorra' discutere. Con il condono edilizio si pensa di chiudere un passato di illegalita'. Un colpo di spugna, insomma, per affrontare il futuro in legalita'. Gia', l'esperienza del passato ha dimostrato il contrario: all'avviso di un provvedimento di condono si sono moltiplicati gli abusi edilizi. I Sindaci si sono dimostrati incapaci di governare il proprio territorio e, ora, si trovano stretti tra il dovere di far rispettare la legge e la "necessita'" di chiudere un occhio (anche due) sulle case abusive.
Difficile vedere i Sindaci alla guida di una ruspa!

Ridateci i postini in bici

Fonte e articolo completo: Termolionline

Giovanni De Palma e Vincenzo Renzullo, postini
 Con le loro biciclette i nostri eroi si caricavano a tracollo sulle spalle i loro grandi borsoni di cuoio, pieni di lettere e si dirigevano a smistare le missive nei punti della città a loro assegnati - sotto acqua e vento, sole cocente e quant'altro - su e giù per strade che in alcuni punti non del centro erano delle autentiche e polverose mulattiere, ma una cosa accadeva allora e che oggi non accade tanto più regolarmente, le lettere arrivavano puntuali, le cose in scadenza arrivavano in tempo per essere pagate.

La ciclabilità fa bene all'economia (locale)

Fonte e articolo completo: Vita


Quando la bicicletta fa volare l’economia locale

di Redazione

Uno studio appena pubblicato dal Dipartimento dei Trasporti di New York, rivela che la presenza di piste ciclabili influisce positivamente sulla crescita delle attività commerciali locali, contribuendo addirittura ad aumentare le vendite del 49%

bike
Le strade ciclabili giocano un ruolo fondamentale per l’economia locale, anche in tempi di crisi. Ad affermare ciò che poteva essere solo facilmente ipotizzato, un nuovo studio del Dipartimento dei Trasporti della città di New York. Il rapporto, ha infatti dimostrato che la creazione di nuove piste ciclabili ha avuto un effetto estremamente positivo sulle attività commerciali circostanti.
Comunicato Chiarelettere 

Dopo 22 anni in carcere Giuseppe Gulotta racconta la sua storia incredibile e la sua resurrezione.

ALKAMAR.
LA MIA VITA IN CARCERE DA INNOCENTE
di Giuseppe Gulotta
con Nicola Biondo

Il video di Martina Miliani . http://www.youtube.com/watch?v=GA1xeXn3suw


Presentazioni con Giuseppe Gulotta:
4.05 Certaldo
10.05 Lucca
19.05 Alcamo
26.05 Gorizia _ Festival della Storia
14.06 Poggibonsi_Narrazioni
20.06 Lamezia Terme_Tramefestival


Chiarelettere, Collana Reverse, pp. 242, euro 13,90

“Sono stato la terza vittima di Alkamar. Sono stato un assassino perché così conveniva allo Stato. Ma sono ancora vivo.”

“Ho voluto scrivere la mia storia come si affronta una terapia.
Giuseppe è scomparso dentro un tritacarne di Stato.
Poi è stata la volta di Giuseppe l’ergastolano, Giuseppe che ha lasciato sola la sua compagna e i suoi figli.
Oggi c’è Giuseppe che viene riconosciuto per strada e deve fare i conti con la vita che non ha mai avuto.”

“Negli anni che passo in carcere, in Italia succede di tutto, sembra che si scopra la verità su tanti eventi del passato, ma di Alkamar non parla mai nessuno.
È il delitto perfetto: un innocente in carcere, i colpevoli fuori e nessuno che indaga.”

“Sono in isolamento. L’isolamento è una cosa disumana, mira a farti impazzire. Quando non piango, dormo o provo a immaginare come stanno le persone che mi vogliono bene.
Possono mai credere che sono un assassino?”

“Si dice che le vittime della mafia muoiono sole. Anche Giuseppe, vittima dei metodi mafiosi di uomini di Stato, è morto solo. Per trentasei anni.
La buona notizia è che nonostante tutto è rinato.”

“Dicono che sono stato vittima di un errore giudiziario. Non è così. Si chiama frode processuale.
Le ‘prove’ contro di me sono state costruite con le torture, ogni fase del mio arresto è stata falsificata,
la mia ‘confessione’ non solo è stata estorta con le botte e le minacce ma gran parte delle cose che risultano in quel verbale io non le ho mai dette.”

“Chi ha ammazzato realmente ’sti ragazzi?”
“Quella era un’operazione militare, un’operazione di Gladio.”
Dialogo tra l’ispettore di polizia Antonio Federico e una sua fonte confidenziale.

SCHEDA
Una storia vera e incredibile, che si legge come un giallo. A diciotto anni Giuseppe Gulotta, giovane muratore con una vita come tante, viene arrestato e costretto a confessare l’omicidio di due carabinieri ad “Alkamar”, una piccola caserma in provincia di Trapani. Il delitto nasconde un mistero indicibile: servizi segreti e uomini dello Stato che trattano con gruppi neofascisti, traffici di armi e droga. Per far calare il silenzio serve un capro espiatorio, uno qualsiasi.  Gulotta ha vissuto ventidue anni in carcere da innocente e trentasei anni di calvario con la giustizia. Non è mai fuggito. Ha lottato a testa alta e in questo libro racconta tutto per la prima volta: l’arresto, le torture, i processi (ben nove), la prigione, l’amore per Michela, che ha conosciuto mentre attendeva la sentenza definitiva (cioè l’ergastolo), il figlio,William, che ha visto crescere dall’altra parte del vetro divisorio, durante i colloqui settimanali, la verità su Alkamar. Oggi Gulotta è un uomo libero, la sua storia è finita su tutti i giornali e in tv,  è stato ospite di Fabio Fazio a QUELLO CHE (NON) HO, la trasmissione con Roberto Saviano. In molti lo fermano per strada manifestandogli stima e ammirazione. Dalle istituzioni e dall’Arma dei carabinieri nemmeno un comunicato di scuse.

Giuseppe Gulotta, 55 anni, nel febbraio del 2012, dopo trentasei anni di calvario giudiziario e dopo ventidue anni di carcere, è stato assolto per non aver commesso il fatto. Era accusato dell’omicidio di due carabinieri ad Alcamo Marina, in provincia di Trapani. È stato picchiato e costretto a confessare. La sentenza di revisione che lo ha assolto dopo più di trent’anni è arrivata grazie alle rivelazioni di uno dei carabinieri presenti alle torture, che per la prima volta e solo a partire dal 2008 ha riportato ai magistrati la sua versione dei fatti.

Nicola Biondo, giornalista e scrittore, scrive su “l’Unità”. Ha collaborato alla trasmissione tv BLU NOTTE di Carlo Lucarelli. E’ autore del libro IL PATTO. DA CIANCIMINO A DELL’UTRI, LA TRATTATIVA STATO E MAFIA NEL RACCONTO INEDITO DI UN INFILTRATO (con Sigfrido Ranucci, Chiarelettere 2010).

lunedì 20 maggio 2013

Hanno ancora senso queste manifestazioni?

Comunicato Legambiente


MAGNALONGA IN BICICLETTA - V EDIZIONE:
Bici+, la formula dell’intermodalità si svela a Roma: sabato 18 maggio più di 500 partecipanti al Colosseo per parlare di mobilità dolce, cultura, ambiente, alimentazione biologica e Bellezza
 
Nata nel 2009 con l’obiettivo di promuovere l’utilizzo della bicicletta in città, la Magnalonga è diventata negli anni un appuntamento sempre più atteso e partecipato grazie al connubio tra cibo e due ruote. La quinta edizione è prevista per Sabato 18 maggio, alle ore 14, sotto l’Arco di Costantino. Come ogni anno il percorso, diviso in cinque tappe, proporrà degustazioni biologiche, offerte dal Mercatino Biologico di Vicolo della Moretta, e momenti di intrattenimento in cinque luoghi simbolo di una possibile città intermodale: Colosseo, Città Universitaria, Terme di Caracalla, San Paolo e Trastevere, nodi di scambio del trasporto pubblico e di relazioni umane e culturali della capitale. La conclusione dell’evento è affidata a Legambiente Lab che inaugurerà il suo tour estivo 2013, in collaborazione con Esterni e Pedalove. Il tutto accompagnato da degustazioni offerte da NaturaSì.

“Tutti i cittadini devono poter godere della libertà di muoversi - dice il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza - mentre le nostre città sono organizzate, nella maggior parte dei casi, per favorire chi si sposta in auto rispetto a chi adopera i mezzi pubblici o la bicicletta. E’ necessario ripensare al più presto il settore dei trasporti per rispondere alle reali necessità delle persone, favorendo lo sviluppo del trasporto collettivo, l’uso della bici e la sicurezza dei pedoni. Da subito, si potrebbero realizzare misure a basso costo come le corsie preferenziali e zone a 30 chilometri orari”.

Dal Colosseo, assieme ai 500 partecipanti in bici alla Magnalonga torniamo a rilanciare la proposta di pedonalizzare i Fori Imperiali – afferma Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Nella Capitale bisogna fare scelte concrete per una mobilità nuova in tutti quartieri, per muoversi con le due ruote e abbandonare l'auto privata, privilegiare i mezzi pubblici con corsie riservate protette, investire su car sharing e bike sharing, nuove pedonalizzazioni e ZTL”.

“Occorre costruire una città all’interno della quale i vari mezzi di trasporto pubblico trovino il modo di dialogare e interagire. Sogniamo una Roma intermodale nella quale la bicicletta non rappresenti l’unica via virtuosa per risolvere i problemi della mobilità” - questa la dichiarazione di Roberta Miracapillo, presidente del Circolo Legambiente Mondi Possibili tra i promotori della manifestazione.

La giornata è organizzata inoltre dall’Associazione di Promozione Sociale Tavola Rotonda e Fiab Roma NaturAmici con la collaborazione di Legambiente Lazio e Legambiente Onlus.

Contributi: UniCoop Tirreno, Agropelagus, Girolibero, Zeppelin, MondoIdea, Tina Due, Bazar Legambiente, NaturaSì, Il Casone, Horti di Veio, Biopolis Store.

Partners: Legambiente onlus, LegamBici, Agriturist, Bici&Baci, Yatta!, Legambiente Lab, Psy+ Onlus, Ecoteca, RomAltruista, MaTeMù, Omnia Congressi, UISP Roma, Rete della Conoscenza, PossibilMente, S.c.u.p. , Officina Bici "Riparazioni in corso" in collaborazione con ASL RmA, Associazione Culturale Marcella Valentini, SuperHub, Pedalove, Come un Albero Onlus, VR Roma Guide Experience, Rent Max e Termeitaliane.com.
Main Mediapartner: DailySTORM.

domenica 19 maggio 2013

Frank, che gira il mondo in bici

Sulla Tangenziale Est il sole splende e le auto corrono.Un ciclista carico di pacchi, con un braccio solo, si profila in lontananza, così familiare con il suo incedere, così estraneo in quel luogo. Si tratta di Frank, tedesco, in viaggio da chissà quanto. Gli domando di dirmi dov'è stato, cita una sfilza di luoghi, in un inglese a me poco chiaro, anche per colpa del rumore.
Sento "Kuala Lumpur", ma Frank parla anche di Grecia, Turchia, Nord Europa. Lo stile è dimesso. Predomina un colore uniforme. Questo viaggiatore non ha bandierine o mappe da esporre, né proclami.su quel che sta facendo. Lo fa e basta. Sembra un penitente medievale ma è libero.

I copertoni sono sottili, direi 25 mm, il bagalio è consistente. Frank viaggia con addosso un sostanzioso zaino, dice che non gli pesa. Tiene il manubrio, che è molto particolare con la mano destra. Una grossa sacca pende dal lato sinistro e, presumo che in questo modo bilanci il peso. Il manubrio è molto particolare, i freni sono affiancati, così con una mano si possono frenare entrambe le ruote. Non manca la possibità di qualche presa diversa, utilissima nel corso di lunghi viaggi.

venerdì 17 maggio 2013

Heinz Stücke

Nel novembre del 1962, Heinz Stücke uscì di casa con l'idea di vedere il mondo viaggiando in bicicletta.

 
Fonte: http://www.cyclingnorthwales.co.uk/pages/heinz_st.htm

Quest'uomo pedala da 48 anni e che ha percorso quasi 600 mila chilometri in bicicletta. Il suo sito è qua. (El sitio es en español.)

Porteurs de presse

Vi segnalo un bell'articolo sulla rivista Cycle!, dedicato ai primi bike messenger, i porteurs de presse parigini. Dal 1895 al 1960 i giornali venivano consegnati alle edicole in bicicletta, più volte al giorno da ex-corridori. Qui.
Altro materiale qua.

giovedì 16 maggio 2013

Atlanta: 2 milioni e mezzo di dollari per la ciclabilità

Fonte: Atlanta bicycle coalition

City of Atlanta approves $2.5 Million for bike projects in 2013!

Congratulations, Atlanta residents and visitors - the city just approved $2.47 million for high-quality Complete Streets-style bike projects in 2013! Thank you to everyone who contacted your councilmembers or signed the petition, to the Atlanta Office of Planning for creating the project list and making the case, to the Mayor's Office for bringing the proposal to Council, and to the Finance Committee and Councilmembers for voting in favor. 
The money comes from existing bond revenues, and another ~$2.5 million will go towards bridges and streetscaping. In just one year, this will add 15 miles of high-quality bicycle infrastructure to our city. To put this in context, cities like Washington DC and Seattle build 10-15 miles of bike lanes annually. Those are pretty good cities to have in our bike-friendly sights!